giovedì, settembre 01, 2011
Era il 1953 quando al capezzale di un letto matrimoniale un quadretto di gesso cominciò a lacrimare. Il quadretto raffigurava il cuore immacolato di Maria, la Madonna. Accadde a Siracusa e dopo 58 anni si festeggia l’anniversario.

di Federica Scorpo

Per quattro giorni il quadretto non smise di piangere. Dal 29 agosto all’1 settembre del 1953, dentro la stanza della casa di una giovane coppia, Angelo Iannuso e Antonina Giusto, in via degli Orti 11, le lacrime sgorgarono a intermittenza. Erano lacrime umane. Il fenomeno avvenne a intervalli più o meno lunghi mentre all’interno e all’esterno della casa si radunavano visitatori che raccoglievano con le loro mani le lacrime. Il secondo giorno un cineamatore documentò uno dei momenti della lacrimazione con 300 fotogrammi.

L’1 settembre si radunarono medici e analisti incaricati dalla Curia Arcivescovile di analizzare il liquido che sgorgava dal quadretto: anche per la scienza erano lacrime umane. Proprio quel giorno il quadretto smise di piangere. Anche l’Episcopato della Sicilia dichiarò autentica la lacrimazione di Maria a Siracusa: non si poteva mettere in dubbio la realtà del fenomeno. Così diventò una necessità costruire un santuario in onore di Maria.

Il 6 novembre, Papa Giovanni Paolo II inaugurerà e benedirà il Santuario della Madonna delle lacrime a Siracusa: «Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico. Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre”.

I lavori iniziarono nel 1989 e terminarono nel 1994: il santuario è alto circa 103 metri con una capienza di undicimila posti in piedi e seimila a sedere. La sua forma ha diverse interpretazioni: gli architetti, Michel Andrault e Pierre Parat,.volevano realizzare una stuttura che riuscisse a dare il senso di elevazione dell’umanità verso Dio. Infatti la pianta con la sua circolarità vuole rappresentare l’umanità, che man mano, grazie all’innalzarsi dei costoloni e l’aumentare dell’intensità della luce, si protende verso Dio. Altri significati attribuiti alla sua forma sono di un faro, identificabile con Maria che conduce verso il porto; di una tenda, dentro la quale la Madre accoglie i suoi figli per condurli al Padre; di una lacrima che scende dall’alto.

Dopo 58 anni la città di Siracusa rinnova il ricordo di uno degli eventi più straordinari e universalmente riconosciuti della storia della Chiesa.

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