Mons. Mario Zenari apprezza gli sforzi di Onu, Lega Araba e opposizione emersi negli incontri di Ginevra e al Cairo. Ma leader mondiali e siriani non devono perdersi nei dettagli. Priorità: evacuare i civili dalle città colpite.
As
iaNews - "La comunità internazionale sostenga tutte le iniziative di pace e riconciliazione del popolo siriano. Le violenze continuano e non ha senso perdere tempo. Il rischio è un allargamento del conflitto su scala regionale". È quanto afferma ad AsiaNews, mons. Mario Zenari, nunzio vaticano a Damasco sui recenti incontri fra membri del Consiglio di sicurezza Onu, Lega araba e opposizione siriana, organizzati nei giorni scorsi a Ginevra e al Cairo. Tema delle riunioni: applicare il piano di pace di Kofi Annan e trovare un accordo fra i movimenti di opposizione. "La priorità - afferma mons. Zenari - è fermare le violenze e valorizzare tutti i tentativi di dialogo fra le parti", e questo nonostante le diatribe fra Onu, Cina e Russia - emerse nell'incontro di Ginevra - e le divisioni interne all'opposizione politica siriana. Secondo quanto emerso dalla riunione del Cairo, terminata ieri, il Consiglio nazionale siriano e gli altri partiti di opposizione faticano a trovare un accordo su un futuro governo di unità nazionale che contenga al suo interno anche ex membri del regime. Mons. Zenari nota che i leader siriani e stranieri si "stanno perdendo nei dettagli", mentre il popolo siriano subisce impotente la guerra fra il regime di Assad e i ribelli armati del Free Syrian Army.
Da diverse settimane oltre 1000 famiglie di Homs sono bloccate all'interno della città in attesa di soccorsi. "Ora - continua - è necessario salvaguardare le convenzioni umanitarie minime: dare ai feriti l'opportunità di curarsi e alle famiglie di abbondonare le proprie abitazioni". "Nelle scorse settimane - racconta - mi sono incontrato con le autorità di Damasco per cercare una soluzione a questi problemi. A Homs e in altre aree colpite dagli scontri la Chiesa sta cercando una mediazione per garantire almeno l'evacuazione dei civili. Il governo si è mostrato disponibile ad ascoltare, ma occorre verificare sul campo se tali buoni propositi vengono messi in pratica. Ciò vale anche per i ribelli".
Citando il discorso del Papa alla Riunione delle Opere in Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco) del 21 giugno, il nunzio invita tutti i cristiani a "pregare per il popolo siriano e per la saggezza dei loro cuori, affinché il Signore illumini i leader siriani spingendoli a porre fine a queste violenze".
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iaNews - "La comunità internazionale sostenga tutte le iniziative di pace e riconciliazione del popolo siriano. Le violenze continuano e non ha senso perdere tempo. Il rischio è un allargamento del conflitto su scala regionale". È quanto afferma ad AsiaNews, mons. Mario Zenari, nunzio vaticano a Damasco sui recenti incontri fra membri del Consiglio di sicurezza Onu, Lega araba e opposizione siriana, organizzati nei giorni scorsi a Ginevra e al Cairo. Tema delle riunioni: applicare il piano di pace di Kofi Annan e trovare un accordo fra i movimenti di opposizione. "La priorità - afferma mons. Zenari - è fermare le violenze e valorizzare tutti i tentativi di dialogo fra le parti", e questo nonostante le diatribe fra Onu, Cina e Russia - emerse nell'incontro di Ginevra - e le divisioni interne all'opposizione politica siriana. Secondo quanto emerso dalla riunione del Cairo, terminata ieri, il Consiglio nazionale siriano e gli altri partiti di opposizione faticano a trovare un accordo su un futuro governo di unità nazionale che contenga al suo interno anche ex membri del regime. Mons. Zenari nota che i leader siriani e stranieri si "stanno perdendo nei dettagli", mentre il popolo siriano subisce impotente la guerra fra il regime di Assad e i ribelli armati del Free Syrian Army.Da diverse settimane oltre 1000 famiglie di Homs sono bloccate all'interno della città in attesa di soccorsi. "Ora - continua - è necessario salvaguardare le convenzioni umanitarie minime: dare ai feriti l'opportunità di curarsi e alle famiglie di abbondonare le proprie abitazioni". "Nelle scorse settimane - racconta - mi sono incontrato con le autorità di Damasco per cercare una soluzione a questi problemi. A Homs e in altre aree colpite dagli scontri la Chiesa sta cercando una mediazione per garantire almeno l'evacuazione dei civili. Il governo si è mostrato disponibile ad ascoltare, ma occorre verificare sul campo se tali buoni propositi vengono messi in pratica. Ciò vale anche per i ribelli".
Citando il discorso del Papa alla Riunione delle Opere in Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco) del 21 giugno, il nunzio invita tutti i cristiani a "pregare per il popolo siriano e per la saggezza dei loro cuori, affinché il Signore illumini i leader siriani spingendoli a porre fine a queste violenze".
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