venerdì, luglio 27, 2012
Tre sono le caratteristiche di un vescovo: la prudenza, la bontà e la fedeltà. Per quanto riguarda mons. Vincenzo Di Mauro, sulle ultime due virtù non c'è nulla da dire. Ma forse la mancanza di prudenza, unita ai suoi problemi di salute, ha indotto il Papa ad accettare le dimissioni del presule.

di Alberto Giannino

L'ex vescovo di Vigevano, mons. Vincenzo Di Mauro, dopo anni di gavetta nella diocesi di Milano e nella Curia Romana, viene promosso vescovo titolare di Arpi il 30 settembre 2007 da Benedetto XVI. Il quale gli fa due omaggi: quello dell'ordinazione episcopale e quello di nominarlo "arcivescovo ad personam" (anche se la sua, cioè, non è un’arcidiocesi). Di Mauro incassa e ringrazia. Poi viene nominato a Vigevano vicino a Milano, città di cui è originario. Arriva a Vigevano come coadiutore del vescovo Baggini, stanco e malato. Dopo qualche mese Baggini si dimette per raggiunti limiti di età. E monsignor Di Mauro gli subentra come vescovo a tutti gli effetti.

Di Mauro è efficiente e zelante, ha lavorato nell'Azione Cattolica, nel Pontificio Consiglio per i Laici e nel Dicastero per gli Affari economici. Chiede ai suoi sacerdoti di dare il massimo nell'azione pastorale e vuole il rendiconto su tutto. Poi "apre" ai giovani tenuti fuori dalla Curia, dai monasteri e dai conventi: propone uno stipendio per chi voglia lavorare in queste realtà per tutta la vita facendo una scelta controcorrente. Preti e monsignori storcono il naso e disapprovano. Poi apre la sua Curia ai giovani che devono svolgere l’esame di maturità e organizza i contestati happy hours. La Curia, che è considerata da preti e monsignori un luogo "sacro", diventa a loro dire un luogo "profano". Infine sappiamo che Di Mauro è uno sportivo, tifa per il Milan e qualcuno sostiene di avere sentito parolacce. Ma si tratta di parolacce o di un linguaggio gergale che ti avvicina certamente ai giovani con l'idea di portarli in alto, e per far questo magari scendi in basso con le loro stesse parole?

Da ultimo sappiamo che Di Mauro ha avuto contrasti fortissimi con l'economo della Diocesi. Ma non sappiamo su quali temi vertessero. Una cosa è certa: don Vincenzo lo sostituisce e questi cade da una scala accidentalmente e muore. Non solo: pare che l'economo non abbia saputo dare spiegazioni esaurienti ed esaustive su un milione di euro che mancavano nelle casse. C'è chi dice che il prete economo avesse preparato una lettera in cui spiegava tutto, ma che non è mai stata ritrovata. Di Mauro aveva una mentalità “economica” e certamente nessuno poteva ingannarlo sui conti: dunque che fine ha fatto il milione di euro e perché nessuno ha fatto denuncia alla Polizia?

Ritorniamo allo stile del vescovo: egli deve essere prudente. Non sta a me fare un discernimento sulla prudenza di Di Mauro. Certo è che alcuni non lo consideravano prudente specie nei rapporti con i giovani. Bisogna vedere a Roma come hanno valutato questa virtù.
Altra caratteristica del Vescovo è la fedeltà, intesa come fede e come fedeltà a Cristo, alla sua Chiesa e al Vicario di Cristo in terra papa Benedetto XVI. Ma escludiamo che Di Mauro non sia stato fedele. Non era quello il suo stile.
C'è poi la bontà. Di Mauro non è stato buono verso qualcuno? Anche qui lo escludiamo.
Rimane quindi solo la prudenza. Perché non sarebbe stato prudente? Per i suoi metodi pastorali eccessivi, moderni, originali? Per l'approccio originale con i giovani?

Forse qualcuno gli ha chiesto di fare un passo indietro. E' possibile: Di Mauro è un vescovo obbediente e se il Papa gli avesse ordinato di dare le dimissioni per il bene della Chiesa lo avrebbe fatto in due minuti. Probabilmente la verità sta nel mezzo: c'è sicuramente il diabete, ma forse anche la mancata prudenza (su cosa, ribadiamo, non è dato sapere).

Ma non riusciamo razionalmente a venire a capo di questa vicenda. Il Papa, nel 2007, quando lo ordinò vescovo, disse nella sua omelia a San Pietro: “Siate veramente ‘angeli custodi’ delle Chiese che vi saranno affidate! Aiutate il Popolo di Dio, che dovete precedere nel suo pellegrinaggio, a trovare la gioia nella fede e ad imparare il discernimento degli spiriti: ad accogliere il bene e rifiutare il male, a rimanere e diventare sempre di più, in virtù della speranza della fede, persone che amano in comunione col Dio-Amore”. Ecco, io non ho motivo di dubitare del comportamento di mons. Di Mauro a Vigevano: probabilmente è stato vittima di una ritorsione di qualche tipo.

Sono presenti 19 commenti

Anonimo ha detto...

Non posso credere che sia una ritorsione del clero un tantino 'preconciliare' contro Mons. Vescovo per i suoi metodi pastorali; ma se così fosse...! Beh, poveri noi e povera Chiesa. Comunque a qualsivoglia motivazione antepongo un abbraccio e,... coraggio Monsignor Vincenzo!
Paolo Gaggioli

Anonimo ha detto...

Il giallo delle dimissioni risiede nella morte dell'economo "caduto dalle scale" con un milione di euro.

Anonimo ha detto...

Verificate meglio: l'economo è mancato prima dell'arrivo di Mauro a Vigevano

Anonimo ha detto...

Ma scusate, l'Economo non è stato nominato dal Vescovo precedente? e Di Mauro non lo ha rimosso seduta stante? Quindi la domanda sorge spontanea: "perchè il Papa avrebbe dovuto rimuovere Mons. Vincenzo per qualche cosa che non ha fatto?".
PaoGag

Anonimo ha detto...

il Vescovo è stato rimosso per i suoi strani e originali rapporti con i giovani...

Anonimo ha detto...

arriva Tettamanzi. siamo a posto. coprirà tutto come ha sempre fatto. ecco perchè lo hanno mobilitato.

Anonimo ha detto...

Stiamo ai fatti e... i fatti sono questi! http://www.araldolomellino.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3487&Itemid=20
Supposizioni, interpretazioni e congetture sono tutte forzature tediose, insolenti e fastidiose!
PaoGag

Anonimo ha detto...

ma che cavolo scrivete! L'economo è morto prima che Di Mauro arrivasse a Vigevano! I due non si sono mai visti!

Anonimo ha detto...

si, ma le casse erano vuote... e come faceva don vincenzo a fare il vescovo? e poi con il clero vecchio, apatico e demotivato che ha la puzza sotto il naso non era certo la diocesi migliore per fare il vescovo...
ecco perchè Di Mauro ha lasciato!

Anonimo ha detto...

Di Mauro - da detto bene Alberto Giannino - si era stancato di questa provincia sonnecchiosa, ipocrita e che ama vivacchiare. I preti abituati alle comodità e ad una vita tranquilla non hanno apprezzato lo stile irruente e decisionista del nuovo vescovo. E lui per protesta si è dimesso lasciando i vigevanesi con i pantaloni per terra. Pensava che il Papa gli desse un'altra Diocesi. Ma lo farà solo tra un anno...

Anonimo ha detto...

Hanno sbagliato in due: preti e vescovo. Ora diventerà vescovo un amico di Tettamanzi. scommettiamo?

Anonimo ha detto...

anche Dio è stato ucciso dai preti !

Anonimo ha detto...

Mons. Di Mauro è uno dei più grandi uomini di Chiesa che io abbia mai conosciuto, umano e sincero!

Anonimo ha detto...

Colpa ai preti ipocriti, pigri e gelosi!!!!

Anonimo ha detto...

I preti? brutta razza. attaccati al denaro, al potere e a una distorta sessualità

Anonimo ha detto...

dalla nascita del mondo la chiesa ha sempre portato guerre e morte,in nome di un uomo che ha dato la vita per l'umanità,non c'è nessuno più gretto di un prete che dal pulpito lancia messaggi d'amore e di pace e poi vive nella gelosia,nella lussuria e nell'immoralità.Nessuno è perfetto,ma io so che don elio aiutava chiunque avesse bisogno,ha fatto l'errore di non farsi restituire il denaro dato e alla sua morte tutte queste persone che in vita l'adulavano,gli hanno girato le spalle.A sua volta doveva gestire la contabilità del seminario sotto direzione dei superiori e far quadrare il bilancio a priori.Ma si sa che le cose buone nn fanno notizia mentre le accuse si trasformano velocemene in sentenze,ed è sicuramente la causa che ha portato l'economo al progressivo declino fisico.Per quanto riguarda don mauro,ha fatto la sua bella figura e non ha badato a spese per rinnovare il seminario e rimpinguare le casse con nuovi balzelli,primo far pagare centinaia di euro per il parcheggio dell'istituto negrone ecc.ai negozianti limitrofi,già duramente provati dalla crisi.Ma sorge una domanda,mi sembra strano che un'autorità come il vescovo così acclamata,dal vaticano sia arrivato in una cittadina così insipida, come viene definita,al solo motivo di risanare le casse,o è stato allontanato per qualche altro motivo più serio?Meditate

Anonimo ha detto...

ma quale bilancio da risanare! Il Papa ha accettatato le dimissioni di Di Mauro. E generalmente quando si danno le dimissioni lo si fa per motivi gravissimi. Non certo per un diabete.
poi siamo d'accordo che l'economo non l'aveva nominato don Di Mauro e che lui è estraneo all'ammanco di 1 milione di euro. ma per il rispondere al mio amico di sopra di mauro ha dovuto dare le dimissioni e il Papa le ha accettate.

Anonimo ha detto...

caro Amico dalla tua risposta sembra che tu conosca bene la situazione se così fosse chiariscila anke a me,servirebbe se nn altro a escludere qualche motivazione abbastanza pesante.ed è ovvio che le scuse presentate sono ridicole,per gli sputasentenze che si informino prima di parlare.

Anonimo ha detto...

vorrei andare a far visita ad un ammalato! ma non so dov'e'Mons. Vincenzo Di Mauro! Penso che la CHIESA debba fare una bella pulizia, lo chiede la gente credente che e' vicino a tanti sacerdoti,sacerdoti che sono vicino a poveri ammalati e a tutta la loro comunita. Ci sono pochi sacerdoti ma sabbe meglio averne di meno ma migliori. Quando vedi sacerdoti che non frequentano i propi oratori,alla S.Messa della domenica all'omelia fanno commenti su certi film o trasmissioni televisive, e avolte li senti dire parolacce ed esperti a trovar da dire a tutti:forse e' meglio si facessero un bel esame di coscienza . C'e' stato un Sant'uomo che disse "non ci sono cattivi bambini ma cattivi educatori" noi vogliamo dei Sacerdoti educatori. E che il nostro prossimo Vescovo possa essere un vero UOMO di DIO.

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