domenica, maggio 29, 2011
Il nostro Renato Zilio ci parla dell'opera di Agnès Payen de la Garanderie edita dalle Paoline perl a collana "Psicologia e Personalità"

La violenza e l’aggressività fanno parte della nostra vita. Il gioco della violenza, poi, è sempre caratterizzato da una dinamica abituale e tipica: essa lievita come una spirale. Dalla parola si passa al gesto, dal gesto del corpo alla presa con un oggetto contundente per accrescerne la forza e semmai diventare una forza dirompente contro l’altro. È come quando si lancia una palla contro un muro: essa ritorna con ancora più energia, richiedendo implicitamente di accrescerne la potenza. Un gioco pericoloso che, in un crescendo incontrollato, si fa minaccia e fattore di distruzione. Come potremmo fermarlo? In questo libro l’Autrice, con una precisione analitica (che viene dalla cultura francese, particolarmente sensibile a vivisezionare la realtà) ci presenta un sintetico trattato sull’aggressività. Anzi, mostra pure una certa abilità in questo particolare aspetto di analisi.

Il lettore così prenderà coscienza che a volte ci sentiamo vittime dall'aggressività altrui, altre volte siamo noi ad aggredire. In ogni caso il risultato è sempre lo stesso: alla base di questi attacchi contro l'altro e contro se stessi c'è sempre una mancanza di rispetto nei confronti di sé che ci diminuisce.

Esiste pure una aggressività che non distrugge ma crea, e l'Autrice in queste pagine spiega come superare l'aggressività negativa, proponendo tracce per utilizzare quella positiva. Il segreto sta nel riconoscere la dignità della persona, ed evitare tutto ciò che la sminuisce. Attraverso il rispetto, tutti possono ristabilire la dignità, propria e altrui. Il riconoscimento di una componente positiva dell'aggressività è senz'altro un approccio originale al tema e offre strumenti ulteriori per una riflessione su questo aspetto del rapporto interpersonale.

Il libro affronta questa tematica con un linguaggio concreto e semplice, anche se non rinuncia all'approccio scientifico. Si rivela utile a educatori, insegnanti, genitori, ma è anche uno strumento di auto-formazione per chi desidera conoscere sé stesso e gestire le proprie emozioni.

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