venerdì, dicembre 07, 2012
L’efficienza dei servizi segreti israeliani è garantita dalle agenti donne che dimostrano maggiori qualità nel campo professionale rispetto ai colleghi uomini

di Paola Bisconti

Spesso gli uomini son costretti ad ammettere la superiorità del gentil sesso in alcuni ambiti professionali. Per esempio qualche giorno fa Tamir Pardo, capo del Mossad, l’agenzia di intelligence più efficiente al mondo, ha dichiarato al settimanale “Lady Globes” che sono le donne ad eccellere nell’operato dei servizi segreti israeliani. Il Mossad (che in ebraico significa “Istituto”) fu fondato nel 1949; attualmente, nella sede di Tel Aviv, lavorano 1200 dipendenti, uomini e donne che ogni giorno lottano contro il terrorismo di matrice islamica. La notorietà dei servizi segreti è dovuta anche agli scrittori e ai registi che hanno pubblicato romanzi e prodotto film ispirandosi ad alcuni agenti israeliani che si sono particolarmente distinti nel loro lavoro.

Celebre per esempio è la pellicola “Shula Cohen, la Perla nel bazar delle spie”: Shula è una donna realmente esistita che ebbe un ruolo cruciale durante gli anni di servizio presso il Mossad; il nome in codice era Perla, appellativo che racchiude anche la bellezza e l’astuzia dell’eroina, che prima dello scoppio della Guerra di Indipendenza d’Israele salvò migliaia di profughi ebrei siriani e iracheni favorendo il loro passaggio dalla Siria attraverso il confine libanese. Leggendaria fu l’operazione di spionaggio che “Perla” organizzò nel 1950 stabilendo la sua base operativa nel “Rambo Club”, un famoso locale notturno di Beirut. Dopo oltre un decennio di servizio presso il Mossad, la donna venne arrestata dal governo libanese che la condannò a 7 anni di prigionia. Durante questo periodo Shula Coehn fu torturata e seviziata, ma non morì nonostante le brutalità subite e fu liberata al termine della Guerra dei 6 giorni. La sua storia ha sempre suscitato fascino e ammirazione, considerato anche il contesto storico e geografico in cui ha vissuto (andò per esempio in sposa a soli 17 anni ad un ricco mercante di Beirut), e simboleggia l’operatività di tutte quelle donne che svolgono ruoli decisamente pericolosi con grande professionalità ed efficienza.

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