sabato, aprile 24, 2010
In Iraq è salito ad almeno 67 morti e oltre 115 feriti il bilancio ancora provvisorio della giornata di violenza che ieri ha colpito diversi quartieri sciiti di Baghdad

RadioVaticana - Nella capitale sono esplose cinque autobombe. Sono in molti a puntare il dito contro Al Qaeda, che avrebbe effettuato gli attacchi come vendetta alla cattura, domenica scorsa, di due importanti capi dell’organizzazione terroristica. Teatro delle cinque potenti esplosioni, Sadr City, il principale quartiere sciita della città, tutte avvenute vicino luoghi affollati come moschee e mercati, con l’obiettivo, dunque, di uccidere il numero più alto di persone. Gli attentati sono avvenuti dopo una serie di operazioni condotte dalle forze di sicurezza contro esponenti di primo piano di al Qaida nel Paese. Decapitare l’organizzazione terroristica non è servito molto a limitare il potenziale dell’organizzazione, che ha sempre l’obiettivo di contrastare il percorso di stabilizzazione politica e sociale in Iraq. Forte la preoccupazione internazionale per quanto avvenuto. Dopo la notizia degli attentati, ieri il presidente americano Obama ha tenuto un briefing alla Casa Bianca. Il portavoce presidenziale, Robert Gibbs, ha riferito che è intenzione di Obama continuare a monitorare la situazione. Le nuove violenze in Iraq – ha detto Gibbs – non modificheranno comunque i piani statunitensi di un ritiro definitivo delle truppe alla fine del prossimo agosto.

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