venerdì, maggio 04, 2012
Antonino Crivello intervista, in esclusiva per La Perfetta Letizia, l’onorevole Massimo Donadi, capogruppo per l’Italia dei Valori alla Camera dei Deputati

D - La scena politica delle ultime settimane è occupata da un problema parecchio spinoso per gli stessi politici, quello del finanziamento pubblico ai partiti. Le soluzioni proposte sono molte, ma oltre ai tanti proclami propagandistici, al momento non sembra esserci una posizione comune tra le varie parti politiche. Qual è la posizione del suo partito in merito alla questione? Crede che sia possibile trovare in tempi brevi una scelta condivisa, magari per dare un forte segnale al paese?
R - La nostra posizione è chiarissima e netta: l’Italia dei Valori ha depositato il referendum per l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti e una proposta di legge di iniziativa popolare. Se non si fa una legge in tempi brevi decideranno i cittadini ed i partiti dovranno rinunciare integralmente al finanziamento. Restituiremo, pensi, l’ultima tranche del finanziamento della passata legislatura, che gli altri partiti hanno già incassato. Siamo disponibili a votare subito in parlamento una legge che preveda almeno il dimezzamento del finanziamento. Ma non voteremo proposte con cui si tenta di gettare fumo negli occhi dei cittadini. I partiti prendono troppi soldi e non ci sono controlli. I casi Lusi e Lega stanno lì a dimostrare che è ora di fare pulizia.


D - L’altro grande partito d’opposizione è stato sconvolto da una crisi di credibilità non indifferente. Crede che assisteremo all’inizio di un lento declino per la Lega?
R - La Lega ha tradito il proprio elettorato. Ha tradito tutti quei cittadini che l’hanno votata per le sue posizioni intransigenti sulla legalità. Credo che sarà difficile per loro recuperare consenso e credibilità. Dobbiamo convincerci tutti in questo paese che i soldi pubblici sono un bene sacro. In particolare lo sono quelli affidati dallo Stato ai partiti per presidiare una fondamentale funzione democratica. Per questa ragione non vi può essere nessuna accondiscendenza e nessuna comprensione verso chi si è appropriato indebitamente e vigliaccamente dei fondi per la democrazia, e sempre per questa ragione le dimissioni di Bossi, per quanto doverose, non sanano le responsabilità politiche di tutti coloro che sapevano, o hanno consentito che tali abusi venissero perpetrati.


D - Sul tema delle elezioni anticipate sembra esserci molto fermento. La pressione delle borse non permette di allentare la tensione sui nostri mercati e il premier Monti vede ridurre la sua fiducia giorno dopo giorno, anche se il Presidente Napolitano continua a difendere la sua scelta allontanando con decisione ogni voce su elezioni anticipate. E’ davvero così o dovremmo aspettarci un colpo di coda della politica ‘tradizionale’? Magari nei primi mesi autunnali…
R - Lo deve chiedere agli esponenti della ‘politica tradizionale’ allora...


D - Dall’insediamento del governo dei tecnici sentiamo parlare di “rigore e sviluppo”. Di rigore se n’è visto molto, di sviluppo, nonostante tutte le attenuanti del caso, forse troppo poco. Cosa propone l’Idv? Crede che siamo ancora in tempo per attuare delle serie politiche di sviluppo?
R - La butto lì: rinunciare agli inutili e costosi cacciabombardieri F35 e dirottare i fondi alla spesa sociale o agli investimenti? Per dare un segnale naturalmente, perché è ovvio che servono misure strutturali. La prima l’abbiamo proposta noi: ogni euro recuperato dall’evasione fiscale deve essere usato per diminuire le tasse, giunte ad un livello insopportabile. Il governo prima ci ha detto sì, poi non ha fatto nulla, salvo far propria questa proposta e tirarla in ballo ogni tanto, come spot. Troppe tasse uccidono l'economia. Dopo l'intervento della Corte dei Conti, che si è aggiunto a tutti quelli precedenti, il governo non può continuare a far finta di niente. L'aumento della pressione fiscale causato prima da Tremonti e Berlusconi ed ora dal governo Monti sta portando al collasso la nostra economia e sta bruciando le poche risorse disponibili per consumi e crescita. Imprese, lavoratori e famiglie sono in grande difficoltà. Per uscire da questa spirale esistono solo due ricette: taglio della cattiva spesa pubblica a favore degli investimenti e dura lotta all'evasione per ridurre le tasse


D - Un’ultima domanda su Beppe Grillo e il suo movimento, che i sondaggi danno addirittura intorno al 7% in caso di elezioni: crede davvero che possa diventare un partito politico o rimarrà sempre e solo una provocazione?
R - Penso che sia già un partito politico. E non è una provocazione: pone temi seri e catalizza il malcontento della gente. Che è tanto ed evidente. Il fenomeno Grillo non va sottovalutato, ma analizzato per dare risposte vere e concrete ai cittadini. Certo, poi è facile spalare fango su tutti stando sempre fuori dalle responsabilità di governo. Qualcuno vuole farci credere che i politici sono tutti uguali: non è vero, io mi sento profondamente diverso da molti di loro. E dire che sono tutti uguali significa mettere sullo stesso piano Di Pietro e Lusi. Io non ci sto.


La ringrazio a nome di tutti i lettori de La Perfetta Letizia per la disponibilità e per le risposte mai scontate.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Le proposte sono sempre le stesse,ora che la politica è un po' da parte, ognuno le sciorina a destra e a manca, ma quando governavano a pieno titolo cosa hanno fatto? Solo danni a loro tornaconto.

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