"Conservazione, manutenzione e miglioramento del sito archeologico di Pompei".
Radio Vaticana - Questo il nome del progetto di riqualificazione finanziato dalla Commissione europea con quasi 42 milioni di euro di fondi regionali, parte di un finanziamento complessivo di 105 milioni di euro. Una cifra importante, per un sito archeologico, sotto patrimonio dell’Unesco, visitato ogni anno da 2,3 milioni di visitatori. Con l'aiuto di alcune delle più sofisticate soluzioni tecnologiche all'avanguardia, si contribuirà alla conservazione degli scavi, gravemente danneggiati nel corso degli ultimi anni. Il commissario europeo per la Politica regionale, Johannes Hahn, ha dato il via stamattina alla prima tranche di lavori, che riguarderanno la "Casa dei Dioscuri" e il "Criptoportico". L'intero intervento riguarderà invece la messa in sicurezza delle "Regiones" e la mitigazione del rischio idrogeologico nel sito. Sulla caratteristiche di questo progetto, Salvatore Sabatino ha intervistato lo stesso commissario europeo, Hahn: ascolta
R. – It’s about the rehabilitation of Pompei...
Si tratta del restauro di Pompei: 50 anni fa, si potevano visitare più di 50 siti all’interno di Pompei. Ora, a causa del crollo dei muri, delle case e così via, se ne possono visitare solo cinque. Penso che Pompei sia un’eredità culturale di rilevanza mondiale e quindi, da questo punto di vista, è un obbligo da parte della famiglia europea investire fondi per il suo restauro. Non dovremmo comunque sottovalutare il fattore economico nel farlo: bisogna considerare che con quel poco che è stato fatto, oggi abbiamo oltre due milioni di visitatori e la potenzialità, nel futuro, è molto più alta e oltretutto potrebbe creare molti posti di lavoro nella regione: lavori duraturi, lavori pratici, impieghi per gli accademici e anche lavoro per i giovani. E da questo punto di vista, rappresenta assolutamente importante fare qualcosa usando tutti i fondi dell’Unione Europea.
D. – Il settore turistico può aiutare a combattere la crisi economica?
R. – Absolutely. I mean, Europe is... Assolutamente. L’Europa è un’attrazione per gli stranieri, non certo per il suo clima, quanto soprattutto per il patrimonio culturale, per l’atmosfera, per la varietà delle attività. Quello che chiamiamo turismo di qualità, in particolare per l’Italia, è una grande prospettiva, un grande potenziale. Perciò, è importante sviluppare siti culturali e archeologici come Pompei, per creare questo valore aggiunto, per renderlo più attraente proprio per un turismo di qualità. I turisti, infatti, spendono più denaro in queste aree rispetto a quanto spenda il turismo di massa nelle località balneari.
D. – Pompei si trova in una Regione dove il crimine organizzato ha infettato molte aree della vita civile. Come possiamo assicurarci che i fondi vadano a finire nelle giuste mani?
R. – There’s an established structure... Esiste una struttura riconosciuta adibita a questo, che garantisce che non ci sia crimine organizzato: ci sono molti filtri anti-frode. Quindi sono fiducioso che l’implementazione di questo progetto, in particolare, possa diventare un modello di come gestire progetti di questo genere.
D. – Per quanto riguarda la difesa del patrimonio culturale, potrebbe questo essere un modello per il resto dell’Italia ed anche per il resto dell’Europa?
R. – Yes, it could be and it will be… Sì, potrebbe esserlo e lo sarà. Ho avuto proprio oggi un incontro con il ministro italiano Barca, che mi ha detto che ci sono già 25 progetti più piccoli ma di struttura simile nel piano. Quindi, Pompei è l’apripista, ma ne seguiranno molti altri.
D. – Ci sono altri luoghi in cui sarà possibile avere un progetto come questo di Pompei?
R. – Yes, more of… Sì, certamente molti, perché l’Italia ha un grande numero di siti archeologici che dovrebbero essere utilizzati per un turismo di qualità e dovrebbero essere preservati come patrimonio culturale. Ci sono, dunque, molte opportunità di lavoro, in particolare in aree dove c’è un alto tasso di disoccupazione.
Radio Vaticana - Questo il nome del progetto di riqualificazione finanziato dalla Commissione europea con quasi 42 milioni di euro di fondi regionali, parte di un finanziamento complessivo di 105 milioni di euro. Una cifra importante, per un sito archeologico, sotto patrimonio dell’Unesco, visitato ogni anno da 2,3 milioni di visitatori. Con l'aiuto di alcune delle più sofisticate soluzioni tecnologiche all'avanguardia, si contribuirà alla conservazione degli scavi, gravemente danneggiati nel corso degli ultimi anni. Il commissario europeo per la Politica regionale, Johannes Hahn, ha dato il via stamattina alla prima tranche di lavori, che riguarderanno la "Casa dei Dioscuri" e il "Criptoportico". L'intero intervento riguarderà invece la messa in sicurezza delle "Regiones" e la mitigazione del rischio idrogeologico nel sito. Sulla caratteristiche di questo progetto, Salvatore Sabatino ha intervistato lo stesso commissario europeo, Hahn: ascoltaR. – It’s about the rehabilitation of Pompei...
Si tratta del restauro di Pompei: 50 anni fa, si potevano visitare più di 50 siti all’interno di Pompei. Ora, a causa del crollo dei muri, delle case e così via, se ne possono visitare solo cinque. Penso che Pompei sia un’eredità culturale di rilevanza mondiale e quindi, da questo punto di vista, è un obbligo da parte della famiglia europea investire fondi per il suo restauro. Non dovremmo comunque sottovalutare il fattore economico nel farlo: bisogna considerare che con quel poco che è stato fatto, oggi abbiamo oltre due milioni di visitatori e la potenzialità, nel futuro, è molto più alta e oltretutto potrebbe creare molti posti di lavoro nella regione: lavori duraturi, lavori pratici, impieghi per gli accademici e anche lavoro per i giovani. E da questo punto di vista, rappresenta assolutamente importante fare qualcosa usando tutti i fondi dell’Unione Europea.
D. – Il settore turistico può aiutare a combattere la crisi economica?
R. – Absolutely. I mean, Europe is... Assolutamente. L’Europa è un’attrazione per gli stranieri, non certo per il suo clima, quanto soprattutto per il patrimonio culturale, per l’atmosfera, per la varietà delle attività. Quello che chiamiamo turismo di qualità, in particolare per l’Italia, è una grande prospettiva, un grande potenziale. Perciò, è importante sviluppare siti culturali e archeologici come Pompei, per creare questo valore aggiunto, per renderlo più attraente proprio per un turismo di qualità. I turisti, infatti, spendono più denaro in queste aree rispetto a quanto spenda il turismo di massa nelle località balneari.
D. – Pompei si trova in una Regione dove il crimine organizzato ha infettato molte aree della vita civile. Come possiamo assicurarci che i fondi vadano a finire nelle giuste mani?
R. – There’s an established structure... Esiste una struttura riconosciuta adibita a questo, che garantisce che non ci sia crimine organizzato: ci sono molti filtri anti-frode. Quindi sono fiducioso che l’implementazione di questo progetto, in particolare, possa diventare un modello di come gestire progetti di questo genere.
D. – Per quanto riguarda la difesa del patrimonio culturale, potrebbe questo essere un modello per il resto dell’Italia ed anche per il resto dell’Europa?
R. – Yes, it could be and it will be… Sì, potrebbe esserlo e lo sarà. Ho avuto proprio oggi un incontro con il ministro italiano Barca, che mi ha detto che ci sono già 25 progetti più piccoli ma di struttura simile nel piano. Quindi, Pompei è l’apripista, ma ne seguiranno molti altri.
D. – Ci sono altri luoghi in cui sarà possibile avere un progetto come questo di Pompei?
R. – Yes, more of… Sì, certamente molti, perché l’Italia ha un grande numero di siti archeologici che dovrebbero essere utilizzati per un turismo di qualità e dovrebbero essere preservati come patrimonio culturale. Ci sono, dunque, molte opportunità di lavoro, in particolare in aree dove c’è un alto tasso di disoccupazione.
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