La strage, avvenuta alle 2.00 del mattino (le 5.00 in Italia), è dovuta ad un bengala sparato contro il soffitto che ha causato l'incendio
La notte scorsa in una discoteca a Santa Maria, nel sud del Brasile, un bengala sparato contro il soffitto di una discoteca durante un concerto ha fatto strage di giovani: 231 morti e oltre cento feriti. Santa Maria è un importante polo universitario a 300 km da Porto Alegre, la capitale dello Stato di Rio Grande do Sul. La discoteca dove è avvenuta la tragedia, il Kiss, è un locale spesso affollato e ieri notte ospitava circa 2000 persone, probabilmente molti di più del numero consentito. Al nightclub si stavano esibendo due gruppi musicali locali - Pimenta e Seus Comparsas e Gurizada Fandangueira - quando, nel mezzo di un'esibizione pirotecnica, un bengala ha colpito il soffitto della discoteca, appiccando il fuoco ad un materiale di plastica usato per l'isolamento acustico. Il pubblico, spaventato e fuori controllo, ha cominciato a scappare in tutte le direzioni. Molti giovani, purtroppo, sono morti calpestati, atri sono morti soffocati. Le crude immagini subito diffuse attraverso i cellulari mostrano molti giovani distesi fuori dalla discoteca ormai senza vita.
I vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme solo dopo 3 ore, dopo aver aperto buchi nelle pareti del locale provvisto di un solo ingresso. Il Centro Sportivo Municipale è stato allestito come obitorio di emergenza e lì sono stati condotti i giovani morti e i feriti. Altri feriti sono stati condotti in vari ospedali di Santa Maria. La maggioranza dei corpi riconosciuti appartengono a vittime di sesso maschile, come si è potuto evincere dalle carte di identità ritrovate addosso ai cadaveri; per le donne, invece, il riconoscimento sarà più difficile, visto che probabilmente i loro documenti sono conservati nelle borse. "Uno scenario spaventoso", commenta così la tragedia il maggiore Cleberson Braida Bastianello, comandante del Battaglione operazioni speciali (Boe).
Tutto da chiarire il quadro relativo alla responsabilità di quanto avvenuto, che secondo i vigili del fuoco è da imputare alla discoteca, ormai con i permessi scaduti. "La discoteca Kiss non aveva le carte in regola con le autorità municipali" ha affermato il responsabile dei pompieri di Santa Maria, Moises Fuchs, che ha aggiunto che "il permesso per funzionare era scaduto dall'agosto del 2012, perché nel locale bisognava fare lavori per cambiare la segnaletica interna ed aprire un'uscita d'emergenza". Il responsabile dei vigili del fuoco ha inoltre affermato che "molti sembrano aver confuso il cartello dell'uscita con quello del bagno: nei gabinetti abbiamo trovato decine di cadaveri". I sopravvissuti, inoltre, affermano che i buttafuori della discoteca avrebbero bloccato l'apertura della porta per evitare che qualcuno entrasse senza pagare, ostacolando notevolmente l'uscita dei giovani terrorizzati.
L'incendio di ieri notte è il secondo più grave registrato in Brasile dal 1961, anno in cui a Rio de Janeiro un incendio doloso provocò la morte di 500 persone (per la maggior parte bambini) che stavano assistendo ad uno spettacolo del circo 'Norte-Americano'. "Siamo tutti uniti nella tragedia e, necessariamente, supereremo questo momento" ha detto la presidente del Brasile, Dilma Rousseff. La Farnesina, in contatto con le autorità locali, indaga sull'eventuale presenza di italiani.
La notte scorsa in una discoteca a Santa Maria, nel sud del Brasile, un bengala sparato contro il soffitto di una discoteca durante un concerto ha fatto strage di giovani: 231 morti e oltre cento feriti. Santa Maria è un importante polo universitario a 300 km da Porto Alegre, la capitale dello Stato di Rio Grande do Sul. La discoteca dove è avvenuta la tragedia, il Kiss, è un locale spesso affollato e ieri notte ospitava circa 2000 persone, probabilmente molti di più del numero consentito. Al nightclub si stavano esibendo due gruppi musicali locali - Pimenta e Seus Comparsas e Gurizada Fandangueira - quando, nel mezzo di un'esibizione pirotecnica, un bengala ha colpito il soffitto della discoteca, appiccando il fuoco ad un materiale di plastica usato per l'isolamento acustico. Il pubblico, spaventato e fuori controllo, ha cominciato a scappare in tutte le direzioni. Molti giovani, purtroppo, sono morti calpestati, atri sono morti soffocati. Le crude immagini subito diffuse attraverso i cellulari mostrano molti giovani distesi fuori dalla discoteca ormai senza vita.
I vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme solo dopo 3 ore, dopo aver aperto buchi nelle pareti del locale provvisto di un solo ingresso. Il Centro Sportivo Municipale è stato allestito come obitorio di emergenza e lì sono stati condotti i giovani morti e i feriti. Altri feriti sono stati condotti in vari ospedali di Santa Maria. La maggioranza dei corpi riconosciuti appartengono a vittime di sesso maschile, come si è potuto evincere dalle carte di identità ritrovate addosso ai cadaveri; per le donne, invece, il riconoscimento sarà più difficile, visto che probabilmente i loro documenti sono conservati nelle borse. "Uno scenario spaventoso", commenta così la tragedia il maggiore Cleberson Braida Bastianello, comandante del Battaglione operazioni speciali (Boe).
Tutto da chiarire il quadro relativo alla responsabilità di quanto avvenuto, che secondo i vigili del fuoco è da imputare alla discoteca, ormai con i permessi scaduti. "La discoteca Kiss non aveva le carte in regola con le autorità municipali" ha affermato il responsabile dei pompieri di Santa Maria, Moises Fuchs, che ha aggiunto che "il permesso per funzionare era scaduto dall'agosto del 2012, perché nel locale bisognava fare lavori per cambiare la segnaletica interna ed aprire un'uscita d'emergenza". Il responsabile dei vigili del fuoco ha inoltre affermato che "molti sembrano aver confuso il cartello dell'uscita con quello del bagno: nei gabinetti abbiamo trovato decine di cadaveri". I sopravvissuti, inoltre, affermano che i buttafuori della discoteca avrebbero bloccato l'apertura della porta per evitare che qualcuno entrasse senza pagare, ostacolando notevolmente l'uscita dei giovani terrorizzati.
L'incendio di ieri notte è il secondo più grave registrato in Brasile dal 1961, anno in cui a Rio de Janeiro un incendio doloso provocò la morte di 500 persone (per la maggior parte bambini) che stavano assistendo ad uno spettacolo del circo 'Norte-Americano'. "Siamo tutti uniti nella tragedia e, necessariamente, supereremo questo momento" ha detto la presidente del Brasile, Dilma Rousseff. La Farnesina, in contatto con le autorità locali, indaga sull'eventuale presenza di italiani.
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