martedì, dicembre 06, 2011
Ecco il nostro consueto appuntamento col teatrino della politica italiana e internazionale

di Silvio Foini

Ieri sera ultima puntata dello show di Fiorello. Tanto spettacolo, Mazza in prima fila, soddisfatto, se la ride alla grande ai frizzi di Roberto Benigni, che parla a tutto tondo di argomenti vari ma sempre con l’ombra di Silvio alle spalle. “Non c’è più, non c’è più!”, va ripetendo più a se stesso che non al pubblico plaudente. Perdonino il paragone, ma mi sembrava la vedova inconsolata e inconsolabile per la dipartita del fesso che l’aveva impalmata: “Non c’è più!”. Già, lui non c’è più. Come fare a parlarne? Che dire ancora contro l’uomo del quasi novello ventennio? Non ci sono quasi più argomenti per esporlo alla gogna: ne ha combinate di tutti i colori, ci ha fatto fare matte risate, ha detto verità e a volte panzane… ma ora? Chi possiamo prendere in giro?

Monti? No. Questo è un uomo normale, e allora Crozza, anche lui una bella lenza, tutto per far cassetta, lo figura come un automa, freddo, impostato e molto merkeliano. Insomma pare che sfottere sia lo sport nazionale. Quell’altro, il nostro comunque amato Silvio, aveva solo tolto la S iniziale a questo sport... Ognuno toglie e mette del suo, no?

Però ora mi pare sia il tempo di mettere la testa a posto e pensare alle cose serie. Ne abbiamo qualcuna su cui soffermarci. Silvio o Monti che sia, per quel che ci aspetta dovremo andare a chieder i soldi alla zia (scusate la rima!). La satira è bella, divertente, a volte sprezzante, ma quando poi il bersaglio scende dal piedistallo accorgendosi d’esser di vetro e non di cristallo (ancora con questa rima…) è meglio darci un taglio. Si rischia il ridicolo e anche la paranoia.

Tornerà? Non tornerà? Chi vivrà vedrà! Per finirla qui, i nostri partiti politici, con i loro “primari” in testa e con le orecchie alla foggia di quelle dei simpaticissimi cagnetti Cocker Spaniel, hanno detto tutti sì. Vi ricordate la pubblicità di una nota marca di banane e di ananas? L’uomo del monte ha detto sì. E tutti dietro. Delusi e non delusi. Silvio (per ora) se ne è andato a fare altro e, dice Benigni, quasi con rammarico, che si è trattato delle più belle dimissioni da quando l’Italia si costituì in nazione. Insomma, tutto ciò che Silvio fa pare sia un evento epocale.

Attenti bene: anche questa è stima nascosta. Vero, Robertone dantesco? Scusa una domanda: sarai mica un lontano discendente di quel certo Aretin, poeta tosco che di tutti disse mal fuorché di Cristo, scusandosi col dir “non lo conosco?”. Mi sembra sia delle tue parti. E poi sta circolando la perifrasi della nota canzone che dice così: “Meno male che Silvio non c’è. Mo’ il casino lo fai da te!”. Cento a uno che è tua!

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