L'intervento all'Assemblea generale dell'Onu è stato boicottato da Stati Uniti e Israele. Il leader iraniano ribadisce il diritto di Teheran a proseguire il suo programma nucleare e denuncia le continue minacce di attacco da parte di Israele.
New York (AsiaNews) - Nel suo ultimo discorso davanti all'Assemblea generale dell'Onu, prununciato ieri, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad non ha perso occasione per lanciare accuse contro gli Stati Uniti, Paesi occidentali ed Israele e ribadire la volontà di Teheran a continuare il suo programma nucleare. Tuttavia, lo stile è diverso da quello degli infuocati monologhi delle passate edizioni. Stati Uniti ed Israele hanno comunque abbandonato l'aula, sottolineando di non essere disposti ad ascoltare le fiumane accusatorie del leader iraniano.
Secondo gli analisti, il comportamento dimesso di Ahmadinejad è dovuto alla lotta interna al regime iraniano, che forse avrebbe spinto il leader ad abbandonare i toni duri del passato, per trovare maggiori appoggi fra i Paesi Onu. Segno di tale conflitto di potere che vede contrapposti l'autorità religiosa degli ayatollah e l'entourage del presidente è il recente arresto di Ali-Akbar Javanfekr, direttore dell'agenzia d'informazione ufficiale iraniana Irna e consigliere dello stesso Ahmadinejad. Egli è accusato di aver pubblicato articoli immorali contrari alla legge islamica.
Nel suo intervento di 35 minuti, Ahmadinejad ha puntato il dito contro l'occidente che minaccia i Paesi più deboli con la propria egemonia. Riferendosi ai rappresentanti assenti si è scagliato contro il monopolio delle nazioni più ricche su Nazioni Unite e Consiglio di sicurezza Onu.
"La corsa agli armamenti - ha affermato - e le intimidazioni di coloro che possiedono armi di distruzione di massa sono prevalenti". Nel suo unico riferimento ad Israele, il presidente ha affermato che "le continue minacce da parte dei sionisti incivili di ricorrere all'azione militare contro la nostra grande nazione sono un chiaro esempio di questa realtà amara". "Gli Stati che controllano il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - ha aggiunto - utilizzano la forza per terrorizzare il resto del mondo". Secondo il leader "non c'è più fiducia nell'autorità delle Nazioni Unite".
Il presidente iraniano si è scagliato anche contro la crisi economica globale provocata dall'occidente attraverso la "creazione di attività di carta senza valore, utilizzando l'influenza e il controllo sui centri economici del mondo".
Pur condannando le posizioni del leader della Repubblica islamica, i rappresentanti di Gran Bretagna, Francia e Germania non hanno trovato nei contenuti del discorso le minacce terribili pronunciate negli anni precedenti. Fatta eccezione per la parte iniziale, Ahmadinejad ha concentrato il suo intervento sull'elogio della cultura iraniana e della religione musulmana sciita. In un'intervista tenuta al termine della conferenza, il leader si è detto disposto ad "avere in futuro colloqui con gli Stati Uniti".
New York (AsiaNews) - Nel suo ultimo discorso davanti all'Assemblea generale dell'Onu, prununciato ieri, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad non ha perso occasione per lanciare accuse contro gli Stati Uniti, Paesi occidentali ed Israele e ribadire la volontà di Teheran a continuare il suo programma nucleare. Tuttavia, lo stile è diverso da quello degli infuocati monologhi delle passate edizioni. Stati Uniti ed Israele hanno comunque abbandonato l'aula, sottolineando di non essere disposti ad ascoltare le fiumane accusatorie del leader iraniano.
Secondo gli analisti, il comportamento dimesso di Ahmadinejad è dovuto alla lotta interna al regime iraniano, che forse avrebbe spinto il leader ad abbandonare i toni duri del passato, per trovare maggiori appoggi fra i Paesi Onu. Segno di tale conflitto di potere che vede contrapposti l'autorità religiosa degli ayatollah e l'entourage del presidente è il recente arresto di Ali-Akbar Javanfekr, direttore dell'agenzia d'informazione ufficiale iraniana Irna e consigliere dello stesso Ahmadinejad. Egli è accusato di aver pubblicato articoli immorali contrari alla legge islamica.
Nel suo intervento di 35 minuti, Ahmadinejad ha puntato il dito contro l'occidente che minaccia i Paesi più deboli con la propria egemonia. Riferendosi ai rappresentanti assenti si è scagliato contro il monopolio delle nazioni più ricche su Nazioni Unite e Consiglio di sicurezza Onu.
"La corsa agli armamenti - ha affermato - e le intimidazioni di coloro che possiedono armi di distruzione di massa sono prevalenti". Nel suo unico riferimento ad Israele, il presidente ha affermato che "le continue minacce da parte dei sionisti incivili di ricorrere all'azione militare contro la nostra grande nazione sono un chiaro esempio di questa realtà amara". "Gli Stati che controllano il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - ha aggiunto - utilizzano la forza per terrorizzare il resto del mondo". Secondo il leader "non c'è più fiducia nell'autorità delle Nazioni Unite".
Il presidente iraniano si è scagliato anche contro la crisi economica globale provocata dall'occidente attraverso la "creazione di attività di carta senza valore, utilizzando l'influenza e il controllo sui centri economici del mondo".
Pur condannando le posizioni del leader della Repubblica islamica, i rappresentanti di Gran Bretagna, Francia e Germania non hanno trovato nei contenuti del discorso le minacce terribili pronunciate negli anni precedenti. Fatta eccezione per la parte iniziale, Ahmadinejad ha concentrato il suo intervento sull'elogio della cultura iraniana e della religione musulmana sciita. In un'intervista tenuta al termine della conferenza, il leader si è detto disposto ad "avere in futuro colloqui con gli Stati Uniti".
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fonte originale del discorso: http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/113960-onu-ahmadinejad-propone-nuovo-rinascimento,-%E2%80%98ricollocate-al-centro-dell%E2%80%99universo-l%E2%80%99uomo-e-la-sua-dignit%C3%A0%E2%80%99-discorso-completo
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