Suchart Phumee, 39 anni, ha nascosto i frutti di aborti illegali in un’area del tempio di Wat Phai Ngern. Occultamento di cadavere e collusione con cliniche che praticano aborti illegali i capi contestati. In un primo momento i giudici hanno condannato il reo confesso a 667 anni di galera.
Bangkok, Thailandia (AsiaNews/Agenzie) – Un tribunale di Bangkok ha condannato a 20 anni di galera un becchino, con l’accusa di aver collaborato ad occultare 2.002 feti abortiti in modo illegale. La condanna è frutto del ritrovamento, avvenuto lo scorso anno, di migliaia di resti nel tempio buddista di Wat Phai Ngern, situato nel distretto di Bang Kholaem. In un primo momento i giudici avevano condannato l’uomo a 667 anni di carcere, per un crimine che ha scosso l’opinione pubblica thai.
Ieri la South Bangkok Criminal Court ha condannato Suchart Phumee (nella foto), assistente becchino del tempio buddista di Wat Phai Ngern, a 8.008 mesi di prigione per occultamento di cadavere e collusione con cliniche che praticano aborti illegali. I giudici hanno voluto comminare una pena esemplare: per ogni feto nascosto e per ciascuno dei due reati commessi, egli ha ricevuto due mesi di condanna.
Dopo aver confessato in aula i reati commessi, il 39enne ha ottenuto il dimezzamento della pena (333 anni). Tuttavia, la legge stabilisce 10 anni come limite massimo per ciascuno dei due reati; per questo Suchart dovrà scontare la punizione più pesante che i giudici potevano affibbiargli, 20 anni di galera. Un secondo sospetto, Suthep Chabangbon, ha invece respinto le accuse
Secondo il pubblico ministero Suchart e Suthep, 47 anni, avrebbero aiutato l’ex infermiera Lanchakorn Jantamas a nascondere i feti, abortiti illegalmente fra il primo novembre 2009 e il 13 novembre 2010. I resti sono stati occultati in un’area del tempio, all’intero di sacchi di plastica.
La vicenda ha destato clamore in Thailandia, una nazione in cui l’aborto è previsto solo in caso di parto a rischio per la madre e gravidanza frutto di violenza sessuale.
Bangkok, Thailandia (AsiaNews/Agenzie) – Un tribunale di Bangkok ha condannato a 20 anni di galera un becchino, con l’accusa di aver collaborato ad occultare 2.002 feti abortiti in modo illegale. La condanna è frutto del ritrovamento, avvenuto lo scorso anno, di migliaia di resti nel tempio buddista di Wat Phai Ngern, situato nel distretto di Bang Kholaem. In un primo momento i giudici avevano condannato l’uomo a 667 anni di carcere, per un crimine che ha scosso l’opinione pubblica thai.Ieri la South Bangkok Criminal Court ha condannato Suchart Phumee (nella foto), assistente becchino del tempio buddista di Wat Phai Ngern, a 8.008 mesi di prigione per occultamento di cadavere e collusione con cliniche che praticano aborti illegali. I giudici hanno voluto comminare una pena esemplare: per ogni feto nascosto e per ciascuno dei due reati commessi, egli ha ricevuto due mesi di condanna.
Dopo aver confessato in aula i reati commessi, il 39enne ha ottenuto il dimezzamento della pena (333 anni). Tuttavia, la legge stabilisce 10 anni come limite massimo per ciascuno dei due reati; per questo Suchart dovrà scontare la punizione più pesante che i giudici potevano affibbiargli, 20 anni di galera. Un secondo sospetto, Suthep Chabangbon, ha invece respinto le accuse
Secondo il pubblico ministero Suchart e Suthep, 47 anni, avrebbero aiutato l’ex infermiera Lanchakorn Jantamas a nascondere i feti, abortiti illegalmente fra il primo novembre 2009 e il 13 novembre 2010. I resti sono stati occultati in un’area del tempio, all’intero di sacchi di plastica.
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