Ancora violenze in Siria. Ieri le vittime sono state un centinaio, i raid dell’esercito si sono concentrati sulle roccaforti degli insorti. Intanto l’Unione Europea ha riconosciuto la coalizione dell’opposizione che però già al suo interno registra delle divisioni. Il servizio di Marina Calculli: ascolta
Radio Vaticana - I ministri degli esteri europei riuniti ieri a Bruxelles hanno espresso il loro sostegno alla nuova coalizione formata a Doha dai gruppi di opposizione al regime di Assad. l’Unione Europea però non ha ancora riconosciuto la coalizione come “unica autorità legittima della Siria”. Sempre ieri, inoltre, la stessa coalizione aveva subito uno smacco da una serie di gruppi islamisti attivi nelle zone cosiddette “liberate” nel nord della Siria che in un video hanno espresso la loro volontà di formare uno stato islamico giusto e il loro rifiuto per ogni azione coordinata con le potenze esterne. Difficile non cogliere il riferimento alla coalizione guidata da al-Khatib. La Nato, intanto, sta valutando la richiesta turca di fornire ad Ankara missili patriot per difendersi da eventuali attacchi siriani. Sul terreno il regime sta intensificando i suoi raid nei sobborghi di Damasco e nelle regioni ribelli del nord. E persino a Lattakia, roccaforte della comunità alawita fedele al presidente Assad sono stati riportati scontri tra l’esercito e i ribelli. Secondo le testimonianze dei residenti, ieri in Siria sono morte oltre cento persone.
Radio Vaticana - I ministri degli esteri europei riuniti ieri a Bruxelles hanno espresso il loro sostegno alla nuova coalizione formata a Doha dai gruppi di opposizione al regime di Assad. l’Unione Europea però non ha ancora riconosciuto la coalizione come “unica autorità legittima della Siria”. Sempre ieri, inoltre, la stessa coalizione aveva subito uno smacco da una serie di gruppi islamisti attivi nelle zone cosiddette “liberate” nel nord della Siria che in un video hanno espresso la loro volontà di formare uno stato islamico giusto e il loro rifiuto per ogni azione coordinata con le potenze esterne. Difficile non cogliere il riferimento alla coalizione guidata da al-Khatib. La Nato, intanto, sta valutando la richiesta turca di fornire ad Ankara missili patriot per difendersi da eventuali attacchi siriani. Sul terreno il regime sta intensificando i suoi raid nei sobborghi di Damasco e nelle regioni ribelli del nord. E persino a Lattakia, roccaforte della comunità alawita fedele al presidente Assad sono stati riportati scontri tra l’esercito e i ribelli. Secondo le testimonianze dei residenti, ieri in Siria sono morte oltre cento persone.
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