All’Angelus Benedetto XVI parla del Padre Nostro. Chi prega non è mai solo. Il ricordo di san Giacomo e la speranza di potersi recare, a novembre, nel santuario a lui dedicato in Spagna. Un pensiero per la tragedia di Duisburg. Il Papa sta scrivendo la tera parte della sua opera su Gesù, dedicata al”vangelo dell’infanzia”.
Castel Gandolfo (AsiaNews) - ”L’eroismo” di san Giacomo, con la speranza di potersi recare, a novembre, a Santiago de Compostela e l’esortazione di Gesù alla preghiera, che “non è un domandare per soddisfare le proprie voglie, quanto piuttosto per tenere desta l’amicizia con Dio” hanno caratterizzato, oggi, l’Angelus recitato da Benedetto XVI a Castel Gandolfo, dopo il quale ha avuto anche un pensiero per la “tragedia avvenuta a Duisburg”.
Prendendo spunto dal Vangelo di oggi, il Papa, rivolgendosi alle tremila persone presenti nel cortile interno del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, ha dunque ricordato la preghiera insegnata da Gesù, il Padre Nostro. “Siamo - ha detto - di fronte alle prime parole della Sacra Scrittura che apprendiamo fin da bambini.Esse si imprimono nella memoria, plasmano la nostra vita, ci accompagnano fino all’ultimo respiro. Esse svelano che ‘noi non siamo già in modo compiuto figli di Dio, ma dobbiamo diventarlo ed esserlo sempre di più mediante una nostra sempre più profonda comunione con Gesù. Essere figli diventa l’equivalente di seguire Cristo’”. Quest’ultima frase è tratta dal libro che lo stesso Papa ha scritto su “Gesù di Nazaret”.
E, durante questo pperiodo di riposo, Benedetto XVI sta continuando a scrivere su Gesù. Come ha fatto sapere padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, “Da alcuni giorni, il Papa ha cominciato a preparare il terzo volume della sua grande opera su Gesù. Dopo aver consegnato nei mesi scorsi il manoscritto del secondo volume, dedicato alla Passione e alla Risurrezione, di cui si stanno ora preparando le traduzioni ed edizioni nelle diverse lingue e di cui si prevede l'uscita in libreria nella prossima primavera, Benedetto XVI ha posto mano ora alla terza ed ultima parte, dedicata ai ‘Vangeli dell'infanzia’”.
Tornando a oggi, il Papa ha sottolineato come “ogniqualvolta recitiamo il Padre Nostro, la nostra voce s’intreccia con quella della Chiesa, perché chi prega non è mai solo. Ogni fedele dovrà cercare e potrà trovare nella verità e ricchezza della preghiera cristiana, insegnata dalla Chiesa, la propria via, il proprio modo di preghiera… si lascerà quindi condurre… dallo Spirito Santo, il quale lo guida, attraverso Cristo, al Padre”. (continua a leggere)
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E, durante questo pperiodo di riposo, Benedetto XVI sta continuando a scrivere su Gesù. Come ha fatto sapere padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, “Da alcuni giorni, il Papa ha cominciato a preparare il terzo volume della sua grande opera su Gesù. Dopo aver consegnato nei mesi scorsi il manoscritto del secondo volume, dedicato alla Passione e alla Risurrezione, di cui si stanno ora preparando le traduzioni ed edizioni nelle diverse lingue e di cui si prevede l'uscita in libreria nella prossima primavera, Benedetto XVI ha posto mano ora alla terza ed ultima parte, dedicata ai ‘Vangeli dell'infanzia’”.
Tornando a oggi, il Papa ha sottolineato come “ogniqualvolta recitiamo il Padre Nostro, la nostra voce s’intreccia con quella della Chiesa, perché chi prega non è mai solo. Ogni fedele dovrà cercare e potrà trovare nella verità e ricchezza della preghiera cristiana, insegnata dalla Chiesa, la propria via, il proprio modo di preghiera… si lascerà quindi condurre… dallo Spirito Santo, il quale lo guida, attraverso Cristo, al Padre”. (continua a leggere)
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