Massera è stato il cervello politico della giunta di Videla, colui che voleva guadagnarci dallo schema del terrore. L'Esma, la più grande macchina di morte, era sotto la sua diretta responsabilità.
di Stella Spinelli
PeaceReporter - Alfredo Somoza, giornalista e storico argentino, ha commentato a PeaceReporter la morte di Emilio Eduardo Massera, ex ammiraglio della marina argentina, feroce carnefice della stagione orribile dei desparecidos, membro della P2, dichiarato demente per salvarlo dal carcere, ancora sotto inchiesta della magistratura italiana.
Massera è stato il cervello politico della giunta di Videla, colui che voleva guadagnarci dallo schema del terrore, è per quello che l'Esma, la più grande macchina di morte, era sotto la sua diretta responsabilità. A differenza degli altri personaggi chiave della dittatura, che erano tutti fedeli alla loro folle causa, fedeli ai loro folli ideali, Massera è stato un politico cinico che ha tentato persino contatti con Montoneros per assicurarsi il futuro politico. Quindi era anche il più pericoloso. L'ideologo del terrore. Dei vari comandanti è stato colui che ha avuto la responsabilità più diretta, anche se tutti erano ben consapevoli di quanto stesse accadendo. Ma sotto il suo direttissimo controllo, sono scomparse più di cinquemila persone. Massera è colui che voleva far diventare il genocidio una politica.
La condanna all'ergastolo, sebbene annullata dall'amnistia di Menem, resta quale memoria di quanto l'Argentina abbia fatto contro i suoi aguzzini. E comunque le loro grane giudiziarie non si sono certo chiuse con quell'amnistia. Anzi, sono arrivati i processi dell'era Kirchner e quelli internazionali. Anche se poi di carcere ne ha fatto ben poco. Circa due anni, fra domiciliari e soggorni in caserma. Ma il giudizio resta.
Quelli argentini sono stati gli unici militari golpisti dell'America Latina a essere stati processati dalla società civile, senza l'intervento di altri paesi e di istituzioni internazionali. Il Nunca Mas è una pietra miliare del diritto. Poi la politica ci ha messo del suo.
Massera è stato perseguito in Italia, in Francia, vivendo trent'anni nel ripudio internazionale. Eppure non si è mai pentito.
di Stella SpinelliPeaceReporter - Alfredo Somoza, giornalista e storico argentino, ha commentato a PeaceReporter la morte di Emilio Eduardo Massera, ex ammiraglio della marina argentina, feroce carnefice della stagione orribile dei desparecidos, membro della P2, dichiarato demente per salvarlo dal carcere, ancora sotto inchiesta della magistratura italiana.
Massera è stato il cervello politico della giunta di Videla, colui che voleva guadagnarci dallo schema del terrore, è per quello che l'Esma, la più grande macchina di morte, era sotto la sua diretta responsabilità. A differenza degli altri personaggi chiave della dittatura, che erano tutti fedeli alla loro folle causa, fedeli ai loro folli ideali, Massera è stato un politico cinico che ha tentato persino contatti con Montoneros per assicurarsi il futuro politico. Quindi era anche il più pericoloso. L'ideologo del terrore. Dei vari comandanti è stato colui che ha avuto la responsabilità più diretta, anche se tutti erano ben consapevoli di quanto stesse accadendo. Ma sotto il suo direttissimo controllo, sono scomparse più di cinquemila persone. Massera è colui che voleva far diventare il genocidio una politica.
La condanna all'ergastolo, sebbene annullata dall'amnistia di Menem, resta quale memoria di quanto l'Argentina abbia fatto contro i suoi aguzzini. E comunque le loro grane giudiziarie non si sono certo chiuse con quell'amnistia. Anzi, sono arrivati i processi dell'era Kirchner e quelli internazionali. Anche se poi di carcere ne ha fatto ben poco. Circa due anni, fra domiciliari e soggorni in caserma. Ma il giudizio resta.
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