mercoledì, marzo 24, 2010
“Si apre una nuova era che richiede un programma di sensibilizzazione della popolazione e soprattutto uno stretto controllo delle buste ecologiche che saranno importate”.

Agenzia Misna - Questo è ciò che sostiene l’associazione ambientale non governativa H20 (la sigla chimica dell’acqua), che accoglie con soddisfazione il recente divieto del governo di “utilizzare e impiegare buste di plastica non riciclabile” a partire dal prossimo Luglio. “I tradizionali sacchetti di plastica vanno sostituiti con buste biodegradabili. Però alcune possono non essere ecologiche perché contengono prodotti chimici che accelerano la loro degradabilità inquinando come le altre” avverte da Port-Gentil il presidente di H20, Henri Michel Auguste. Secondo il responsabile, questa considerazione tecnica impone “la centralizzazione dell’importazione e controlli rigorosi all’uscita delle fabbriche di produzione” per impedire che il Gabon sia “inondato di false buste ecologiche”. Responsabili dell’inquinamento chimico dei terreni e delle falde acquifere, con gravi conseguenze per l’agricoltura e la salute delle popolazioni, le buste di plastica impiegano tra 150 e 400 anni per scomparire del tutto e minacciano anche gli ecosistemi marittimi. “Se il governo va fino in fondo – dice Auguste - il Gabon diventerà il primo paese al mondo a promuovere una politica del genere su scala nazionale. Altrove ci sono iniziative simili, ma solo a livello locale”.



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