martedì, aprile 17, 2012
Qualche breve riflessione col giullare più famoso d’Italia

di Silvio Foini

Certamente quando va in scena Roberto Benigni c’è da attendersi di tutto, soprattutto frizzi e lazzi verso il malcapitato di turno. Questa volta gli strali si sono abbattuti sulle disavventure tragicomiche della Lega Nord con i suoi stravaganti personaggi. Invocando a gran voce il povero Umberto, lo ha invitato ad andare in sua compagnia a portare la libertà alla sperduta Tanzania e convincere i nativi alla secessione dai loro terroni keniani, vicini di casa. Se per un verso strappava risate, per l’altro metteva in scena una storia brutta che riguarda tutti noi e che abbiamo vissuto fino a qualche tempo fa: la “secessione predicata”.

Noi tutti dobbiamo metterci in testa che il paese avrà la possibilità di rimettersi sui giusti binari solamente contando sull’unità degli intenti e non sulle divisioni. Certamente la Lega qualche ragione ce l’ha: troppo lo sbilanciamento economico industriale fra Nord e Sud. Ai governi il compito certo non facile di trovare le soluzioni che riportino una qualche equità per le popolazioni.
Perché ad esempio non si riesce a far in modo che fior d’imprese nostrane piuttosto che andare a produrre all’estero non siano dirottate nel meridione italiano a condizioni paritarie di quelle che gli imprenditori trovano fuor di confine? Ultimo esempio di fuga la famosissima “Stok” di Trieste, che dalla fine dell’ottocento operava con gran successo ed era un fiore all’occhiello dell’industria italiana con il suo celeberrimo brandy.

Bene quindi il comico ha fatto nel ricordare, nelle ultime battute, la grande imprenditorialità “padana” che merita il massimo rispetto da parte di tutti. Se poi coloro che si erano posti alla sua guida si son fatti prendere la mano, non va certo a demerito né dileggio verso il popolo che in loro aveva creduto e che nonostante tutto continua ancora a crederci, seppur con certi distinguo: sicuramente ora non prenderà più per oro colato tutto quel che verrà gridato dai vari palchi politici bardati di verde ma valuterà attentamente ogni parola. Davvero vorrebbero andare a prendere l’acqua dalle fonti del Nilo con la mitica ampolla del Po?

Sono presenti 5 commenti

Anonimo ha detto...

L'inconsolabile orfano di Silvio Berlusconi, se vuole mangiare deve attaccarsi a qualcuno d'altro.
Che desolazione.

Anonimo ha detto...

per quel che serve un elemento come benigni in Italia sarebbe meglio che andasse lui in Tanzania a far ridere quelli del luogo che già a sentir parlare di noi ridono abbastanza. Smetta di dire stuoidaggini in tv.

Anonimo ha detto...

Un personaggio come Benigni deve godere di tanto rispetto come fortunatamente gode all'estero, per il suo "sapere" e il suo modo di toccare garbatamente , ma mai a sproposito,anzi con saggezza, temi di attualità ,e se qualcuno non ride, non capisce nè le battute di un comico intelligente nè tantomeno le grossolane truffe che questa volta hanno messo a segno gli"stravaganti" personaggi di uno "stravagante"partito. Massima condivisione per quanto scritto nell'articolo!!Bravo come sempre.

Anonimo ha detto...

Basta parlare di questa politica non ne possiamo più. Dobbiamo voltare pagina

Anonimo ha detto...

Ora esce sulla scena Grillo. Sai che risate...

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