I falsari del cibo colpiscono made in Italy e qualità
GreenRep
ort - Movimento difesa del cittadino (Mdc) e Legambiente hanno presentato oggi l'ottavo rapporto sulla sicurezza alimentare "Italia a Tavola" e dicono che a colpire il cuore della cucina italiana, vini blasonati, pomodori "San Marzano", mozzarelle di bufala campana Dop, olio extra vergine "deodorato" e Panettoni e Colombe falsamente artigiani. sono le contraffazioni e sofisticazioni di chi sa come dietro questa attività criminale si celi un vero e proprio business che vale oro.
Mdc è Legambiente danno le cifre del valore di singole operazioni:«10 milioni di euro, olio vergine di oliva o addirittura lampante (e quindi non commestibile) spacciato per extra vergine; 7 milioni di euro, sequestro di 100 hl di prodotti vinosi illecitamente qualificati come "Amarone" e "Valpolicella Ripasso"; 4 milioni di euro, 450 mila chilogrammi di olio extravergine di oliva "deodorato"; 3,4 milioni di euro, vini di qualità prodotti in regioni determinate e Igt e dei prodotti a marchio di origine (Dop, Igp e Stg) contraffatti; 391mila euro, doppio concentrato di pomodoro confezionato con etichette attestanti indebitamente l'origine italiana».
Il rapporto evidenzia un fenomeno che va dall'italian sounding ai taroccamenti dei prodotti a marchio di origine e con i "falsari" del cibo che «Trovano terreno fertile in un sistema che si evolve anche sui nuovi media come internet. Non mancano, infatti, le frodi on line come il ritrovamento di Gorgonzola, Taleggio e Grana Dop contraffati e venduti sul web da alcune ditte».
A leggere la sfilza di notizie di frodi, contraffazioni e sofisticazioni passa l'appetito, ma secondo le due associazioni «I controlli delle forze dell'ordine hanno evitato che arrivassero sulle nostre tavole 36 milioni di chilogrammi e più di 18 milioni di litri di prodotti contraffatti o in cattivo stato di conservazione solo nel 2010. Ogni giorno gli istituti preposti restituiscono all'agroalimentare la sua credibilità passando al setaccio produttori, allevatori, trasformatori, supermercati, negozi e ristoranti. Ma anche mercati rionali, pescherie, stabilimenti balneari, campeggi, villaggi turistici, bar e agriturismi. Solo nel 2010 sono stati effettuati più di 430mila controlli dall'Agenzia delle dogane ai Carabinieri per la tutela della salute (Nas), ai Carabinieri per le politiche agricole e alimentari. Dalle Capitanerie di porto al Corpo forestale all'Ispettorato ai servizi igiene degli alimenti e nutrizione ed i Servizi veterinari dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl e Laboratori pubblici che operano nell'ambito del Servizio sanitario nazionale».
Per questo Mdc e Legambiente «Ringraziano il lavoro svolto da tutti gli istituti preposti al controllo ricordando che in tema di governance della sicurezza alimentare in Italia c'è ancora molta strada da percorrere al fine di garantire il massimo livello di tutela della salute del cittadino».
Però, secondo il presidente del Mdc, Antonio Longo, «Nel Paese che ha lottato per ospitare l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), siamo ancora bloccati su vecchie impostazioni, attribuzioni, competenze che dimostrano tutti i loro limiti ogni volta che c'è una crisi di sicurezza per l'alimentazione. Così è stato per l'influenza aviaria, così è stato per le mozzarelle di bufala contaminate o contraffatte, giusto per citare gli ultimi casi. Col risultato che gli italiani vengono a sapere delle emergenze alimentari prima dei giornali, dalla tv o magari dalle associazioni consumatori. Crediamo che vada riaperta la questione dell'Agenzia nazionale, senza anacronistiche gelosie e concorrenze. Per intervenire con rapidità, per dare un senso alla molteplicità di soggetti che effettuano i tantissimi controlli, per dare efficacia all'informazione, per dare sicurezza ai cittadini che spesso non sanno a chi rivolgersi quando cercano informazioni».
Per Francesco Ferrante, della segreteria nazionale di Legambiente, «Bisogna uscire da questa paradossale impasse: da una parte l'agroalimentare è uno di quei settori su cui puntare per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese, in particolare sulla tutela del made in Italy e della "buona" Italia, dall'altra è proprio in questo settore, così delicato per la salute dei cittadini, che ogni giorno si svolge una vera e propria battaglia tra forze dell'ordine e criminali senza scrupoli. Dobbiamo impegnarci sempre di più nella diffusione e nella promozione delle buone pratiche agricole e della etichettatura completa e trasparente. Dobbiamo poi assolutamente pretendere che l'Efsa inizi finalmente a svolgere il suo ruolo di tutela della sicurezza alimentare a livello europeo e che in Italia si possa, superando ostacoli e timidezze, arrivare a un coordinamento efficace delle attività di prevenzione e controllo».
Anche se sono sempre le frodi, i sequestri, le sofisticazioni e gli inganni a finire sui giornali e in Tv, Italia a Tavola racconta anche le buone notizie nell'agroalimentare scegliendo alcune esperienze del nostro Paese conosciute grazie al lavoro a tutela dei consumatori e dell'ambiente. »D'altra parte il mondo agroalimentare italiano è sempre più ricco di esempi di buone pratiche ispirate ai principi della genuinità, della qualità e della sostenibilità ambientale - dice il rapporto - L'auspicio del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente è proprio quello che da questo riconoscimento nascano dei modelli da seguire quali testimonianze di come la qualità e la sostenibilità siano non solo conciliabili con gli obiettivi economici ma anche dei veri e propri propulsori».
Il Premio Italia a Tavola 2011 è andato a: Progetto 2Q " Qualità Quotidiana"Asti - Interreg "Programme ALCOTRA 2007-2013" della Asl di Asti segnalato da Aiab; Welfare, sostenibilità, salute e gusto: la ristorazione aziendale di Eniservizi segnalato da Aiab; Cosa bolle nelle pentole della mensa scolastica del comune di San Lazzaro di Savena segnalato da Aiab; La Qualità Coop: l'olio extravergine di Coop Italia; Un consumatore informato per l'acquisto consapevole dei prodotti ittici di Eurofishmarket Srl.
GreenRep
ort - Movimento difesa del cittadino (Mdc) e Legambiente hanno presentato oggi l'ottavo rapporto sulla sicurezza alimentare "Italia a Tavola" e dicono che a colpire il cuore della cucina italiana, vini blasonati, pomodori "San Marzano", mozzarelle di bufala campana Dop, olio extra vergine "deodorato" e Panettoni e Colombe falsamente artigiani. sono le contraffazioni e sofisticazioni di chi sa come dietro questa attività criminale si celi un vero e proprio business che vale oro.Mdc è Legambiente danno le cifre del valore di singole operazioni:«10 milioni di euro, olio vergine di oliva o addirittura lampante (e quindi non commestibile) spacciato per extra vergine; 7 milioni di euro, sequestro di 100 hl di prodotti vinosi illecitamente qualificati come "Amarone" e "Valpolicella Ripasso"; 4 milioni di euro, 450 mila chilogrammi di olio extravergine di oliva "deodorato"; 3,4 milioni di euro, vini di qualità prodotti in regioni determinate e Igt e dei prodotti a marchio di origine (Dop, Igp e Stg) contraffatti; 391mila euro, doppio concentrato di pomodoro confezionato con etichette attestanti indebitamente l'origine italiana».
Il rapporto evidenzia un fenomeno che va dall'italian sounding ai taroccamenti dei prodotti a marchio di origine e con i "falsari" del cibo che «Trovano terreno fertile in un sistema che si evolve anche sui nuovi media come internet. Non mancano, infatti, le frodi on line come il ritrovamento di Gorgonzola, Taleggio e Grana Dop contraffati e venduti sul web da alcune ditte».
A leggere la sfilza di notizie di frodi, contraffazioni e sofisticazioni passa l'appetito, ma secondo le due associazioni «I controlli delle forze dell'ordine hanno evitato che arrivassero sulle nostre tavole 36 milioni di chilogrammi e più di 18 milioni di litri di prodotti contraffatti o in cattivo stato di conservazione solo nel 2010. Ogni giorno gli istituti preposti restituiscono all'agroalimentare la sua credibilità passando al setaccio produttori, allevatori, trasformatori, supermercati, negozi e ristoranti. Ma anche mercati rionali, pescherie, stabilimenti balneari, campeggi, villaggi turistici, bar e agriturismi. Solo nel 2010 sono stati effettuati più di 430mila controlli dall'Agenzia delle dogane ai Carabinieri per la tutela della salute (Nas), ai Carabinieri per le politiche agricole e alimentari. Dalle Capitanerie di porto al Corpo forestale all'Ispettorato ai servizi igiene degli alimenti e nutrizione ed i Servizi veterinari dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl e Laboratori pubblici che operano nell'ambito del Servizio sanitario nazionale».
Per questo Mdc e Legambiente «Ringraziano il lavoro svolto da tutti gli istituti preposti al controllo ricordando che in tema di governance della sicurezza alimentare in Italia c'è ancora molta strada da percorrere al fine di garantire il massimo livello di tutela della salute del cittadino».
Però, secondo il presidente del Mdc, Antonio Longo, «Nel Paese che ha lottato per ospitare l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), siamo ancora bloccati su vecchie impostazioni, attribuzioni, competenze che dimostrano tutti i loro limiti ogni volta che c'è una crisi di sicurezza per l'alimentazione. Così è stato per l'influenza aviaria, così è stato per le mozzarelle di bufala contaminate o contraffatte, giusto per citare gli ultimi casi. Col risultato che gli italiani vengono a sapere delle emergenze alimentari prima dei giornali, dalla tv o magari dalle associazioni consumatori. Crediamo che vada riaperta la questione dell'Agenzia nazionale, senza anacronistiche gelosie e concorrenze. Per intervenire con rapidità, per dare un senso alla molteplicità di soggetti che effettuano i tantissimi controlli, per dare efficacia all'informazione, per dare sicurezza ai cittadini che spesso non sanno a chi rivolgersi quando cercano informazioni».
Per Francesco Ferrante, della segreteria nazionale di Legambiente, «Bisogna uscire da questa paradossale impasse: da una parte l'agroalimentare è uno di quei settori su cui puntare per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese, in particolare sulla tutela del made in Italy e della "buona" Italia, dall'altra è proprio in questo settore, così delicato per la salute dei cittadini, che ogni giorno si svolge una vera e propria battaglia tra forze dell'ordine e criminali senza scrupoli. Dobbiamo impegnarci sempre di più nella diffusione e nella promozione delle buone pratiche agricole e della etichettatura completa e trasparente. Dobbiamo poi assolutamente pretendere che l'Efsa inizi finalmente a svolgere il suo ruolo di tutela della sicurezza alimentare a livello europeo e che in Italia si possa, superando ostacoli e timidezze, arrivare a un coordinamento efficace delle attività di prevenzione e controllo».
Anche se sono sempre le frodi, i sequestri, le sofisticazioni e gli inganni a finire sui giornali e in Tv, Italia a Tavola racconta anche le buone notizie nell'agroalimentare scegliendo alcune esperienze del nostro Paese conosciute grazie al lavoro a tutela dei consumatori e dell'ambiente. »D'altra parte il mondo agroalimentare italiano è sempre più ricco di esempi di buone pratiche ispirate ai principi della genuinità, della qualità e della sostenibilità ambientale - dice il rapporto - L'auspicio del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente è proprio quello che da questo riconoscimento nascano dei modelli da seguire quali testimonianze di come la qualità e la sostenibilità siano non solo conciliabili con gli obiettivi economici ma anche dei veri e propri propulsori».
Il Premio Italia a Tavola 2011 è andato a: Progetto 2Q " Qualità Quotidiana"Asti - Interreg "Programme ALCOTRA 2007-2013" della Asl di Asti segnalato da Aiab; Welfare, sostenibilità, salute e gusto: la ristorazione aziendale di Eniservizi segnalato da Aiab; Cosa bolle nelle pentole della mensa scolastica del comune di San Lazzaro di Savena segnalato da Aiab; La Qualità Coop: l'olio extravergine di Coop Italia; Un consumatore informato per l'acquisto consapevole dei prodotti ittici di Eurofishmarket Srl.
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