A Pisa il primo trapianto al mondo di protesi della retina che consente ai non vedenti di recuperare parzialmente la vista
I pazienti affetti da retinite pigmentosa da oggi hanno una speranza in più: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP) ha effettuato con successo, dopo 9 anni di sperimentazione, il primo intervento al mondo di trapianto di protesi della retina. «La medicina può finalmente fare qualcosa per i non vedenti», ha dichiarato con orgoglio il dottor Stanislao Rizzo, direttore del reparto di Chirurgia oftalmica dell’AOUP. L’intervento consiste nell'impianto di un dispositivo in grado di ripristinare una parziale capacità visiva in pazienti affetti da malattie degenerative della retina che causano una cecità quasi completa in entrambi gli occhi. Il dispositivo “miracoloso” si chiama Argus II ed è stato messo a punto nei laboratori della Second Sight Medical Products in California. Nello specifico, la protesi è costituita da piccolissimi elettrodi collegati alla retina del paziente che, attraverso una microscopica telecamera, captano il messaggio visivo, e lo traducono in immagine primitiva in modo che il cervello possa riconoscere gli oggetti.
Il dottor Rizzo, che insieme al suo staff ha condotto l’intervento, commenta così: «L’operazione è durata meno di 4 ore e non ci sono state complicazioni. Fra due settimane, il tempo necessario all’occhio per ristabilirsi completamente dalla chirurgia, il dispositivo sarà attivato e calibrato per la funzione visiva del paziente. Da quel momento anche la riabilitazione prenderà il via permettendo al paziente di ottenere i migliori risultati possibili in termini di visione funzionale». E’ così che i pazienti affetti da retinite pigmentosa potranno finalmente recuperare la vista, anche se parzialmente: saranno infatti in grado di vedere le ombre degli oggetti in movimento e riconoscerli.
Argus II rappresenta senza dubbio un grande passo in avanti nella ricerca medica ed è stato accolto con molto entusiasmo da tutti coloro che operano nel settore. Anche l’Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia ha sottolineato come «ricerca e innovazione sono elementi fondamentali per migliorare le opportunità di cura per i nostri pazienti, e l'intervento straordinario di oculistica effettuato a Pisa lo dimostra chiaramente. La Regione Toscana non si tirerà indietro e continuerà, pur nella congiuntura economica attuale di estrema difficoltà che tutti conosciamo, a sostenere con politiche adeguate la ricerca e gli investimenti, perché l'eccellenza è il vero motore della crescita e del miglioramento, in sanità come in ogni altro settore, e va alimentata quotidianamente senza interruzioni».
I pazienti affetti da retinite pigmentosa da oggi hanno una speranza in più: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP) ha effettuato con successo, dopo 9 anni di sperimentazione, il primo intervento al mondo di trapianto di protesi della retina. «La medicina può finalmente fare qualcosa per i non vedenti», ha dichiarato con orgoglio il dottor Stanislao Rizzo, direttore del reparto di Chirurgia oftalmica dell’AOUP. L’intervento consiste nell'impianto di un dispositivo in grado di ripristinare una parziale capacità visiva in pazienti affetti da malattie degenerative della retina che causano una cecità quasi completa in entrambi gli occhi. Il dispositivo “miracoloso” si chiama Argus II ed è stato messo a punto nei laboratori della Second Sight Medical Products in California. Nello specifico, la protesi è costituita da piccolissimi elettrodi collegati alla retina del paziente che, attraverso una microscopica telecamera, captano il messaggio visivo, e lo traducono in immagine primitiva in modo che il cervello possa riconoscere gli oggetti.Il dottor Rizzo, che insieme al suo staff ha condotto l’intervento, commenta così: «L’operazione è durata meno di 4 ore e non ci sono state complicazioni. Fra due settimane, il tempo necessario all’occhio per ristabilirsi completamente dalla chirurgia, il dispositivo sarà attivato e calibrato per la funzione visiva del paziente. Da quel momento anche la riabilitazione prenderà il via permettendo al paziente di ottenere i migliori risultati possibili in termini di visione funzionale». E’ così che i pazienti affetti da retinite pigmentosa potranno finalmente recuperare la vista, anche se parzialmente: saranno infatti in grado di vedere le ombre degli oggetti in movimento e riconoscerli.
Argus II rappresenta senza dubbio un grande passo in avanti nella ricerca medica ed è stato accolto con molto entusiasmo da tutti coloro che operano nel settore. Anche l’Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia ha sottolineato come «ricerca e innovazione sono elementi fondamentali per migliorare le opportunità di cura per i nostri pazienti, e l'intervento straordinario di oculistica effettuato a Pisa lo dimostra chiaramente. La Regione Toscana non si tirerà indietro e continuerà, pur nella congiuntura economica attuale di estrema difficoltà che tutti conosciamo, a sostenere con politiche adeguate la ricerca e gli investimenti, perché l'eccellenza è il vero motore della crescita e del miglioramento, in sanità come in ogni altro settore, e va alimentata quotidianamente senza interruzioni».
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