giovedì, agosto 26, 2010
Una politica repressiva che “accentua la precarietà nel momento stesso in cui favorisce comportamenti razzisti o xenofobi”: in un rapporto diffuso oggi, il Collettivo nazionale dei diritti dell’uomo ‘Romeurope’, usa queste parole reagendo alla decisione di Parigi di espellere in Romania e Bulgaria centinaia di persone di etnia rom.

Agenzia Misna - Nel documento, il Collettivo – creato nel 2000 a Parigi per promuovere i diritti delle minoranze - sottolinea come negli ultimi anni la presenza dei rom in Francia si sia stabilizzata sulle 10-15.000 persone, “una realtà molto lontana dai discorsi politici che agitano lo spettro di una invasione”. Dopo i 681 rom partiti nell’ultima settimana, alcuni ‘volontariamente’ dietro un piccolo compenso di 300 euro, altri in maniera coatta, ancora oggi aerei pagati dallo Stato francese riporteranno in Romania 283 persone. Sottolineando come i rom costituiscano la più grande minoranza etnica dell’Unione Europea (UE), Viviane Reding - commissario europeo per Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza e vicepresidente della Commissione europea – ieri ha espresso inquietudine sulle espulsioni. “E’ chiaro – ha sottolineato in una nota – che chi infrange la legge deve pagarne le conseguenze, ma è altrettanto chiaro che nessuno può essere espulso semplicemente perché rom”. Condanne contro la politica di Parigi sono venute dal Consiglio d’Europa, in particolare dal suo ufficio contro l’intolleranza, che si è detto oggi preoccupato, aggiungendo che politiche fondate sulla discriminazione etnica sono inammissibili. In una nota, monsignor Petru Gherghel, responsabile della Pastorale dei migranti della Conferenza episcopale rumena, ha richiamato ai valori dell’accoglienza e sottolineato che l’espulsione dei rom non solo non è una soluzione ma comporta anche il rischio di altre conseguenze. E mentre a Istanbul, contro le politiche di Parigi sono scesi in piazza i rom turchi, in Francia è stato il cardinale di Parigi e presidente della Conferenza episcopale, monsignor André Vingt-Trois, a parlare di un clima malsano.


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