Un’organizzazione criminale li produceva e vendeva contraffatti, a prezzo stracciato: ma erano privi di efficacia curativa. Il grave problema della sicurezza alimentare nel Paese e l’imperfetta efficienza dei controlli pubblici.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Un’organizzazione criminale di Hangzhou (Zhejiang) vendeva farmaci antitumorali contraffatti e inefficaci, una truffa da decine di milioni di yuan. I diritti di produzione dei farmaci appartengono a grandi case farmaceutiche come Bayer, Nova, Roche e AstraZeneca. I criminali li vendevano tramite internet a un decimo del prezzo di quelli originali, indicando che erano prodotti in India e in Perù, Paesi che in molti casi possono produrre farmaci con le stesse proprietà di quelli originali senza pagare i diritti. In realtà i prodotti, preparati in Cina come ad esempio a Yixing nello Jiangsu, erano del tutto privi di effetti curativi e prodotti senza controlli di sicurezza, anche se non risultano vittime per la loro ingestione.
L’Amministrazione per gli alimenti e i farmaci di Hangzhou ha iniziato le indagini nel settembre 2008, dopo avere scoperto farmaci con indicazioni soltanto in inglese, mentre ogni medicina deve avere la traduzione in cinese. Lo scandalo è esploso nel 2009, ma l’organizzazione ha proseguito la vendita online, in Cina ma anche in India e in Perù, per 7,5 milioni di yuan (circa 830mila euro).
Lo scorso ottobre il tribunale di Hangzhou ha condannato i responsabili a pene fino a 10 anni di carcere.
In Cina è grave il problema della sicurezza alimentare. A parte le vere organizzazioni criminali, come nel caso, negli anni scorsi sono scoppiati ripetuti scandali per la produzione di alimenti insicuri o nocivi per la salute, da parte di primarie aziende alimentari. Nel 2010 è esploso lo scandalo dell’olio da cucina ottenuto dalla raffinazione dell’olio di rifiuto delle cucine, dopo che i media hanno riportato che era usato da molti piccoli ristoranti. Sono stati sequestrate 165,7 tonnellate di olio commestibile ottenuto da prodotti di scarto o da fonti non conosciute.
Sempre nel 2010 a luglio è stato scoperto a Dongyuan, latte contenente melamina, sostanza plastica usata per far apparire l’alimento ricco di nutrimento.
Il problema rimane l’inefficienza dei controlli delle autorità sanitarie, specie locali: nel 2010 sono stati puniti 191 funzionari addetti ai controlli, per omissioni nei loro doveri.
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Lo scorso ottobre il tribunale di Hangzhou ha condannato i responsabili a pene fino a 10 anni di carcere.
In Cina è grave il problema della sicurezza alimentare. A parte le vere organizzazioni criminali, come nel caso, negli anni scorsi sono scoppiati ripetuti scandali per la produzione di alimenti insicuri o nocivi per la salute, da parte di primarie aziende alimentari. Nel 2010 è esploso lo scandalo dell’olio da cucina ottenuto dalla raffinazione dell’olio di rifiuto delle cucine, dopo che i media hanno riportato che era usato da molti piccoli ristoranti. Sono stati sequestrate 165,7 tonnellate di olio commestibile ottenuto da prodotti di scarto o da fonti non conosciute.
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