giovedì, giugno 02, 2011
Dopo l’ultimo teatrino, Michele Misseri, zio di Sara, potrebbe essere indagato per “autocalunnia”. L’intervista che ha rilasciato a Matrix, subito dopo il suo ritorno ad Avetrana, ha acceso forti polemiche non solo sul modo i cui i giornalisti in tv stanno trattando questo caso ma soprattutto per l’offesa alla famiglia Scazzi.

della nostra Federica Scorpo

Mimare in tv l’omicidio della piccola Sara in tutte le sue fasi, oltre ad essere di cattivo gusto per gli spettatori, è stato increscioso per il ricordo della quindicenne. Così commentano l’intervista i legali della famiglia Scazzi, Nicodemo Gentile e Walter Biscotti: "La pantomima di Michele Misseri è stomachevole ed irritante. Non permetteremo più che si consenta a Misseri di replicare in questa volgare mortificazione della memoria di Sarah e del dolore dei suoi familiari''. Per questo hanno chiesto che Michele sia indagato per autocalunnia.

I magistrati, di fronte a questa ennesima commedia dell’arte, hanno invece dichiarato che a favore della loro tesi accusatoria ci sono “una montagna di prove”, tanto che si dicono pronti a chiudere le indagini. “Per noi le parole di Misseri valgono zero. Ha ritirato fuori anche la corda. Ma la bambina ce l'aveva stampata sul collo la cintura con cui è stata strangolata. Sottile. Da donna”, così rispondono gli inquirenti di fronte all’osceno tentativo di Michele di dichiararsi unico colpevole.

Per i PM, Sara fu portata nella villetta dei Misseri, dove Sabrina l’avrebbe accusata del suo ennesimo tentativo di circuire Ivano e le avrebbe stretto la cintura al collo. Probabilmente, come sappiamo, alla presenza della madre Cosima, che forse l’avrebbe anche aiutata. Michele sarebbe entrato in scena solo in un secondo momento, forse per ordine delle due donne, occultando il cadavere. Il resto, hanno dichiarato ancora gli inquirenti, è tutta opera di depistaggio, tanto che si valuta l’ipotesi di favoreggiamento da parte dei legali, definiti “ammaestratori” del contadino.
Ci sono varie intercettazioni ambientali tra Cosima e Michele, come quella della “violenza sessuale”, che confermano questo quadro. “Mi ha fatto capire una cosa (l'avvocato ndr) che per esser credibile ha detto: "Pure che non c'è stata la violenza, tu hai detto che è stata violentata (...), devi dire lo stesso". (...). Non è vero che l'avevo violentata”, dice Michele, e Cosima risponde: «Perché dicesti che l'hai fatto?”; Michele continua: “No, siccome io l'ho fatta trovare nuda, io non sapevo se era vergine o no... la Sabrina diceva che si faceva con tutti... si baciava con tutti” e Cosima insiste: "Va be’, si baciava...". Un'altra intercettazione fondamentale è un soliloquio in cui Michele in auto dice tra sé e sé che avrebbe detto tutto qualsiasi cosa fosse accaduto a Sabrina.

Nonostante quindi i tentativi disperati di togliere i riflettori verso la figlia Sabrina, l’impianto accusatorio della Procura di Taranto pare avere molteplici prove che sia stata lei l’esecutore materiale del delitto, con Cosima a fare da sfondo e pronta ad aiutare la figlia. Il patto familiare sembra ormai non bastare più a proteggere Sabrina e Cosima…

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

bimba mia che gli angeli ti faccino compagnia,e il signore gesu ti tenga sempre vicino,baci piccola saretta

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