sabato, maggio 08, 2010
Un italiano è stato accusato di aver abusato di un minore, poi morto in circostanze sospette. Il parere della responsabile di Terre des Hommes a Cartagena, che traccia l'identikit del primo straniero a essere indagato per pedofilia in Colombia

PeaceReporter - Il 23 febbraio 2009, Jesid Torres Trovar, 15 anni, è morto in strane circostanze dopo essersi accasciato in fin di vita in una bella casa dell'elegante quartiere Crespo di Cartagena de Indias. Con lui, nella medesima stanza, un italiano 71enne di Udine, Paolo Pravisani. Ubriaco e drogato, era in calzoncini, petto nudo. Il ragazzino senza vestiti, a terra. Nell'appartamento, bottiglie di whisky vuote e righe di cocaina sul tavolo. Nella stanza, materiale pornografico. A soccorrere il giovane, il vigilante dell'edificio, che caricatolo su un taxi lo ha portato in ospedale: è morto ancor prima di varcarne l'ingresso. A spiegarci chi è Pravisani, cos'è Cartagena, e come sono andate veramente le cose in questro dramma di sfruttamento e povertà è Veronique Henry, responsabile di Terre des Hommes Losanna nella bella Cartagena de Indias.

Com'è la situazione del turismo sessuale a Cartagena? Resta la capitale del turismo sessuale in Colombia? Qual è il ruolo degli stranieri?
Sì, Cartagena continua a essere La città turistica conosciuta anche per il turismo sessuale, come purtroppo lo sono anche altre città qui in Colombia. Certo è che qui a Cartagena de Indias il fenomeno è più marcato.

Paolo Pravisani è il primo straniero a essere indagato per perdofilia. A suo carico, da un anno: istigazione alla prostituzione, pornografia infantile, rapporti sessuali con minori di 14 anni e possesso di droga. Perché non ha passato un solo giorno in carcere?
Perché appena uscì fuori, qualche giorno dopo i fatti, che c'era un ordine di cattura nei suoi confronti, si è fatto internare in un istituto psichiatrico fingendosi pazzo. E tuttora vive lì.

L'uomo, udinese, ingegnere aeronautico e pilota acrobatico in pensione, perché, nonostante il bambino, Jesid Torres Tovar, sia morto, non è processato né indagato per omicidio?
È difficile dire perché non è stato processato per omicidio, anche se può essere legato al fatto che Medicina Legale, nella prima autopsia, non ha saputo stabilire le cause della morte. E questo a noi sembra così strano. Per questo abbiamo sollecitato come parte civile l'esumazione della salma e una nuova autopsia. Ed è stato allora che gli esami hanno rivelato che Jesid era deceduto per morte violenta. Furono rilevati i segni di quello che hanno definito ‘botte di difesa' che indicano una lotta con l'italiano. È stata anche evidenziata un overdose di cocaina e ketoprofeno, cocktail spesso mortale. Quindi, alla fine dei conti, non sappiamo se il procuratore non abbia aperto il procedimento per omicidio per negligenza, corruzione o per pressioni. Non ci possiamo pronunciare a riguardo, ma è chiaro che una di queste opzioni è quella giusta.

Tu e Terre des Hommes, che conoscete quest'uomo perché da sempre seguite il caso, che pensate sul fatto che si dichiari pazzo, come dicono i suoi avvocati?
Le persone che lo hanno conosciuto, dai clienti della clinica alle persone che lo frequentavano prima, dicono tutte che è evidente che Pravisani non è un malato di mente, ma è assolutamente sempre stato capace di intendere e di volere. Da più di un anno lottiamo affinché venga riconosciuto come responsabile delle sue azioni illegali. Anche per questo il processo in aula ha subito tanto ritardo. La difesa ha sempre puntato sull'infermità mentale e sull'imputabilità. Ma ha perso, perché il tribunale lo ha dichiarato processabile.

Pravisani è accusato di altri delitti su bambini di Cartagena?
Sì, c'è un altro bambino vittima di Pravisani. Aveva 13 anni al momento degli abusi. E difendiamo anche lui.

È emerso che Pravisani contattasse donne adulte e le pagasse per praticare sesso orale e per farsi penetrare dai ragazzini. Lo ha spiegato chiaramente l'avvocato di Terre des Hombres, Freddy Del Toro. Ci sono prove di questo?
La polizia giudiziaria trovò nell'appartamento dell'italiano una cinquantina di foto pedopornografiche. E in più, c'è la testimonianza dell'altro bambino, che ora ha 14 anni e ha da poco deposto davanti al giudice raccontando tutto.

Lourdes Torres, madre di Jesid, ha raccontato che "l'italiano lo ha ucciso per gelosia". Lo ritiene plausibile? E la madre del bambino ucciso che ruolo ha in tutta questa brutta vicenda? E' una famiglia di sfollati? Pravesani le ha offerto del denaro per ritirare la denuncia?
Apparentemente, Jesid aveva iniziato da poco a frequentare una ragazza e per questo non voleva più continuare quello strano rapporto con l'italiano. E questo può aver scatenato la lite fra i due che ha portato alla morte di Jesid. D'altra parte, però, è difficile sapere esattamente quale ruolo ha giocato la madre, che continua a dire di non aver mai saputo degli abusi sessuali. È innegabile che si tratti di una donna con dei problemi: ha molti figli, alcuni piccolissimi, verso i quali dimostra spesso noncuranza. Non è una famiglia di sfollati, ma è comunque molto povera. Vivono in un quartiere molto marginale della città, il barrio Olava Herrera. Gli avvocati di Pravesani le hanno sì offerto dei soldi, 30 milioni di pesos esattamente, per ritirare la denuncia, ma non ha accettato. Stessa cosa è accaduta alla madre dell'altro ragazzo, che ha rifiutato con la medesima risolutezza.

"Per molti versi questo è un caso emblematico di sfruttamento sessuale minorile a Cartagena, perché riunisce tutti i fattori contro i quali lottano il Distretto, la Procura e le varie Ong nazionali e internazionali". E' quanto ha dichiarato Sandra Simanca del Cisp al quotidiano El Tiempo. Lei pensa la stessa cosa?
Certamente si tratta di un processo storico per tutta la Colombia perché, se sarà condannato, si tratterà del primo straniero a venire dichiarato colpevole di sfruttamento sessuale di bambini. Per questo il caso Pravisani ha richiamato l'attenzione di tutti i mass media a livello locale, nazionale e alcuni stranieri. Anche la società civile è molto coinvolta e vorrebbe che fosse condannato. Sarebbe un messaggio forte e importante: la fine dell'impunità per gli stranieri che vengono a Cartagena per spassarsela con i bambini.
Purtroppo è ancora molto facile vedere adulti stranieri e anche colombiani di ogni età accompagnati da adolescenti e ragazzini.

E che fine hanno fatto i tanti progetti umanitari contro i pedofili e il turismo sessuale con i minori? E perché gli stranieri sembrano così intoccabili?
I progetti sociali attivi in città sono ancora molti e si cominciano a vedere i primi risultati. Ma tutto va a rilento e manca ancora tanto, troppo da fare. La Colombia soffre uno stato di povertà generalizzata, di conflitto armato, di violenza, di narcotraffico, e lo Stato colombiano non ha le risorse sufficienti per protegge tante vittime e di investigare e giudicare tanti sfruttatori. La giustizia è lenta e molte volte corrotta. E questo rende molto facile per uno straniero con i soldi poter uscirne pulito. Certo molto più facile che per un colombiano povero. E una cosa è certa: se Paolo Pravisani fosse stato un colombiano qualsiasi, sarebbe già da tempo dietro le sbarre.

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