giovedì, ottobre 25, 2012
Così P. Gregory GAY, C.M., Superiore Generale della Congregazione della Missione (Lazzaristi), al Sinodo dei Vescovi, descrive una delle caratteristiche principali della Nuova Evangelizzazione

di Carlo Mafera

“Il documento Instrumentum laboris per la Nuova Evangelizzazione afferma una verità essenziale: un simile compito di annuncio e di proclamazione non è riservato soltanto a qualcuno, a pochi eletti. È un dono fatto ad ogni uomo che risponde alla chiamata alla fede”. E’ quanto ha detto il Rev. Gregory Gay al Sinodo dei Vescovi che si tiene in Vaticano. “Questa verità mi è apparsa circa trent’anni fa – ha continuato il Rev. Gay - quando sono stato inviato alla nostra missione vincenziana in Panama. Lì ho sperimentato una Chiesa viva, una Chiesa che faceva sforzi sinceri per adattare gli insegnamenti del Vaticano II alla realtà dell’America Latina. Mi sono detto allora che questa è la Chiesa a cui voglio appartenere. Questa è la Chiesa anticipata dal Vaticano II. Il lavoro collegiale con i vescovi, con il clero diocesano, con religiosi e religiose e con i laici al fine di raggiungere il bene comune al servizio della Chiesa e del mondo ha rappresentato per me la promessa e il dono del Vaticano II. La Chiesa in America Latina continua a inculturare il Vangelo.

Per poter proclamare il dono della fede e rafforzare il rinnovamento della Chiesa ci sono tre momenti di incontro che considero vitali per una nuova evangelizzazione. Un momento di presenza: Coloro che Dio pone sulla nostra strada rivelano la persona di Gesù Cristo, in particolare i poveri, gli emarginati e i derelitti. Alla presenza di Dio, riprendiamo le forze per farci presenti a tutti i membri del Corpo di Cristo in maniera coraggiosa e profetica.

Un momento di ascolto: il momento interiore è dato dalla Parola di Dio e dall’esperienza dei poveri. In questa “stanza interiore” della nostra anima, lasciamo che la persona di Gesù entri nella quiete dei nostri cuori per accompagnarci nel nostro itinerario quotidiano. Ciò ci porta all’aspetto esteriore di un rapporto più profondo con il mondo e

tra di noi. Un momento di servizio: la nuova evangelizzazione ci sprona e ci convoca con un elemento stabile della nostra fede: l’amore di Dio e il servizio al prossimo. Il servizio nel nome di Gesù riguarda l’azione e il sostegno non soltanto a favore dei poveri, ma assieme ai poveri. Un cammino verso il servizio attraverso la virtù: evangelizziamo entrando nel mondo dei poveri e crescendo nelle virtù dell’umiltà, della semplicità, della carità e della giustizia. Questo è il centro del nostro retaggio vincenziano. L’opzione preferenziale per i poveri è fondamentale per la Nuova Evangelizzazione. Un cammino verso l’azione: con l’amore a Dio e ai poveri, immagine di suo Figlio Gesù, possiamo portare a maturazione la Nuova Evangelizzazione dando nuova vita alle missioni popolari. Collaborando assieme ai religiosi, al clero e ai laici, evangelizziamo con la presenza, con l’ascolto e con il servizio al modo di Gesù Cristo, il primo evangelizzatore”.

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