Per tutto il mese di novembre, ogni sera, il Santo viene pregato coralmente, fino alla vigilia del 30, quando la statua viene portata in processione per le vie di Amalfi
Molti conosceranno la festa che si celebra ad Amalfi il 30 novembre di ogni anno: è una delle più famose della nostra penisola italiana. Si celebra il Santo Patrono di Amalfi, Sant’Andrea, che viene festeggiato anche il 27 giugno in onore del miracolo del 1544 quando il santo salvò la cittadina dall'invasione dei pirati guidati da Barbarossa. Qualche notizia storica per introdurre il lettore nel cuore della festa: prima di diventare Apostolo, Martire e Santo la leggenda vuole Sant’Andrea un semplice pescatore di Cafarnao che morì a Patrasso il 30 novembre del 60 d.C. Le sue reliquie, trasferite ad Amalfi nel 1208 dal Cardinale Pietro Capuano in seguito alla conquista di Costantinopoli da parte dei crociati, sono tutt'ora conservate nella cripta del Duomo dove avviene anche il miracolo della Manna.
Sant'Andrea è, per gli amalfitani, il protettore dei pescatori e di tutto ciò che riguarda la pesca. I festeggiamenti in onore del Santo sono molto sentiti, e specie il 30 novembre la partecipazione popolare è massiccia. Per tutto il mese, ogni sera, il Santo viene pregato coralmente, fino alla vigilia del 30 quando la statua viene portata in processione per le vie di Amalfi da devoti vestiti di bianco appartenenti a congregazioni religiose. Arrivato alla spiaggia, il corteo religioso ritorna di corsa verso il Duomo, dove una volta riposta la statua i pescatori, in segno di ringraziamento, lasciano al Santo offerte di pesce fresco o riprodotto in ferro o in legno. E' durante questa ricorrenza che si compie il "miracolo": dalla tomba del Santo, situata nella cripta del suggestivo Duomo di Amalfi, fuoriesce la manna, una sostanza oleosa che viene distribuito ai fedeli. Il fenomeno accadde per la prima volta il 29 novembre del 1304, quando il parroco Pierantonio Suraldi raccolse il miracoloso liquido che si narra abbia ridato la vista ad un uomo di Tramonti. Altro elemento che subito fece gridare al miracolo fu il fatto che tale liquido fu segnalato al parroco da un vecchietto che subito dopo scomparve: si pensò immediatamente che fosse Sant’Andrea.
di Carlo Mafera
Molti conosceranno la festa che si celebra ad Amalfi il 30 novembre di ogni anno: è una delle più famose della nostra penisola italiana. Si celebra il Santo Patrono di Amalfi, Sant’Andrea, che viene festeggiato anche il 27 giugno in onore del miracolo del 1544 quando il santo salvò la cittadina dall'invasione dei pirati guidati da Barbarossa. Qualche notizia storica per introdurre il lettore nel cuore della festa: prima di diventare Apostolo, Martire e Santo la leggenda vuole Sant’Andrea un semplice pescatore di Cafarnao che morì a Patrasso il 30 novembre del 60 d.C. Le sue reliquie, trasferite ad Amalfi nel 1208 dal Cardinale Pietro Capuano in seguito alla conquista di Costantinopoli da parte dei crociati, sono tutt'ora conservate nella cripta del Duomo dove avviene anche il miracolo della Manna.
Sant'Andrea è, per gli amalfitani, il protettore dei pescatori e di tutto ciò che riguarda la pesca. I festeggiamenti in onore del Santo sono molto sentiti, e specie il 30 novembre la partecipazione popolare è massiccia. Per tutto il mese, ogni sera, il Santo viene pregato coralmente, fino alla vigilia del 30 quando la statua viene portata in processione per le vie di Amalfi da devoti vestiti di bianco appartenenti a congregazioni religiose. Arrivato alla spiaggia, il corteo religioso ritorna di corsa verso il Duomo, dove una volta riposta la statua i pescatori, in segno di ringraziamento, lasciano al Santo offerte di pesce fresco o riprodotto in ferro o in legno. E' durante questa ricorrenza che si compie il "miracolo": dalla tomba del Santo, situata nella cripta del suggestivo Duomo di Amalfi, fuoriesce la manna, una sostanza oleosa che viene distribuito ai fedeli. Il fenomeno accadde per la prima volta il 29 novembre del 1304, quando il parroco Pierantonio Suraldi raccolse il miracoloso liquido che si narra abbia ridato la vista ad un uomo di Tramonti. Altro elemento che subito fece gridare al miracolo fu il fatto che tale liquido fu segnalato al parroco da un vecchietto che subito dopo scomparve: si pensò immediatamente che fosse Sant’Andrea.
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