venerdì, novembre 16, 2012
Viaggio in Africa dove i bambini albini sono considerati fantasmi da scacciare e gli omosessuali vengono paragonati agli animali

di Paola Bisconti

Entro la fine dell’anno in Uganda sarà varato un decreto che favorisce la caccia ai gay e alle lesbiche che vivono nella comunità africana. Lo Stato, infatti, invita le famiglie e i medici a denunciare gli omosessuali costringendo padri e madri a portare sul patibolo i propri figli solo perché questi hanno fatto scelte sessuali diverse dagli altri e i dottori a violare il segreto professionale. Il disegno di legge è fondato su un vero e proprio odio che giunge a punire i condannati con l’ergastolo e perfino con la pena di morte, pur non avendo compiuto alcun tipo di reato. La norma anti-omosessualità è una palese violazione dei diritti umani perché fondata su un principio di intolleranza a dir poco scandaloso.

Chiunque abbia osato ribellarsi alla direttiva pronunciata dal Parlamento è stato duramente punito: le 38 Ong che operavano nel Paese in difesa dei diritti dei gay sono state cancellate con l’accusa di distruzione della cultura ugandese e i partecipanti al primo gaypride del 4 agosto scorso nella città di Entebbe sono stati picchiati e arrestati dalle forze dell’ordine, inoltre risale allo scorso anno la notizia del feroce omicidio di David Kato, noto attivista già ai tempi dell’apartheid e padre del movimento per i diritti dei gay: l’insegnante è stato ucciso a bastonate in una camera d’albergo da un assassino che non è stato punito per il reato commesso. Ha suscitato scalpore anche l’arresto di David Edward Cecil, regista teatrale, che ha messo in scena uno spettacolo dove raccontava le ingiustizie che subiscono gli omosessuali in Uganda: l’autore è stato accusato di aver infranto la sezione 117 del codice penale che vieta qualsiasi forma di manifestazione pubblica che affronta l’argomento. Le origini inglesi hanno salvato il regista da dure condanne, dato che il governo britannico è uno dei migliori alleati e finanziatori dell’Uganda.

Il 96% della popolazione ugandese ritiene che gli omosessuali siano una categoria da estirpare, paragonabili agli animali e quindi passibili di qualsiasi tipo di violenza. La politica fortemente omofoba dello Stato ignora le iniziative di Anonymous, che ha lanciato una campagna internazionale per mettere in evidenza la grave situazione nella quale vivono i gay. Anche Amnesty International sta fronteggiando la questione accusando in particolare l’operato svolto nel territorio africano da alcuni pastori evangelici americani come Scott Lively, un fanatico attivista anti-gay, ritenuto il suggeritore della legge anti-omosessualità proposta durante un sermone. Ma sempre dall’America giunge il duro monito di Obama che, oltre ad aver definito odioso questo decreto, ha minacciato di sospendere gli aiuti destinati allo sviluppo del Paese in caso di promulgazione.

In Tanzania, invece, sta accadendo che le autorità governative hanno lanciato un’iniziativa per difendere i bambini affetti da albinismo, invitando le famiglie a partecipare al censimento per offrire loro una forma di aiuto. In questo Paese, infatti, la superstizione e l’ignoranza induce la gente a considerare dei demoni coloro che a causa di un difetto genetico e un basso livello di melanina nascono con la pelle e i capelli chiari. Gli albini sono chiamati spettri o fantasmi e quando il resto della popolazione non li vede più crede che siano spariti nel nulla: in realtà la gran parte dei fanciulli sono vittime di un business fiorente gestito da una banda criminale che si occupa del loro rapimento; il loro scopo è la mutilazione di braccia e gambe per venderle agli stregoni che costruiscono talismani e pozioni: in questo modo guadagnano dai 75.000 ai 400.000 dollari a corpo umano. In altri casi addirittura gli albini sono seppelliti sottoterra per la convinzione che in superficie possa comparire l’oro, mentre i loro capelli vengono usati per costruire le reti dei pescatori affinché la pesca sia abbondante…

Sono più di 10.000 i bambini che vivono nascosti nelle campagne e, non potendo frequentare la scuola, sono costretti a lavorare nei campi aggravando la loro condizione di salute, dato che i raggi del sole fanno particolarmente male alla loro pelle chiara. In alcuni casi i padri non accettano i figli albini perché credono che la moglie abbia avuto rapporti con uomini occidentali, così affidano queste povere anime innocenti alle comunità fondate dal governo, dove però vivono in completo isolamento fino a raggiungere la pazzia. È accaduto, inoltre, che malati di Aids abbiano avuto relazioni sessuali con giovani ragazze albine convinti che in questo modo avrebbero trovato la cura alla malattia, provocando invece un ulteriore contagio o gravidanze mai riconosciute. È diffusa poi la convinzione che gli albini siano ritardati mentali e debbano vivere in condizioni di estrema emarginazione e discriminazione sociale.

Al contrario dell’Uganda che considera il diverso come una maledizione, il governo tanzaniano sta facendo il possibile per diffondere nozioni sulla malattia, sensibilizzare la popolazione, favorire l’educazione e la conoscenza sull’argomento. Inoltre il presidente Jakaya Kikwete ha ordinato l’arresto di molti stregoni e trafficanti. Un bel gesto di uguaglianza è stata la nomina nel parlamento di Al Shaymaa Kwegyir, prima donna albina a ricoprire una carica politica di prestigio, e del signor Bariwani, anche lui albino, eletto sindaco nella città di Linds. Noto è infine l’impegno in tutto il mondo del musicista Salif Keita, il più celebre albino africano.

È presente 1 commento

Vincenzo ha detto...

volevo segnalare al riguardo il reportage di un ottimo fotografo italiano, Damiano ROSSI, da anni in Africa.


http://damianorossiphoto.it/index.php/reportages/burundi-gods-or-demons

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