martedì, febbraio 26, 2013
Palazzo Madama ingovernabile. Lo spread vola e l'euro è in calo. 

Dopo la fine degli scrutini, l'immagine del Parlamento italiano restituita dai dati è sconfortante. Il Paese risulta ingovernabile, e suddiviso in quattro poli. Il centrosinistra, coalizione guidata da Pier Luigi Bersani (Pd), raggiunge la maggioranza relativa al Senato e quella assoluta alla Camera. La coalizione ha infatti ottenuto al Senato il 31,63% dei voti, che sono pari a 9.686.398 e corrispondenti a 113 seggi; alla Camera il 29,54% cioè 10.047.507 voti che corrispondono a 340 seggi. Al Senato la coalizione vincente è stata quella di destra, guidata da Silvio Berlusconi (Pdl), che totalizza 116 seggi con il 30,72% pari a 9.405.786 di voti. Alla Camera, invece, totalizza il 29,18% ossia 9.923.100 voti , che corrispondo a 124 seggi. Il Movimento 5 Stelle, guidato Beppe Grillo, è il vero vincitore. Alla Camera, infatti, è il primo partito con il 25,55% dei voti pari a 8.688.545 voti (108 seggi). Si attesta come terzo partito al Senato, con il 23,79% pari a 7.285.648 voti (54 seggi). La coalizione centrista di Mario Monti raggiunge alla Camera 45 seggi cioè il 10,56% pari a 3.591.560 voti.

Non sono riusciti ad entrare in Parlamento Fli, La Destra, Radicali, Samorì, Rivoluzione civile, Fare per fermare il declino. Mentre due piccoli partiti ottengono un senatore ciascuno, e cioè la lista Crocetta in Sicilia e il Grande Sud in Calabria. Anche questa volta l'astensione è stata ampia: un milione e 250mila le schede bianche o nulle per l’elezione alla Camera. Il ministero dell'Interno annuncia che in particolare sono state 395.286 le schede bianche (1,12%) e 871.780 quelle nulle (2,47%). Le schede che sono state contestate e quindi non assegnate sono state 1951. Al Senato, invece, 369.301 le schede bianche (1,16%), e le nulle 762.534, (2,40%). Le schede contestate e non assegnate sono state 1970. Il risultato, dunque, desta molte preoccupazioni.

Il risultato deludente del Pd e il recupero non previsto di Silvio Berlusconi, e infine l'exploit di Grillo, ha fatto sì che il quadro politico risulti frammentato e instabile. Pier Luigi Bersani, nell'unico commento della serata postato attraverso Twitter, scrive che "è evidente a tutti che si apre una situazione delicatissima per il paese. Gestiremo le responsabilità che queste elezioni ci hanno dato nell’interesse dell’Italia". Intanto i mercati internazionali accolgono male i dati sulle elezioni in Italia. Le borse asiatiche cadono. Tokyo ha perso il 2,26%, Hong Kong cede lo 0,98%, Sydney e le borse cinesi cedono oltre un punto percentuale. Vanno male i future su Londra (-1,7%), poco variati quelli su Wall Street. I future su Parigi cedono il 2,9%, quelli su Francoforte l'1,9%. Anche l'euro va mel, apre a 1,2025 dollari, minimo da sette settimane, e 119,16 yen. Lo yen avanza anche sul dollaro a 91,49. Anche lo spread Btp-Bund risente delle elezioni e sale oltre quota 330 punti, raggiungendo i 347 punti, con un rendimento del 4,92%.

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