Da giovedì 2 giugno fino a domenica 5 giugno i padiglioni della fiera di Rimini ospiteranno l’annuale convocazione del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS). Un appuntamento, a cui aderiscono migliaia di persone provenienti da ogni parte della penisola.
del nostro inviato a Rimini Antonino Crivello
“Venite e vedrete” è forse la migliore indicazione per coinvolgere qualcuno in questa straordinaria partecipazione di fedeli, di credenti, di popolo. Nonostante le centinaia di testimonianze, gli articoli sui giornali e tutti gli altri contributi mediatici, non è possibile capire fino in fondo cosa sia questa convocazione finché non la si vive in prima persona. Innanzitutto è difficile immaginare una città come Rimini completamente invasa non da gioiosi bagnanti con costume e ombrelloni ma da un esercito di migliaia di persone che pregano, cantano, suonano in ogni ora del giorno. Una marea di persone che inonda le strade, evangelizza, si re-incontra e si sente comunità anche solo con uno sguardo scambiato per strada. Sentirsi parte di una famiglia così grande come quella del RnS è davvero un’esperienza che già di per sé contiene una spiritualità molto intensa.
La convocazione si protrae per 4 giorni, tutti molto intensi. Eppure da nessuno dei partecipanti sentirete mai un lamento, un cenno di fatica o di stanchezza, nonostante ci si diriga in fiera già dalla mattina presto e non si ritorni nei rispettivi alberghi se non poco prima di cena. Nell’arco di tutto questo tempo più di quindicimila persone, raccolte in un padiglione di una fiera, vivono un’unica grande spiritualità tutti insieme: tanta preghiera comunitaria, secondo il carisma proprio del rinnovamento, ma anche momenti di intercessione e di formazione teologica, sociale e spirituale.
Tra gli ospiti intervengono diversi cardinali e vescovi. Una presenza non scontata, quella degli alti prelati, che si fa grazia per questo popolo di Dio giunto da ogni parte d’Italia, che benedice questa assemblea e rende la convocazione un evento ecclesiale oltre che sociale. Concludiamo con le parole del presidente del Rns, Salvatore Martinez: “Siano essi appartenenti al Movimento, oppure cristiani della domenica, in molti casi lontani da Dio, nessuno ritorna a casa deluso!”
“Venite e vedrete” è forse la migliore indicazione per coinvolgere qualcuno in questa straordinaria partecipazione di fedeli, di credenti, di popolo. Nonostante le centinaia di testimonianze, gli articoli sui giornali e tutti gli altri contributi mediatici, non è possibile capire fino in fondo cosa sia questa convocazione finché non la si vive in prima persona. Innanzitutto è difficile immaginare una città come Rimini completamente invasa non da gioiosi bagnanti con costume e ombrelloni ma da un esercito di migliaia di persone che pregano, cantano, suonano in ogni ora del giorno. Una marea di persone che inonda le strade, evangelizza, si re-incontra e si sente comunità anche solo con uno sguardo scambiato per strada. Sentirsi parte di una famiglia così grande come quella del RnS è davvero un’esperienza che già di per sé contiene una spiritualità molto intensa.
La convocazione si protrae per 4 giorni, tutti molto intensi. Eppure da nessuno dei partecipanti sentirete mai un lamento, un cenno di fatica o di stanchezza, nonostante ci si diriga in fiera già dalla mattina presto e non si ritorni nei rispettivi alberghi se non poco prima di cena. Nell’arco di tutto questo tempo più di quindicimila persone, raccolte in un padiglione di una fiera, vivono un’unica grande spiritualità tutti insieme: tanta preghiera comunitaria, secondo il carisma proprio del rinnovamento, ma anche momenti di intercessione e di formazione teologica, sociale e spirituale.
Tra gli ospiti intervengono diversi cardinali e vescovi. Una presenza non scontata, quella degli alti prelati, che si fa grazia per questo popolo di Dio giunto da ogni parte d’Italia, che benedice questa assemblea e rende la convocazione un evento ecclesiale oltre che sociale. Concludiamo con le parole del presidente del Rns, Salvatore Martinez: “Siano essi appartenenti al Movimento, oppure cristiani della domenica, in molti casi lontani da Dio, nessuno ritorna a casa deluso!”
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