Continua il nostro appuntamento con il teatrino della politica italiana


Siamo in un tunnel che più buio non si può. Marchionne annaspa arrampicandosi sui classici specchi e, come dice Ezio Greggio a Striscia la notizia, “ce la fa, ce la fa… non ce la fa!”. Infatti “colà dove si puote ciò che si vuole” (leggi governo o chi per esso) sono state scelte ed acquistate delle bellissime Citroen elettriche per gironzolare sui colli. Giustamente alla faccia della Fiat. Ma non le produce a sua volta per caso? E sì, perché la grande casa che ha motorizzato l’Italia del dopoguerra ora non motorizza più quasi nessuno. Ci si pone una domanda: come mai tutta questa esterofilia nei motori? C’è chi risponde che i prezzi sono più abbordabili, altri che sulle auto d’oltre confine ci siano accessori tecnologici che la Fiat rilascia solo come opzionali facendoli pagare a parte.

Abbiamo paragonato una vetturetta come la Punto Evo ad una francesina, una Peugeot 207 s.y..
Stessa cilindrata, stesso tutto. Solo che la francesina monta tutto di serie ed è rifinita con una finezza che ti innamora. La Punto Evo, anche se carina e dal nome evocativo, costa di più e ti dà meno. Molto meno.

Marchionne sta a guardare e non comprende, così la Fiat s’arrende. Diceva una volta il grande Henry Ford: “Quando vedo passare un’Alfa Romeo mi tolgo il cappello”. Sì, ma quelle di una volta. Chissà se oggi direbbe le stesse parole! Comunque chi scrive è un “alfista” convinto, che ha avuto più d’una di queste auto ma che oggi tentenna e vacilla nella fede al Biscione. Anche a motivo di quell’altro, a dire il vero (e avete capito certamente quale…. non infieriamo!).

Comunque l’esempio che ha dato oggi il Potere é, se mi permettete, anche un’indicazione o, se volete, un consiglio per gli acquisti che non mi pare tanto edificante. Povera Fiat… non la vogliono più nemmeno loro!