Assaltato il villaggio a maggioranza cristiana di Vanagiri Menvar; incendiati case e luoghi di culto. Il bilancio è di un morto e oltre 15 feriti. La maggior parte degli abitanti è ancora rifugiata nei boschi circostanti il villaggio. Questo è il quinto attacco dall'inizio del 2012.
Asianews - Un morto, oltre 15 feriti, case saccheggiate e date alle fiamme: è il bilancio dell'attacco compiuto da un gruppo di estremisti indù contro la comunità cristiana protestante di Vanagiri Menavar, nel distretto di Nagapattinam (Tamil Nadu). L'assalto è avvenuto lo scorso 23 giugno ed è il quinto dall'inizio del 2012. Nell'abitato vivono 30 famiglie cristiane e 10 indù. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) denuncia un aumento delle violenze contro i cristiani del Tamil Nadu. Tre dei cinque attacchi si sono verificati nel solo mese di aprile.
Le tensioni sono iniziate il 21 giugno, quando una folla di estremisti indù del Bharathia Janatha Party (Bjp) e del Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) si reca a Vanagiri Menavar e ordina alla popolazione indù di boicottare i cristiani, impendendo loro di pregare e andare a messa. Gli estremisti avevano già fatto visita al villaggio in maggio con le stesse richieste. Per evitare scontri, le autorità locali organizzano il 23 giugno un incontro di riconciliazione fra le due comunità. Alla riunione partecipa anche Thiru K.A Jayapal, ministro per la Pesca, che però non riesce a convincere gli estremisti a lasciare il villaggio. In serata, gli indù attaccano le abitazioni cristiane con spade e bastoni, incendiano e saccheggiano quattro edifici, costringendo la popolazione alla fuga. Nello scontro 15 persone rimangono ferite, fra cui due in gravissime condizioni. Dopo l'assalto, le famiglie rimaste nel villaggio contattano la stazione di polizia di Poompuhar che però si rifiutano di collaborare, costringendo i cristiani a rivolgersi alle autorità del distretto di Nagapattinam. Esse permettono il deposito della denuncia, ma non danno il via a nessuna indagine, lasciando impuniti gli autori del gesto.
Il 24 giugno, Mahalingam, uno dei cristiani feriti viene trovato morto in ospedale in circostanze poco chiare. Secondo il figlio Rajendran, anch'egli ricoverato, l'uomo era a letto in condizioni stazionarie e sarebbe stato ucciso dagli estremisti. La notizia scatena il panico e le poche famiglie ancora residenti a Vanagiri Menavar fuggono e a tutt'oggi sono accampati ad alcuni chilometri dal villaggio.
Nel 2012 gli estremisti indù hanno intensificato i loro attacchi contro la minoranza cristiana in Tamil Nadu. L'11 aprile scorso nella città di Emapur, nel distretto di Villupuram, un gruppo di radicali ha picchiato un pastore protestante. Il 21 aprile a Paganeri (Shivagangai), una folla di 100 attivisti del Bjp ha assaltato 15 cristiani, picchiandoli fino a tramortirli e sequestrando loro bibbie e altro materiale missionario. L'incidente più recente si è verificato il 30 aprile nel villaggio Banglawmedu. Dopo la denuncia di alcuni estremisti, la polizia locale ha fatto irruzione in una chiesa protestante, accusando V. Neethirajan, pastore responsabile della comunità, di proselitismo. L'uomo stava tenendo un corso biblico di tre giorni ad alcuni bambini villaggio, fra cui alcuni di religione indù. Per intimidirlo agenti ed estremisti hanno devastato l'aula di studio e costretto gli studenti ad uscire. (N.C.)
Asianews - Un morto, oltre 15 feriti, case saccheggiate e date alle fiamme: è il bilancio dell'attacco compiuto da un gruppo di estremisti indù contro la comunità cristiana protestante di Vanagiri Menavar, nel distretto di Nagapattinam (Tamil Nadu). L'assalto è avvenuto lo scorso 23 giugno ed è il quinto dall'inizio del 2012. Nell'abitato vivono 30 famiglie cristiane e 10 indù. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) denuncia un aumento delle violenze contro i cristiani del Tamil Nadu. Tre dei cinque attacchi si sono verificati nel solo mese di aprile.Le tensioni sono iniziate il 21 giugno, quando una folla di estremisti indù del Bharathia Janatha Party (Bjp) e del Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) si reca a Vanagiri Menavar e ordina alla popolazione indù di boicottare i cristiani, impendendo loro di pregare e andare a messa. Gli estremisti avevano già fatto visita al villaggio in maggio con le stesse richieste. Per evitare scontri, le autorità locali organizzano il 23 giugno un incontro di riconciliazione fra le due comunità. Alla riunione partecipa anche Thiru K.A Jayapal, ministro per la Pesca, che però non riesce a convincere gli estremisti a lasciare il villaggio. In serata, gli indù attaccano le abitazioni cristiane con spade e bastoni, incendiano e saccheggiano quattro edifici, costringendo la popolazione alla fuga. Nello scontro 15 persone rimangono ferite, fra cui due in gravissime condizioni. Dopo l'assalto, le famiglie rimaste nel villaggio contattano la stazione di polizia di Poompuhar che però si rifiutano di collaborare, costringendo i cristiani a rivolgersi alle autorità del distretto di Nagapattinam. Esse permettono il deposito della denuncia, ma non danno il via a nessuna indagine, lasciando impuniti gli autori del gesto.
Il 24 giugno, Mahalingam, uno dei cristiani feriti viene trovato morto in ospedale in circostanze poco chiare. Secondo il figlio Rajendran, anch'egli ricoverato, l'uomo era a letto in condizioni stazionarie e sarebbe stato ucciso dagli estremisti. La notizia scatena il panico e le poche famiglie ancora residenti a Vanagiri Menavar fuggono e a tutt'oggi sono accampati ad alcuni chilometri dal villaggio.
Nel 2012 gli estremisti indù hanno intensificato i loro attacchi contro la minoranza cristiana in Tamil Nadu. L'11 aprile scorso nella città di Emapur, nel distretto di Villupuram, un gruppo di radicali ha picchiato un pastore protestante. Il 21 aprile a Paganeri (Shivagangai), una folla di 100 attivisti del Bjp ha assaltato 15 cristiani, picchiandoli fino a tramortirli e sequestrando loro bibbie e altro materiale missionario. L'incidente più recente si è verificato il 30 aprile nel villaggio Banglawmedu. Dopo la denuncia di alcuni estremisti, la polizia locale ha fatto irruzione in una chiesa protestante, accusando V. Neethirajan, pastore responsabile della comunità, di proselitismo. L'uomo stava tenendo un corso biblico di tre giorni ad alcuni bambini villaggio, fra cui alcuni di religione indù. Per intimidirlo agenti ed estremisti hanno devastato l'aula di studio e costretto gli studenti ad uscire. (N.C.)
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