Abbandonati dalla famiglie molti lebbrosi finiscono con il chiedere l’elemosina per strada, dove vengono raccolti, lavati e trattati con dignità dalle Missionarie della carità di Madre Teresa. Suor Mary, missionaria indiana del Kerala, racconta ad AsiaNews i suoi otto anni al Prem Nagar Leprosy Center di Delhi. “Lo spirito di Madre Teresa è vivo in ogni nostro lebbrosario, la malattia rende deforme questa gente, ma qui non vi è ripugnanza verso di loro”.
di Nirmala Carvalho
Mumbai (AsiaNews) – “E 'Gesù che ci dà la forza e la grazia di prenderci cura del suo popolo. È questo profondo senso di appartenenza a Gesù ci fa sentire compassione per i più poveri tra i poveri”. È quanto afferma ad AsiaNews suor Mary, Missionaria della Carità di 42 anni, in vista del primo centenario della morte di Madre Teresa, il prossimo 26 agosto. Suor Mary, nativa del Kerala, è nell’ordine delle Missionarie della Carità da circa 20 anni. Per otto anni la religiosa ha lavorato al Prem Nagar Leprosy Center di Delhy, uno dei più importanti centri dell’ordine per l’assistenza dei malati di lebbra.
"Quando lavoravo al Prem Nagar (Città dell’amore) – racconta la religiosa – curavamo circa 350 malati di lebbra. Essi provenivano tutti da famiglie molto povere che una volta contratta la malattia li abbandonavano, costringendoli a chiedere l’elemosina. Il nostro lavoro era quello di pulire i pazienti, di ascoltarli, di incoraggiarli e soprattutto di trattarli come persone umane con una dignità”. “Per me – continua - è stato incredibile vedere la trasformazione di queste persone, come loro rispondevano al tocco di una mano gentile, era come se Madre Teresa stessa toccasse i loro cuori donando loro il sorriso”.
La religiosa dice che a causa della lebbra molti malati perdono gli arti e sono costretti a camminare con protesi artificiali e purtroppo alcuni di questi pazienti sono bambini.
“Lo spirito di Madre Teresa è vivo in ogni nostro lebbrosario. – racconta suor Mary - Nella società i malati di lebbra sono ostracizzati, la malattia rende deforme questa gente, ma qui a nel Prem Nagar non vi è ripugnanza verso di loro”.
Nonostante la società isoli i lebbrosi, la religiosa dice che persone di tutte le caste e credo si presentano all’istituto e chiedono di lavorare come volontari. Inoltre persone di diverso ceto sociale contribuiscono in modo diverso per aiutare i malati. “Il Prem Nagar – continua - rappresenta l’opera di Madre Teresa, la sua opera d’amore, per me è questo che lo rende un luogo di pace e amore”.
Raccontando il lavoro all’interno del centro, Suor Mary sottolinea come sia facile “vedere una missionaria della carità estrarre vermi da un copro di un paziente”. “Qui – dice - nessuno stigmatizza queste persone e tutti sono trattati con tenerezza e amore. Quanto più siamo aperti ai deboli, tanto più il nostro rapporto diventa compassionevole e la nostra gente soffre di meno”.
Suor Mary afferma: “Madre Teresa durante le sue meditazioni diceva: ‘Chi è Cristo per me? è il lebbroso a cui lavo le ferite’.
di Nirmala Carvalho Mumbai (AsiaNews) – “E 'Gesù che ci dà la forza e la grazia di prenderci cura del suo popolo. È questo profondo senso di appartenenza a Gesù ci fa sentire compassione per i più poveri tra i poveri”. È quanto afferma ad AsiaNews suor Mary, Missionaria della Carità di 42 anni, in vista del primo centenario della morte di Madre Teresa, il prossimo 26 agosto. Suor Mary, nativa del Kerala, è nell’ordine delle Missionarie della Carità da circa 20 anni. Per otto anni la religiosa ha lavorato al Prem Nagar Leprosy Center di Delhy, uno dei più importanti centri dell’ordine per l’assistenza dei malati di lebbra.
"Quando lavoravo al Prem Nagar (Città dell’amore) – racconta la religiosa – curavamo circa 350 malati di lebbra. Essi provenivano tutti da famiglie molto povere che una volta contratta la malattia li abbandonavano, costringendoli a chiedere l’elemosina. Il nostro lavoro era quello di pulire i pazienti, di ascoltarli, di incoraggiarli e soprattutto di trattarli come persone umane con una dignità”. “Per me – continua - è stato incredibile vedere la trasformazione di queste persone, come loro rispondevano al tocco di una mano gentile, era come se Madre Teresa stessa toccasse i loro cuori donando loro il sorriso”.
La religiosa dice che a causa della lebbra molti malati perdono gli arti e sono costretti a camminare con protesi artificiali e purtroppo alcuni di questi pazienti sono bambini.
“Lo spirito di Madre Teresa è vivo in ogni nostro lebbrosario. – racconta suor Mary - Nella società i malati di lebbra sono ostracizzati, la malattia rende deforme questa gente, ma qui a nel Prem Nagar non vi è ripugnanza verso di loro”.
Nonostante la società isoli i lebbrosi, la religiosa dice che persone di tutte le caste e credo si presentano all’istituto e chiedono di lavorare come volontari. Inoltre persone di diverso ceto sociale contribuiscono in modo diverso per aiutare i malati. “Il Prem Nagar – continua - rappresenta l’opera di Madre Teresa, la sua opera d’amore, per me è questo che lo rende un luogo di pace e amore”.
Raccontando il lavoro all’interno del centro, Suor Mary sottolinea come sia facile “vedere una missionaria della carità estrarre vermi da un copro di un paziente”. “Qui – dice - nessuno stigmatizza queste persone e tutti sono trattati con tenerezza e amore. Quanto più siamo aperti ai deboli, tanto più il nostro rapporto diventa compassionevole e la nostra gente soffre di meno”.
Suor Mary afferma: “Madre Teresa durante le sue meditazioni diceva: ‘Chi è Cristo per me? è il lebbroso a cui lavo le ferite’.
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