mercoledì, ottobre 17, 2012
Torna in primo piano l'instabilità politica e sociale. Tutti sono scesi in piazza: i copti per ricordare l’eccidio di un anno fa e ancora una volta i giovani .  

Città Nuova - Sei blocchi di scene ritrovate, con un lavoro difficile, accurato, durato anni, grazie alla Cineteca di Bologna che ha recuperato e reinserito 26 minuti dell’originale così come Sergio Leone l’aveva pensato. Poi, il film fu tagliato, per venire presentato a Cannes nel 1984 e uscire sul mercato europeo con la durata di tre ore e 49 minuti. Ora, dopo il restauro, la durata complessiva è di 4 ore e 19 minuti.

Una fatica? Sinceramente, tutt’altro. Il capolavoro di Leone si vede tutto di un fiato. Risalta, nell’ultima versione, la potenza scespiriana del dramma, che rappresenta anche l’ultima volta in cui un film italiano ha avuto spessore mondiale e ha insegnato a Hollywood. L’interpretazione attoriale, in particolare di Robert de Niro, non ha eguali, e lui stesso in seguito forse non ha più superato questo traguardo. Ma tutto, dalla fotografia ai costumi alla musica disegna un microcosmo di storia umana, di dramma storico doloroso e ricco di pathos compassionevole, con quel finale desolato e virile che resta come una spina nella carne.

Leone ha composto un’opera di alta tragedia, che riassume in sé la vicenda di un popolo, e forse di ogni popolo. Finanziato da Gucci, e fortemente voluto dai familiari del regista, il film restaurato esce in sala dal 18 ottobre. Un'occasione da non perdere per chiunque ami il cinema.

di Mario Dal Bello

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