Benedetto XVI sottolinea che la Quaresima significa costruire la vita "non fuori" dal Signore, "come se non esistesse". Il "deserto" è il luogo della debolezza dell'uomo, ma anche luogo dove sperimentare la presenza di Dio. Da stasera il pontefice e la Curia romana partecipano agli esercizi spirituali predicati dal card. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa.
Asia
News - "La tentazione di rimuovere Dio, di mettere ordine da soli in se stessi e nel mondo contando solo sulle proprie capacità, è sempre presente nella storia dell'uomo". Il tempo di Quaresima è un periodo in cui con "pazienza" e "umiltà" si segue "ogni giorno il Signore, imparando a costruire la nostra vita non al di fuori di Lui o come se non esistesse, ma in Lui e con Lui, perché è la fonte della vera vita". Benedetto XVI ha sintetizzato così il senso del tempo liturgico della Quaresima, oggi alla sua prima domenica, davanti a migliaia di pellegrini radunati in piazza san Pietro per l'Angelus.
Riferendosi al vangelo della messa di oggi (Mc 1,12-13), che racconta della permanenza di Gesù nel deserto, il papa ha spiegato che il deserto "ha diversi significati": "Può indicare lo stato di abbandono e di solitudine, il 'luogo' della debolezza dell'uomo dove non vi sono appoggi e sicurezze, dove la tentazione si fa più forte. Ma esso può indicare anche un luogo di rifugio e di riparo, come lo fu per il popolo di Israele scampato alla schiavitù egiziana, dove si può sperimentare in modo particolare la presenza di Dio. Gesù «nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana» (Mc 1,13). San Leone Magno commenta che «il Signore ha voluto subire l'attacco del tentatore per difenderci con il suo aiuto e per istruirci col suo esempio» (Tractatus XXXIX,3 De ieiunio quadragesimae: CCL 138/A, Turnholti 1973, 214-215)".
Continuando a commentare il vangelo, il pontefice ha aggiunto: "Gesù proclama che «il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino» (Mc 1,15), annuncia che in Lui accade qualcosa di nuovo: Dio si rivolge all'uomo in modo inaspettato, con una vicinanza unica concreta, piena di amore; Dio si incarna ed entra nel mondo dell'uomo per prendere su di sé il peccato, per vincere il male e riportare l'uomo nel mondo di Dio. Ma questo annuncio è accompagnato dalla richiesta di corrispondere ad un dono così grande. Gesù, infatti, aggiunge: «convertitevi e credete nel vangelo» (Mc 1,15); è l'invito ad avere fede in Dio e a convertire ogni giorno la nostra vita alla sua volontà, orientando al bene ogni nostra azione e pensiero. Il tempo della Quaresima è il momento propizio per rinnovare e rendere più saldo il nostro rapporto con Dio, attraverso la preghiera quotidiana, i gesti di penitenza, le opere di carità fraterna".
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Continuando a commentare il vangelo, il pontefice ha aggiunto: "Gesù proclama che «il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino» (Mc 1,15), annuncia che in Lui accade qualcosa di nuovo: Dio si rivolge all'uomo in modo inaspettato, con una vicinanza unica concreta, piena di amore; Dio si incarna ed entra nel mondo dell'uomo per prendere su di sé il peccato, per vincere il male e riportare l'uomo nel mondo di Dio. Ma questo annuncio è accompagnato dalla richiesta di corrispondere ad un dono così grande. Gesù, infatti, aggiunge: «convertitevi e credete nel vangelo» (Mc 1,15); è l'invito ad avere fede in Dio e a convertire ogni giorno la nostra vita alla sua volontà, orientando al bene ogni nostra azione e pensiero. Il tempo della Quaresima è il momento propizio per rinnovare e rendere più saldo il nostro rapporto con Dio, attraverso la preghiera quotidiana, i gesti di penitenza, le opere di carità fraterna".
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