Le forze speciali di Pristina si scontrano con la popolazione serba nel nord del Paese
PeaceReporter - Sale la tensione tra Kosovo e Serbia, dopo l'invio, questa notte, delle forze speciali kosovare nel nord del Paese, al confine con la Serbia. Quattro poliziotti sono rimasti feriti nel corso dell'operazione, voluta per controllare l'embargo doganale alle merci serbe imposto la scorsa settimana da Pristina. Le forze speciali si sono scontrate con la popolazione serba del nord del Kosovo: un poliziotto è stato ferito da un ordigno e altri tre sono stati colpiti dal lancio di sassi.
Pristina ha imposto l'embargo sulle merci serbe, importate soprattutto dalla minoranza serbo-kosovara, in risposta all'embargo della Serbia sui prodotti "made in Kosovo", entità la cui legittimità non è riconosciuta da Belgrado. Il ministro degli Interni del Kosovo, Bajram Rexhepi ha assicurato che "ora la situazione è calma". Rexhepi ha precisato che le forze speciali rimarranno al confine "fino a quanto sarà necessario". Il vicepremier di Pristina, Hajredin Kuci ha assicurato all'Ansa che "tutto è stato fatto in coordinamento con Eulex e Kfor".
Dal canto suo, l'Unione Europea dichiara invece di non essere stata consultata e di non approvare l'azione Kosovara. Maja Kocijancic, portavoce dell'Alto commissario Ue per la politica Estera, Catherine Ashton, è stata esplicita: "Pensiamo che l'operazione delle autorità kosovare non sia stata d'aiuto e comunque non è avvenuta dopo una consultazione con l'Ue e la comunità internazionale. Noi non la approviamo e vogliamo invece che la situazione si calmi e torni ai livelli predenti all'escalation".
Infine le reazioni serbe: il Kosovo vuole "provocare il popolo serbo", ha affermato il negoziatore di Belgrado nel dialogo con Pristina, Borko Stefanovic, alla tv nazionale serba Rts. "Si è trattato di un'azione pianificata e organizzata che ha avuto come obiettivo di provocare il popolo serbo che vive nel nord del Kosovo e, ciò che è ancora peggio, di pregiudicare in modo unilaterale, violento e provocatorio i risultati del dialogo che stiamo conducendo con Pristina".
Stefanovic ha aggiunto che i kosovari "hanno voluto creare una situazione in cui non c'è bisogno di negoziare".
PeaceReporter - Sale la tensione tra Kosovo e Serbia, dopo l'invio, questa notte, delle forze speciali kosovare nel nord del Paese, al confine con la Serbia. Quattro poliziotti sono rimasti feriti nel corso dell'operazione, voluta per controllare l'embargo doganale alle merci serbe imposto la scorsa settimana da Pristina. Le forze speciali si sono scontrate con la popolazione serba del nord del Kosovo: un poliziotto è stato ferito da un ordigno e altri tre sono stati colpiti dal lancio di sassi.Pristina ha imposto l'embargo sulle merci serbe, importate soprattutto dalla minoranza serbo-kosovara, in risposta all'embargo della Serbia sui prodotti "made in Kosovo", entità la cui legittimità non è riconosciuta da Belgrado. Il ministro degli Interni del Kosovo, Bajram Rexhepi ha assicurato che "ora la situazione è calma". Rexhepi ha precisato che le forze speciali rimarranno al confine "fino a quanto sarà necessario". Il vicepremier di Pristina, Hajredin Kuci ha assicurato all'Ansa che "tutto è stato fatto in coordinamento con Eulex e Kfor".
Dal canto suo, l'Unione Europea dichiara invece di non essere stata consultata e di non approvare l'azione Kosovara. Maja Kocijancic, portavoce dell'Alto commissario Ue per la politica Estera, Catherine Ashton, è stata esplicita: "Pensiamo che l'operazione delle autorità kosovare non sia stata d'aiuto e comunque non è avvenuta dopo una consultazione con l'Ue e la comunità internazionale. Noi non la approviamo e vogliamo invece che la situazione si calmi e torni ai livelli predenti all'escalation".
Infine le reazioni serbe: il Kosovo vuole "provocare il popolo serbo", ha affermato il negoziatore di Belgrado nel dialogo con Pristina, Borko Stefanovic, alla tv nazionale serba Rts. "Si è trattato di un'azione pianificata e organizzata che ha avuto come obiettivo di provocare il popolo serbo che vive nel nord del Kosovo e, ciò che è ancora peggio, di pregiudicare in modo unilaterale, violento e provocatorio i risultati del dialogo che stiamo conducendo con Pristina".
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