Il sindaco di Firenze in risposta all'apertura del leader di Rivoluzione Civile ad un'alleanza post-elettorale con il centrosinistra
Matteo Renzi, sindaco di Firenze, si esprime negativamente su Antonio Ingroia durante una manifestazione elettorale a Napoli. E lo fa dopo le dichiarazioni del leader di Rivoluzione Civile che si era detto disposto ad un'alleanza post elettorale con il centrosinistra, a patto che Monti ne venisse escluso. Renzi, però, in risposta alla domanda sull'opportunità di allearsi con Rivoluzione Civile o con il premier Monti, risponde così: "Credo che l'operazione politica della lista di Ingroia sia evidentemente un rischio di autogol del centrosinistra. Penso che i cittadini sapranno scegliere e che la Campania sarà decisiva per avere la maggioranza anche al Senato".
Renzi continua affermando: "Certo, dispiace che un giudice lasci pro tempore la magistratura. E se non raggiunge il quorum che succede? Torna a fare il giudice? E' un meccanismo che mette in discussione anche la terzietà del giudice, l'imparzialità. A me piace l'idea che intanto si lascino riposare i morti e in particolar modo i morti che sono un patrimonio di tutto il paese come Falcone e Borsellino, dall'altro lato credo - continua il sindaco di Firenze - che sia fondamentale dire che la soluzione proposta da Ingroia non ha alcuna possibilità di andare al governo del paese. E' una mera operazione di testimonianza che se va bene è inutile, se va male fa danno al centrosinistra". Quando però un giornalista chiede a Renzi di Berlusconi, il sindaco di Firenze si tira indietro: “Io ho un modello, uno stile, non parlo mai male degli altri. Non parlo male del Presidente Berlusconi, non parlo male del Pdl”.
Anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, si dice scettico sull'opportunità che il movimento del magistrato siciliano ottenga seggi al Senato: ”L’appoggio di Ingroia al Partito Democratico a Palazzo Madama? Fa bene a fare queste affermazioni, anche perché gli costano poco: non avrà alcun senatore…”, riferendosi alla soglia di sbarramento dell'8%, mentre i sondaggi gli attribuiscono tra il 4% e il 5%.
Ingroia replica così in un'intervista a Tele D (Catania): “Noi siamo convinti che gli elettori debbano conoscere tutte le proposte politiche e che non cadranno nel trucco del Pd e del Pdl di far credere che gli altri non esistono - spiega Ingroia - Noi aspiriamo a prendere l’8%, a livello nazionale e regionale”.
di Chiara Bartoli
Matteo Renzi, sindaco di Firenze, si esprime negativamente su Antonio Ingroia durante una manifestazione elettorale a Napoli. E lo fa dopo le dichiarazioni del leader di Rivoluzione Civile che si era detto disposto ad un'alleanza post elettorale con il centrosinistra, a patto che Monti ne venisse escluso. Renzi, però, in risposta alla domanda sull'opportunità di allearsi con Rivoluzione Civile o con il premier Monti, risponde così: "Credo che l'operazione politica della lista di Ingroia sia evidentemente un rischio di autogol del centrosinistra. Penso che i cittadini sapranno scegliere e che la Campania sarà decisiva per avere la maggioranza anche al Senato".
Renzi continua affermando: "Certo, dispiace che un giudice lasci pro tempore la magistratura. E se non raggiunge il quorum che succede? Torna a fare il giudice? E' un meccanismo che mette in discussione anche la terzietà del giudice, l'imparzialità. A me piace l'idea che intanto si lascino riposare i morti e in particolar modo i morti che sono un patrimonio di tutto il paese come Falcone e Borsellino, dall'altro lato credo - continua il sindaco di Firenze - che sia fondamentale dire che la soluzione proposta da Ingroia non ha alcuna possibilità di andare al governo del paese. E' una mera operazione di testimonianza che se va bene è inutile, se va male fa danno al centrosinistra". Quando però un giornalista chiede a Renzi di Berlusconi, il sindaco di Firenze si tira indietro: “Io ho un modello, uno stile, non parlo mai male degli altri. Non parlo male del Presidente Berlusconi, non parlo male del Pdl”.
Anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, si dice scettico sull'opportunità che il movimento del magistrato siciliano ottenga seggi al Senato: ”L’appoggio di Ingroia al Partito Democratico a Palazzo Madama? Fa bene a fare queste affermazioni, anche perché gli costano poco: non avrà alcun senatore…”, riferendosi alla soglia di sbarramento dell'8%, mentre i sondaggi gli attribuiscono tra il 4% e il 5%.
Ingroia replica così in un'intervista a Tele D (Catania): “Noi siamo convinti che gli elettori debbano conoscere tutte le proposte politiche e che non cadranno nel trucco del Pd e del Pdl di far credere che gli altri non esistono - spiega Ingroia - Noi aspiriamo a prendere l’8%, a livello nazionale e regionale”.
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