mercoledì, giugno 08, 2011
Della famiglia Misseri, nella villetta di via Deledda ad Avetrana sono rimasti solo Valentina e Michele. Ieri sera Valentina è stata intervistata dalla giornalista del programma Porta a Porta e ha proclamato l’innocenza delle due donne in carcere, Cosima e Sabrina, mentre ha indicato il padre come unico responsabile.

della nostra corrispondente Federica Scorpo

Alla domanda della giornalista su come riesca a vivere con un probabile assassino nella stessa casa, Valentina ha risposto: “Mio padre non è un serial- killer”. Secondo Valentina infatti quello del padre è stato un gesto d’impeto che non si ripeterà più. Certo è strano come una figlia possa vivere sotto lo stesso tetto di un possibile omicida, dopo tutto ciò che ha confessato Michele, l’omicidio, la violenza su Sara e tutti i dettagli macabri che ha raccontato. Inoltre, se la sorella Sabrina si trova in carcere, è proprio per chiamata in correità da parte del padre. Può tutto questo essere superato, tanto da conviverci insieme? Anche su questo qualcosa non torna, ma, come ha detto Valentina, “è sempre mio padre”.

Emerge anche un nuovo mistero: chi avrebbe condizionato e convinto Michele a chiamare in causa anche la figlia? Nelle ultime interviste lui stesso ha dichiarato che lo avrebbe detto solo ai giudici. Ieri nella medesima trasmissione la criminologa Roberta Bruzzone ha citato un’intercettazione tra Michele e Cosima secondo cui i responsabili sarebbero stati proprio la criminologa e l’avvocato Daniele Galoppa, primo legale di Michele. I due riuscirono infatti a far dichiarare al loro assistito quella che forse potrebbe essere la verità, almeno secondo l’accusa, ma per Michele invece riuscirono solo a condizionare le sue dichiarazioni.

Sull’audizione di Ivano Russo riemerge la storia del diario di Sara, requisito da Sabrina per paura che gli inquirenti potessero sospettare del ragazzo per cui Sara aveva una cotta e di cui la cugina era a conoscenza. Oltre ai 4550 sms (in 8 mesi), l’audizione si è concentrata proprio su questo aspetto: Ivano aveva scritto un sms a Sabrina chiedendole di non coinvolgerlo in questa storia, e inoltre non ha certo insistito perchè la ragazza consegnare il diario alla polizia (anche se Sabrina poi l'ha fatto).

Secondo l’ultima ordinanza sono molte le bugie e le inconguenze tra i racconti dei protagonisti (Michele, Sabrina e Cosima) e forti invece le testimonianze a favore della tesi accusatoria che vede Sabrina esecutore materiale del delitto per gelosia, Cosima presente senza alcun tentativo di fermare la figlia e Michele ad occultare il corpo della quindicenne “sotto comando” delle due donne.

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