lunedì, gennaio 28, 2013
Le voci relative all’ammutinamento di un gruppo di militari e di un presunto colpo di stato “sono pura disinformazione, illusioni senza fondamento”: lo ha sostenuto l’ambasciatore eritreo presso l’Unione Africana Girma Asmerom, in una nota diffusa sabato.

Misna - Il riferimento è alle informazioni filtrate la scorsa settimana da Asmara, dove un gruppo di soldati avrebbe fatto irruzione nell’edificio della televisione pubblica, preteso la lettura di un comunicato in cui si chiedeva l’avvio di riforme e la liberazione dei prigionieri politici e, successivamente, interrotto la programmazione. Il black-out televisivo, durato poche ore, è bastato a far circolare voci di un possibile colpo di stato in atto nel paese, governato con il pugno di ferro dal presidente Isaias Afwewerki dal 1993, accusato di violazioni dei diritti umani e repressione del dissenso.

“In tutto il mondo un individuo o un gruppo di uomini armati, pazzi o terroristi può fare azioni stupide come rapire, prendere in ostaggio persone che lavorano in un ente pubblico o in un ufficio privato” scrive Asmeron nel comunicato aggiungendo che “simili incidenti, che spesso accadono in Occidente, sono considerate azioni terroristiche. Non capisco perché, quando accadono in Africa, vengano etichettati come colpi di Stato. È l’esempio più lampante di ipocrisia e doppi standard”.

Testimoni hanno riferito che poche ore dopo l’irruzione nel complesso, situato sulla cima di una collina e che ospita anche il ministero dell’Informazione, la zona era stata circondata da mezzi militari e blindati. Secondo le scarse informazioni circolate successivamente, gli ammutinati avrebbero lasciato l’edificio ritirandosa a 25 chilometri dalla capitale.

“Vi assicuro che il nostro presidente gode di ottima salute e che l’Eritrea è un paese stabile – prosegue l’ambasciatore – in cui non si verificherà mai un colpo di stato”.

La nota non fa alcun riferimento a quanto riportato nei giorni scorsi dai siti dell’opposizione in esilio secondo cui ad Asmara sono in corso retate casa per casa dei presunti militari coinvolti nell’episodio al ministero. Le informazioni non possono essere verificate con fonti indipendenti anche se gli eritrei presenti nella capitale parlano i numerosi arresti in corso.

Se confermati, gli avvenimenti in corso in queste ore ricalcherebbero quanto già accaduto nel 2011, quando il governo arrestò 15 alti gradi militari firmatari di una lettera in cui chiedevano riforme democratiche per il paese. Si ritiene che alcuni esponenti del cosiddetto ‘Gruppo dei 15’ accusati di alto tradimento siano morti in carcere mentre altri sarebbero tuttora in esilio.

Secondo analisti e fonti interpellate dalla MISNA in questi giorni tuttavia, l’episodio rivela il malcontento che serpeggia negli ambienti militari, soprattutto ai livelli medi e bassi. Un sentimento, concordano gli interlocutori, che potrebbe generare azioni simili nei prossimi mesi.


Sono presenti 3 commenti

Anonimo ha detto...

I 15 politici sono stati arrestati nel 2001 e non nel 2011!!! Verificatele le notizie prima di pubblicarle!!! Sembra un inezia ma è fondamentale questo dettaglio dato che un lettore capisce che la situazione in Eritrea è grave da 12 anni e non da 2 !!! Scusate se è poco!

Anonimo ha detto...

gentile lettore, questa news è stata presa dall'agenzia di stampa Misna, come può notare dal link posto all'inizio dell'articolo. Se l'informazione risulta essere inesatta può segnalarlo direttamente alla fonte da cui è stata divulgata. Cordialmente.
La Redazione.

Anonimo ha detto...

comunque sia, ha sempre ragione il fatto si svolse nel 2001

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