martedì, giugno 08, 2010
Un’opportunità perfetta per dare un calcio a discriminazioni, esclusioni e razzismi: questa è per l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, la possibilità fornita dai campionati mondiali di calcio per la prima volta ospitati in terra africana.

Agenzia Misna - A pochi giorni dal fischio d’inizio della competizione in Sudafrica, la Pillay (che è di nazionalità sudafricana) ha affidato questo auspicio al quotidiano ‘Business day’, invitando a riflettere sul fatto che lo sport possa aiutare a rafforzare la coesione sociale, a spingere al confronto culture diverse e a sopraffare le diffidenze. “In quanto vittima di razzismo e appassionata di sport – ha detto l’Alto commissario – chiedo a chi scende in campo e a chi guarda le partite di usare la Coppa del mondo come strumento catalizzatore per un’azione globale contro l’intolleranza e il razzismo”. Navi Pillay ha anche invitato le autorità calcistiche ad abbandonare i toni retorici troppo accessi: “Manifestazioni di razzismo e intolleranza negli stadi dovrebbero essere bandite… il messaggio chiaro che ci aspettiamo dal torneo è quello di un luogo esente da questi fenomeni”. Navanethem Pillay (detta Navi Pillay) è un magistrato sudafricano, giudice della Corte penale internazionale e dal 2008 Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Di origine tamil, è stata la prima donna non bianca presso la Corte suprema sudafricana; è nota anche per aver difeso numerosi attivisti e uomini politici anti-apartheid.

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