Il 22 giugno 1983 Emanuela Orlandi scomparve improvvisamente nel nulla: figlia di un dipendente del Vaticano, Ercole Orlandi, la ragazza allora aveva 15 anni. Quello che sembrava inizialmente un “normale” allontanamento volontario di un adolescente diventò invece uno dei casi più oscuri della storia italiana, che coinvolse il Vaticano e lo Stato Italiano sino ai Servizi Segreti.
A distanza di 28 anni, un testimone anonimo dichiara telefonicamente in diretta al programma “Metropolis”, sul canale RomaUno, che Emanuela è viva e si troverebbe in un manicomio a Londra sotto sedativi. Così racconta Lupo Solitario, nome in codice del testimone: “Io so dov'é Emanuela. E' viva e si trova in un manicomio in Inghilterra, nel centro di Londra, ed è sempre stata sedata. Con lei ci sono due medici e quattro infermiere". La telefonata è avvenuta in diretta durante la presentazione del libro “Mia sorella Emanuela”, scritto dal fratello Pietro Orlandi, in occasione del 28° anniversario della scomparsa. Secondo la sintesi diffusa da RomaUno, l’ex agente dell’intelligence militare avrebbe raccontato che Emanuela fu rapita da una Bmw nera, poi abbandonata, e spostata su una Mini verde, con a bordo un agente inglese e una donna. Dalla Germania hanno attraversato la Francia sino ad arrivare in Inghilterra, mentre a Bolzano, come s’ipotizzava, non ci sono mai stati. La decisione dell’uomo di parlare solo adesso deriva dal fatto di essere stato coinvolto nella vicenda con delle menzogne, almeno così ha affermato.
Sul movente del rapimento l’uomo ha dichiarato, rispondendo alla domande del fratello di Emanuela: “Devi scavare in fondo a cosa faceva tuo papà, mi dispiace Pietro, scoprirai cose che non ti piaceranno". Infatti secondo l’ex agente Ercole Orlandi, morto nel 2004, era venuto a conoscenza di giri di denaro da "pulire" legati all’Istituto Antonveneta: il rapimento di Emanuela Orlandi sarebbe legato a Roberto Calvi, il banchiere coinvolto nel crack del Banco Ambrosiano, trovato impiccato sotto un ponte a Londra nel 1982.
La magistratura sta indagando sul caso e ha raccolto tutto il materiale dell’emittente televisiva per fare luce su questa scomparsa dai contorni oscuri e soprattutto per verificare se Emanuela si trovi realmente a Londra, viva ma ancora in pericolo…
A distanza di 28 anni, un testimone anonimo dichiara telefonicamente in diretta al programma “Metropolis”, sul canale RomaUno, che Emanuela è viva e si troverebbe in un manicomio a Londra sotto sedativi. Così racconta Lupo Solitario, nome in codice del testimone: “Io so dov'é Emanuela. E' viva e si trova in un manicomio in Inghilterra, nel centro di Londra, ed è sempre stata sedata. Con lei ci sono due medici e quattro infermiere". La telefonata è avvenuta in diretta durante la presentazione del libro “Mia sorella Emanuela”, scritto dal fratello Pietro Orlandi, in occasione del 28° anniversario della scomparsa. Secondo la sintesi diffusa da RomaUno, l’ex agente dell’intelligence militare avrebbe raccontato che Emanuela fu rapita da una Bmw nera, poi abbandonata, e spostata su una Mini verde, con a bordo un agente inglese e una donna. Dalla Germania hanno attraversato la Francia sino ad arrivare in Inghilterra, mentre a Bolzano, come s’ipotizzava, non ci sono mai stati. La decisione dell’uomo di parlare solo adesso deriva dal fatto di essere stato coinvolto nella vicenda con delle menzogne, almeno così ha affermato.
Sul movente del rapimento l’uomo ha dichiarato, rispondendo alla domande del fratello di Emanuela: “Devi scavare in fondo a cosa faceva tuo papà, mi dispiace Pietro, scoprirai cose che non ti piaceranno". Infatti secondo l’ex agente Ercole Orlandi, morto nel 2004, era venuto a conoscenza di giri di denaro da "pulire" legati all’Istituto Antonveneta: il rapimento di Emanuela Orlandi sarebbe legato a Roberto Calvi, il banchiere coinvolto nel crack del Banco Ambrosiano, trovato impiccato sotto un ponte a Londra nel 1982.
La magistratura sta indagando sul caso e ha raccolto tutto il materiale dell’emittente televisiva per fare luce su questa scomparsa dai contorni oscuri e soprattutto per verificare se Emanuela si trovi realmente a Londra, viva ma ancora in pericolo…
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