Silenzio sulle leggi della blasfemia
Islamabad (AsiaNews) – Khatu Mal Je
ewan, indù, nuovo ministro per le minoranze, subentra al cattolico Shahbaz Bhatti, assassinato per la sua battaglia contro la “legge nera”. Egli auspica un'azione comune per garantire “pari diritti” alle minoranze e “pace e libertà”. Attentato a un santuario sufi: 49 morti e oltre 100 feriti il bilancio aggiornato delle vittime. Ringraziamenti di rito “per l’incarico assegnato”, la promessa di “lottare per i diritti della sua comunità” e rassicurazioni, perché “le minoranze non verranno in alcun modo discriminate”. È quanto dichiara ad AsiaNews Khatu Mal Jeewan, neo ministro pakistano per le Minoranze religiose, che prende il posto del cattolico Shahbaz Bhatti assassinato dai fondamentalisti islamici il 2 marzo scorso per aver proposto modifiche alle leggi sulla blasfemia. Nessun accenno, di contro, alla famigerata “legge nera”, che ha causato la morte del predecessore. Intanto si aggrava il bilancio dell’attacco suicida di ieri al santuario sufi di Syed Ahmad Sakhi Sarwar: almeno 49 le vittime, più di 100 i feriti.
All’indomani del brutale omicidio di Bhatti, il Partito popolare pakistano (Ppp), maggioranza nel Paese, aveva proposto di assegnare il dicastero a un suo familiare. Tuttavia, la legge pakistana non lo consente e la scelta – in una rosa di tre candidati – è caduta sul senatore indù Khatu Mal Jeewan, che ha superato Miceal Javed e Khalid Gill. Il neo-ministro per le Minoranze è originario di Janhero, città del distretto di Umerkot, nella provincia meridionale di Sindh. Egli si è laureato in medicina presso la Dow Medical College di Karachi, esercitando la professione prima di dedicarsi alla politica.
“Ho lottato per i diritti della mia comunità – spiega ad AsiaNews Khatu Mal Jeewan – e ho sostenuto il precedente ministro nella sua lotta per le minoranze. Alzerò la voce a difesa dei diritti delle minoranze pakistane”, perché non vi siano alcun tipo di discriminazioni. Egli ricorda la zona di provenienza, dove vi è la più alta concentrazione di fedeli indù “che vivono sotto la soglia della povertà” e sono vittime di “discriminazioni e atti disumani”. Il neo-ministro auspica collaborazione di colleghi di governo e altri leader delle minoranze, per esaudire il sogno del fondatore Ali Jinnah di un Paese in cui “le minoranze avranno gli stessi diritti e potranno vivere liberi e in pace, secondo la fede di ciascuno”. Il Ppp ha vinto le elezioni del 2008 annunciando, fra gli altri, emendamenti alle leggi sulla blasfemia. Dopo l'assassinio del governatore del Punjab Salman Taseer, del ministro per le Minoranze Shahbaz Bhatti e le ripetute minacce di morte a parlamentari musulmani, il governo ha ritirato tutte le proposte di modifica alla "legge nera".
Intanto è salito a 49 morti e oltre 100 feriti, il bilancio delle vittime dell’attentato al santuario sufi di Syed Ahmad Sakhi Sarwar, nel Punjab, avvenuto ieri durante la tre giorni annuale di festa dei fedeli. I fedeli sono bollati come “eretici” dall’islam sunnita e, come la minoranza ahmadi, sono spesso vittime di attentati e violenze. Un combattente talebano avrebbe rivendicato la strage, la terza nel 2011 in un santuario sufi, dietro cui vi sarebbe il gruppo estremista Tehrik-i-Taliban Pakistan. Il sufismo è una dottrina praticata da secoli in Pakistan e vanta molti più fedeli e adepti delle fazioni fondamentaliste islamiche.
ewan, indù, nuovo ministro per le minoranze, subentra al cattolico Shahbaz Bhatti, assassinato per la sua battaglia contro la “legge nera”. Egli auspica un'azione comune per garantire “pari diritti” alle minoranze e “pace e libertà”. Attentato a un santuario sufi: 49 morti e oltre 100 feriti il bilancio aggiornato delle vittime. Ringraziamenti di rito “per l’incarico assegnato”, la promessa di “lottare per i diritti della sua comunità” e rassicurazioni, perché “le minoranze non verranno in alcun modo discriminate”. È quanto dichiara ad AsiaNews Khatu Mal Jeewan, neo ministro pakistano per le Minoranze religiose, che prende il posto del cattolico Shahbaz Bhatti assassinato dai fondamentalisti islamici il 2 marzo scorso per aver proposto modifiche alle leggi sulla blasfemia. Nessun accenno, di contro, alla famigerata “legge nera”, che ha causato la morte del predecessore. Intanto si aggrava il bilancio dell’attacco suicida di ieri al santuario sufi di Syed Ahmad Sakhi Sarwar: almeno 49 le vittime, più di 100 i feriti.All’indomani del brutale omicidio di Bhatti, il Partito popolare pakistano (Ppp), maggioranza nel Paese, aveva proposto di assegnare il dicastero a un suo familiare. Tuttavia, la legge pakistana non lo consente e la scelta – in una rosa di tre candidati – è caduta sul senatore indù Khatu Mal Jeewan, che ha superato Miceal Javed e Khalid Gill. Il neo-ministro per le Minoranze è originario di Janhero, città del distretto di Umerkot, nella provincia meridionale di Sindh. Egli si è laureato in medicina presso la Dow Medical College di Karachi, esercitando la professione prima di dedicarsi alla politica.
“Ho lottato per i diritti della mia comunità – spiega ad AsiaNews Khatu Mal Jeewan – e ho sostenuto il precedente ministro nella sua lotta per le minoranze. Alzerò la voce a difesa dei diritti delle minoranze pakistane”, perché non vi siano alcun tipo di discriminazioni. Egli ricorda la zona di provenienza, dove vi è la più alta concentrazione di fedeli indù “che vivono sotto la soglia della povertà” e sono vittime di “discriminazioni e atti disumani”. Il neo-ministro auspica collaborazione di colleghi di governo e altri leader delle minoranze, per esaudire il sogno del fondatore Ali Jinnah di un Paese in cui “le minoranze avranno gli stessi diritti e potranno vivere liberi e in pace, secondo la fede di ciascuno”. Il Ppp ha vinto le elezioni del 2008 annunciando, fra gli altri, emendamenti alle leggi sulla blasfemia. Dopo l'assassinio del governatore del Punjab Salman Taseer, del ministro per le Minoranze Shahbaz Bhatti e le ripetute minacce di morte a parlamentari musulmani, il governo ha ritirato tutte le proposte di modifica alla "legge nera".
Intanto è salito a 49 morti e oltre 100 feriti, il bilancio delle vittime dell’attentato al santuario sufi di Syed Ahmad Sakhi Sarwar, nel Punjab, avvenuto ieri durante la tre giorni annuale di festa dei fedeli. I fedeli sono bollati come “eretici” dall’islam sunnita e, come la minoranza ahmadi, sono spesso vittime di attentati e violenze. Un combattente talebano avrebbe rivendicato la strage, la terza nel 2011 in un santuario sufi, dietro cui vi sarebbe il gruppo estremista Tehrik-i-Taliban Pakistan. Il sufismo è una dottrina praticata da secoli in Pakistan e vanta molti più fedeli e adepti delle fazioni fondamentaliste islamiche.
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