Ingenti misure di sicurezza sono state predisposte in un’instabile Tripoli per la visita del presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro britannico David Cameron, i cui paesi sono alla guida dell’intervento Nato nel paese. In ballo, sottolinea la stampa internazionale, ci sono anche i futuri appalti e contratti petroliferi.
Agenzia Misna - Alla vigilia della prima visita ufficiale di alti dirigenti occidentali dopo l’allontanamento del colonnello Muammar Gheddafi, le nuove autorità del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) hanno incontrato il vice-segretario di Stato americano con mandato per il Medio Oriente, Jeffrey Feltman, il più alto esponente di Washington a recarsi in Libia dalla fine del regime di Gheddafi. Feltman, che ha espresso le “preoccupazioni degli Stati Uniti per quanto riguarda il terrorismo”, ha annunciato la prossima riapertura dell’ambasciata a Tripoli e riconfermato la partecipazione militare americana alla missione Nato a “tutela dei civili”. Inoltre ha assicurato il sostegno della Casa bianca al nuovo potere, frutto di una “vittoria dei libici”.
Proprio nelle ultime ore Gheddafi è tornato a parlare tramite ‘Arrai Tv’: in una lettera indirizzata all’emittente con sede in Siria ha denunciato le “atrocità commesse a Sirte”, sua città nativa “rimasta isolata dal resto del mondo” e chiede all’Onu di “prendere le sue responsabilità intervenendo immediatamente per interrompere questi crimini”.
Sul terreno la tensione cresce per l’attesa resa dei conti tra insorti e lealisti:decine di carri armati sarebbero stati trasportati a Misurata, testa di ponte per l’assalto finale a Bani Walid e Sirte, due roccaforti dell’ex regime che resistono. Proprio per timori di intensi combattimenti, parte dei 100.000 abitanti di Bani Walid avrebbero già cercato rifugio nelle località vicine o tentato di raggiungere Tripoli; le forze del Cnt avrebbero distribuito carburante a centinaia di civili che cercano di scappare.
La crisi libica ancora in atto è al centro dei lavori del Consiglio di sicurezza Onu che nei prossimi giorni dovrebbe pronunciarsi su una risoluzione post Gheddafi. Una bozza fatta circolare dal governo britannico introdurrebbe un alleggerimento delle sanzioni, un embargo ridotto sulle armi e il mantenimento della no-fly zone per sostenere il Cnt sulla strada della transizione politica e della ripresa economica.
Agenzia Misna - Alla vigilia della prima visita ufficiale di alti dirigenti occidentali dopo l’allontanamento del colonnello Muammar Gheddafi, le nuove autorità del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) hanno incontrato il vice-segretario di Stato americano con mandato per il Medio Oriente, Jeffrey Feltman, il più alto esponente di Washington a recarsi in Libia dalla fine del regime di Gheddafi. Feltman, che ha espresso le “preoccupazioni degli Stati Uniti per quanto riguarda il terrorismo”, ha annunciato la prossima riapertura dell’ambasciata a Tripoli e riconfermato la partecipazione militare americana alla missione Nato a “tutela dei civili”. Inoltre ha assicurato il sostegno della Casa bianca al nuovo potere, frutto di una “vittoria dei libici”.Proprio nelle ultime ore Gheddafi è tornato a parlare tramite ‘Arrai Tv’: in una lettera indirizzata all’emittente con sede in Siria ha denunciato le “atrocità commesse a Sirte”, sua città nativa “rimasta isolata dal resto del mondo” e chiede all’Onu di “prendere le sue responsabilità intervenendo immediatamente per interrompere questi crimini”.
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