mercoledì, maggio 23, 2012
Lo avevamo visto allontanarsi al piccolo trotto sul suo destriero, verso l’orizzonte infuocato dal sole al tramonto, il capo chino e le briglie sciolte, e ci aveva fatto anche un po’ pena…

di Silvio Foini

Il vecchio eroe di tante battaglie usciva dalla storia per entrare nella leggenda. Come in un buon vecchio film western, il pistolero se ne andava incontro ad altre avventure. Non sto parlando del mitico John Wajne ma di lui, il mitico Silvio. Intanto sono arrivati i “cattivi”, i freddi e glaciali sapientoni e ci hanno spogliato d’ogni avere alla maniera dello sceriffo di Nottingham. Solo che Robin Hood è andato in pensione! Ora noi villici siamo in mutande, raminghi in una terra sconosciuta e popolata da mostri che hanno nomi spaventosi: Spread, il leggendario divoratore, Bce, la strega avara che nega il latte ai bambini, Merkel, la valchiria senza cuore che vuol vedere morta la terra dell’Olimpo...

Ma lui, lui dov’è? Sta chiuso nella fortezza della solitudine e medita, medita sull’alterna fortuna: un giorno nelle stelle e l’altro nelle stalle. Accanto a sé solo tre fidi scudieri: Gianni Letta, Paolo Bonaiuti e Fedele Confalonieri. E gli altri suoi prodi (infausta parola!)? Gli uni contro gli altri armati, alla ricerca dell’arca perduta! Come galline spaurite dalla vicinanza del pentolone sul fuoco che le aspetta, si aggirano alla ricerca di un sicuro pollaio. Il pollaio di Casini sembra chiuso col lucchetto, quello di Bossi è crollato, quello grigio scuro, cioè nero stinto dal tempo di Fini lasciamo stare... Quelli che una volta stavano con Alleanza Nazionale, cioè La Russa e Matteoli, altero come sempre, son contro le colombelle Gelmini e Frattini. La prima ancora alla prese con quei maledetti neutrini... Denis Verdini con il trinacrioso Alfano contro la Santanché.

Lui guarda e amaramente osserva lo sfacelo. Ora ci si è messo di traverso anche un grazioso insetto saltafossi che fa udire un “cri cri” che pare un ruggito da savana anziché un dolce rumor del prato. Che fare? Riallacciare il cinturone, caricare le colt, sellare nuovamente il cavallo e tornare lesto lesto, a spron battuto, a salvare il salvabile. Il Buono torna a vedere se può fare un accordo con il Brutto emiliano per la riforma della legge elettorale a doppio turno e se si possa contare presto su un nuovo arbitro super partes, il Cattivo, lievemente meno comunista. “Il Pdl è morto, non è più il mio partito. Basta con questa struttura senza senso, con questi coordinamenti, con questi congressi. Dobbiamo imparare da Grillo e inventare un nuovo contenitore. Solo io posso guidarlo!” Il vecchio cow boy, anzi, il vecchio cav girls ha capito: i voti dei suoi elettori sono andati al re dei fossi. Che dobbiamo dirgli? Bentornato? Fate in po’ voi.

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

A no, mai bentornato a chi ci ha raccontato storielle illudendoci che andava tutto bene!Sei nostalgico? Meglio la nostalgia per la giovinezza che non c'è più...Berlusca a parte e grillo saltatore, questo articolo è bellissimo, leggero,scritto per far sorridere e meditare. Bravissimo. a forza di leggerti, mi par quasi di conoscerti.

Anonimo ha detto...

Se ne é andato. Resti dov'é.

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