sabato, luglio 23, 2011
Una bomba, forse un'autobomba, è esplosa ieri intorno alle 15 a Oslo, in pieno centro. Tre ore dopo un uomo travestito da poliziotto apre il fuoco su un gruppo di giovani riunitisi a Utoya per un meeting di giovani laburisti.

di Chiara Bartoli

É sano e salvo il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg dopo che una bomba è stata fatta esplodere nel pomeriggio di ieri nella sede del giornale “Vg”, proprio di fronte agli uffici del governo. Il premier, infatti, in quel momento non si trovava in ufficio. L'attacco è arrivato del tutto inaspettato, creando caos e scompiglio. I feriti sono numerosi, i morti attualmente 7. La polizia ha disposto l'evacuazione della stazione ferroviaria e della sede della rete televisiva Tv2, inoltre ha intensificato i controlli alle frontiere, sospendendo gli accordi di Schengen, che prevedevano maggiore libertà nella circolazione.
Si parla invece di circa 80 morti nell'isola di Utoya, dove si stava svolgendo un meeting di giovani laburisti riuniti in un campo estivo e dove era atteso lo stesso Stoltenberg, che per motivi di sicurezza non rivela la sua attuale posizione. All'entrata del campo l'uomo che poi aperto il fuoco si è presentato come ufficiale di polizia, dichiarando di voler fare un controllo in seguito all'esplosione avvenuta in città. E ha poi sparato sui giovani, tutti tra i 16 e i 22 anni.

Secondo la tv al-Arabiya l'attacco sarebbe stato rivendicato da un gruppo fondamentalista islamico “I sostenitori della Jihad Globale”, che collega gli attacchi alla comparsa di vignette su Maometto. La pista che ora sembra invece più probabile è quella dell'estremismo di destra anti-islamico, a cui è legato l'uomo che ha sparato sui giovani, un norvegese di 32 anni. Secondo la polizia norvegese i due attacchi sembrano coordinati: l'uomo era stato visto infatti aggirarsi nella capitale.

Una forte condanna degli atti terroristici attuati ieri a Oslo arriva dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, che esprime anche le condoglianze e la solidarietà dell'Unione europea alla Norvegia. Anche Barroso, presidente della Commissione europea, esprime cordoglio e rammarico.

Dall'Italia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al re Harald V un messaggio di “vivo sgomento”, aggiungendo che “l'Italia si stringe in questo tragico frangente all'amico popolo norvegese, oggetto di sanguinoso e vile atto terroristico, e si unisce al suo paese nel ripudio di ogni forma di violenza e nell'impegno a favore delle ragioni del dialogo e della pace”.

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