venerdì, aprile 30, 2010
Il nostro redattore a Rimini, Antonino Crivello, ci racconta la prima giornata della Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito

Ha preso il via, nel giorno in cui ricorre la festività di Santa Caterina da Siena, la XXXIII convocazione dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo. Si svolge, come di consueto, nella fiera di Rimini, e durerà fino al 2 di Maggio. E' prevista la partecipazione di molti rappresentanti illustri del mondo cattolico nonché di alti prelati. La partecipazione sembra, fin dai primi minuti, numerosa. Gli autobus e le automobili cominciano a formare, intorno alle vie della fiera, file sempre più lunghe: si prevedono del resto migliaia di persone sin da oggi. E infatti, nonostante sia un giorno lavorativo, si superano le diecimila persone. C'è da aspettarsene quindi almeno quindicimila nel fine settimana, se non di più.

Come è facile intuire, l'atmosfera diventa subito carica di attese, di speranze, di certezze, di desideri di preghiera e di incontro con Dio. E infatti, dopo solo qualche minuto dall'orario di apertura previsto, inizia l'accoglienza e poi la preghiera comunitaria carismatica, sulle splendide note che la corale nazionale intona dal palco. Una preghiera di lode allegra, gioiosa, vivace che apre il cuore a Dio e all'azione dello Spirito Santo.

In breve tempo l'assemblea è chiamata, dagli animatori, ad eseguire un particolare 'segno', svolto al termine dell'intronizzazione della Parola, che vuole ribadire fin da subito il desiderio di sentirsi Chiesa, di essere uniti nonostante gli attacchi che in questi mesi arrivano da ogni parte del mondo. Il segno consiste nel creare una "catena" umana. E' il sacerdote che dà il via, poggiando la mano sul cero pasquale e invitando tutti a stringere le mani di chi ci siede accanto, così che nessuno abbia mani vuote, non strette a nessuno. Questa vera e propria unione ha origine dal cero, posto sul palco, e da lì scende e si propaga dai primi blocchi dell'assemblea e si perde in fondo, dove nemmeno gli occhi riescono ad arrivare. Comunione quindi l'un con l'altro, comunione con la Chiesa tutta, dai laici al Papa.

E' Mario Landi, il coordinatore nazionale del Rinnovamento, a esprimere il concetto, dopo aver presentato all'assemblea le varie giornate e i vari ospiti che si susseguiranno. Egli afferma inoltre con fermezza quanto sia importante riconoscere l'azione di Dio nella storia dell'uomo. Azione che viene spesso messa in discussione nei nostri giorni, dai media, dalla cultura scientifica-tecnologica. La parola della convocazione, "E' lo Spirito che dà testimonianza, perché è la verità (1 Gv 5,6b)", è subito compresa. Solo lo Spirito Santo può davvero dare testimonianza del Padre ed è, come ci ricorderà il presidente nazionale Salvatore Martinez a fine giornata, Colui che può renderci testimoni in questo nostro mondo.

E' S.E. Mons. Anton Cosa, vescovo della Moldova, la regione più povera d'Europa, dove da tempo il RnS opera, a raccontarci di come è davvero solo lo Spirito Santo che ci rende testimoni e che attraverso il nostro "sì" ci fa diventare strumento del Padre. Racconta all'assemblea, accompagnato da una rappresentanza di questa missione moldava appositamente arrivata al convegno per dare testimonianza, che le primizie cominciano a vedersi concretamente anche in un territorio difficile come quello Moldavo. A continuare questa analisi "esegetica" della parola di convocazione ci pensa una lettera di S.E. Card. Bagnasco, inviata come augurio per l'inizio del meeting, che afferma con assoluta chiarezza e semplicità come “è lo Spirito Santo, dono del Padre, che agisce, libera dalla paura e dona ogni grazia. E' lo Spirito che custodisce la Chiesa rendendola ancora capace di testimonianza”.

Questa splendida e impegnativa giornata iniziale volge al termine, con la Santa Messa presieduta da S.E. Card. Leonardo Sandri. Nella sua omelia ci ricorda di come dobbiamo prendere esempio dalla Santa patrona di Italia, Santa Caterina: dobbiamo essere come vergini ardenti allo Spirito Santo. Questo affinché non deludiamo quanti ci chiedono 'dell'olio' e possiamo dare il meglio di noi stessi. In riferimento ai recenti fatti di cronaca invece ci ricorda come “la Chiesa rimane un punto di riferimento superiore per tutti, solo che il mondo non lo può ammettere e quindi tradisce questo segreto apprezzamento, criticandola e offendendola”.

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