E’ allerta rossa nei dipartimenti occidentali e sud-occidentali di San Marcos, Retalhuleu, Quetzaltenango, Suchitepéquez, Sololá, Quiché e Huehuetenango, colpiti ieri da un terremoto di 7,2 gradi della scala Richter che finora ha provocato 50 morti, 21 dispersi, 150 feriti e oltre 17.000 senza tetto, secondo bilanci in costante evoluzione. Il presidente Otto Pérez ha decretato tre giorni di lutto nazionale.
Misna - “In questo momento siamo impegnati nel lavoro di coordinamento di ricerca e soccorso e di assistenza umanitaria alla popolazione colpita” dicono alla MISNA fonti di Conred, il Coordinamento nazionale per la riduzione dei disastri, che aggiorna anche tramite i social network i guatemaltechi. Conred, che ha allestito 34 centri di accoglienza nei territori colpiti con alloggi e razioni di cibo, avverte che data la magnitudo del sisma la possibilità di altre repliche è più che concreta. Il ministero dello Sviluppo sociale ha comunicato poco fa che 5000 pacchi di generi di prima necessità sono stati inviati a San Marcos: ogni pacco contiene riso, fagioli, farina di mais, avena e olio di oliva.
“Il fenomeno ha fatto ricordare ai guatemaltechi con più di 40 anni il terremoto che colpì il paese la mattina del 4 febbraio 1976 e lasciò oltre 23.000 morti e gravi danni a case e infrastrutture” scrive il quotidiano Prensa Libre.
L’Istituto di sismologia ha individuato l’epicentro del sisma – la prima scossa risale alle 10:35, ora locale, di ieri – a 24 km dalle coste di Champerico (Retalhuleu), sull’Oceano Pacifico; nelle ore successive sono state registrate altre 29 repliche fra i 4,2 e i 4,6 gradi Richter. Il fenomeno è stato avvertito in tutto il paese, a eccezione del Petén, e anche nelle aree costiere degli stati messicani del Chiapas e di Oaxaca e in Salvador. I danni più gravi risultano di San Marcos e Quetzaltenango, aree vulcaniche.
I principali problemi al momento sono collegati all’approvvigionamento di acqua potabile e all’erogazione di energia elettrica, sospesi in diverse zone, oltre che all’impraticabilità delle strade. Solidarietà e offerte di aiuto per le operazioni di soccorso sono giunti da diversi paesi tra cui Messico, Salvador e Honduras. Anche l’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha offerto la sua collaborazione.
Anche Caritas italiana si è attivata contattando Caritas del Guatemala e la diocesi di San Marcos, dove la Pastorale Sociale si è prontamente attivata per i primi soccorsi. Caritas ricorda che il Guatemala è al 131° posto su 187 Paesi presi in considerazione dal “Rapporto sullo sviluppo umano” del 2011, è considerato un paese a “medio sviluppo umano” ed è il 2° paese più povero delle Americhe dopo Haiti.
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L’Istituto di sismologia ha individuato l’epicentro del sisma – la prima scossa risale alle 10:35, ora locale, di ieri – a 24 km dalle coste di Champerico (Retalhuleu), sull’Oceano Pacifico; nelle ore successive sono state registrate altre 29 repliche fra i 4,2 e i 4,6 gradi Richter. Il fenomeno è stato avvertito in tutto il paese, a eccezione del Petén, e anche nelle aree costiere degli stati messicani del Chiapas e di Oaxaca e in Salvador. I danni più gravi risultano di San Marcos e Quetzaltenango, aree vulcaniche.
I principali problemi al momento sono collegati all’approvvigionamento di acqua potabile e all’erogazione di energia elettrica, sospesi in diverse zone, oltre che all’impraticabilità delle strade. Solidarietà e offerte di aiuto per le operazioni di soccorso sono giunti da diversi paesi tra cui Messico, Salvador e Honduras. Anche l’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha offerto la sua collaborazione.
Anche Caritas italiana si è attivata contattando Caritas del Guatemala e la diocesi di San Marcos, dove la Pastorale Sociale si è prontamente attivata per i primi soccorsi. Caritas ricorda che il Guatemala è al 131° posto su 187 Paesi presi in considerazione dal “Rapporto sullo sviluppo umano” del 2011, è considerato un paese a “medio sviluppo umano” ed è il 2° paese più povero delle Americhe dopo Haiti.
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