mercoledì, giugno 23, 2010
La costruzione di un centro islamico nel cuore finanziario di New York inizierà l'anno prossimo tra le polemiche dei familiari delle vittime dell'attentato dell'11 settembre.

PeaceReporter - Una moschea sorgerà a pochi metri da Ground Zero. Il progetto, promosso dalla Cordoba House Association e dalla Masjid Mosque, sta suscitando aspre critiche tra i familiari delle vittime dell'11 settembre 2001 che lo hanno definito un "insulto per gli americani morti nell'attentato dei terroristi musulmani." La moschea sorgerà all'interno dell'ex fabbrica di cappotti Burlington, un edificio di 16 piani che ospiterà anche una palestra, una piscina, un centro ricreativo per l'infanzia e per gli adulti e un ristorante. La costruzione del centro comunitario musulmano, noto come Cordoba House, dovrebbe cominciare l'anno prossimo e potrebbe impiegare dai tre ai cinque anni.
La Cordoba House sarebbe ideale per ospitare la comunità musulmana del Lower Manhattan che è in continua crescita. Dal 2008, i fedeli della Masjid Mosque si affollano in uno spazio ristretto al numero 20 di Warren Street. La preghiera del venerdì richiama così tante persone che i tappetini rivolti alla Mecca occupano la strada circostante.

Finora, sono state raccolte donazioni per 8.5 milioni di dollari. Il progetto definitivo costerà 100 milioni di dollari. La portavoce dell'Asma (Società americana per lo sviluppo della religione musulmana), Daisy Khan, ha ricordato che l'islam è una delle religioni degli Stati Uniti. La costruzione della moschea nel cuore del distretto finanziario di New York, a suo parere, serve per dare una "voce ai musulmani che non hanno nulla a che vedere con il fondamentalismo e che hanno condannato duramente l'attentato dell'11 settembre."



No Mosques at Ground Zero - Non la pensano allo stesso modo alcuni familiari delle vittime dell'attacco terrorista che hanno creato l'organizzazione No Mosques at Ground Zero. Pamela Geller, una delle attiviste che appartiene anche al movimento Atlas Shrugs, ha definito la moschea "una bandiera di conquista" sul luogo dove sorgevano le Torri Gemelle.

"Geller diffonde un'ideologia intollerante e recentemente si è dichiarata a favore della segregazione operata sotto il regime dell'apartheid sudafricano", ha riferito Ibrahim Hooper, portavoce del Council on American-Islamic Relations (Cair) a Peacereporter. "I musulmani hanno perso quasi 300mila concittadini nell'attentato", ha riferito Hooper, "a questo si è aggiunta la stigmatizzazione della nostra comunità." Tra le vittime dell'attentato, inoltre, si contano anche 300 musulmani. Faiza N. Ali, direttrice degli Affari comunitari al Cair, ha ricordato in un'intervista con il nostro giornale che: "molti studi confermano che gli americani musulmani hanno le stesse aspirazioni degli altri statunitensi. La costruzione di un centro comunitario indica solo che la comunità è ben integrata."



Il Lower Manhattan - Gli organizzatori della Cordoba House Initiative hanno sottoposto il progetto al Consiglio Distrettuale 1 che presiede la zona del Lower Manhattan. Il Consiglio non ha potere di veto, ma è l'espressione dei residenti dell'area. Dopo quattro ore di discussione con i cittadini contrari, i membri del Consiglio hanno approvato il progetto con 29 voti favorevoli, un voto negativo e dieci astensioni.

Secondo Ro Sheffe, uno dei membri del Consiglio distrettuale, "molti oppositori vivono a chilometri di distanza e, negli ultimi otto anni, non hanno assistito alla ricostruzione agonizzante del nostro distretto dopo gli attentati dell'11 settembre." Sheffe ha spiegato a Peace Reporter come New York sia multi-culturale tanto che si parlano oltre 160 lingue. "La tolleranza non è mai facile", ha affermato, "e la democrazia è messa a dura prova nella nostra città, ma deve averla vinta." Il sindaco Michael R. Bloomberg non sembra opporsi alla costruzione della Cordoba House purché i permessi di costruzione siano in regola. Gli stadi del progetto sono visibili sul sito: www.cordobainitiative.org.

Raffaella Ruffo



Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa