domenica, gennaio 16, 2011
Insieme ad altre organizzazioni ambientaliste e del settore delle rinnovabili, GreenPeace lancia l'allarme sulle conseguenze negative che potrebbe avere la proposta di decreto sul sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili nel nostro Paese. Ecco come migliorarlo.

GreenPeace - In conferenza stampa - con Legambiente, WWF, Fondazione sviluppo sostenibile, Kyoto Club e ISES ITALIA - abbiamo presentato e proposto una serie di emendamenti per migliorare il testo del decreto e garantire stabilità al mercato delle rinnovabili, l'efficienza negli incentivi e il perseguimento degli obiettivi fissati al 2020. Lo schema di decreto, infatti, pur contenendo alcuni elementi positivi (per esempio sull'incentivazione della generazione termica e della biomassa), rischia di bloccare lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia, in particolare l'eolico e il solare fotovoltaico.

L'attuale sistema degli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili ha consentito al nostro Paese di attrarre investimenti per miliardi di euro con effetti concreti sia sul lato della produzione di energia sia sul lato occupazionale. Oggi il sistema di incentivi necessita di una profonda revisione per rispondere in maniera più efficace agli obiettivi europei al 2020 in tema di incidenza delle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni di gas serra.

I principali emendamenti che abbiamo proposto riguardano la limitazione sugli impianti solari fotovoltaici a terra – per distinguere i casi di aree agricole di pregio dalle altre, affidando la competenza alle Regioni – e la riduzione del taglio del prezzo dei Certificati Verdi, dal 30% al 15% del valore attuale, più congruo rispetto ai costi effettivi.

Dopo un'assurda campagna di disinformazione sulle fonti rinnovabili, il rischio è che il Governo, con l'intento ufficiale di sistematizzare gli incentivi alle rinnovabili, ne provochi di fatto un rallentamento se non il blocco di alcune tecnologie.

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