Gli abitanti degli slum temono che l’obiettivo del governo sia di demolire le baracche e cacciare i residenti
di Alessandro Ingaria

PeaceReporter - Gli slum sono luoghi dove vagano i fantasmi. Esseri saprofagi che vivono nutrendosi dello scarto prodotto dalla parte ricca della città. Oppure, utilizzando le parole di Dominique Lapierre, sono spazi in cui "..la canicola pietrifica uomini e bestie per gli otto mesi dell'estate e il monsone trasforma stradine e catapecchie in laghi di fango e di escrementi".
Questa è l'India, queste le sue baraccopoli.
L'utilizzo del satellite In questi giorni il governo nazionale ha annunciato, con un'iniziativa senza precedenti, di voler mappare i bassifondi delle città indiane mediante l'utilizzo delle più avanzate tecnologie satellitari. Nell'intenzione del ministero dell'alloggiamento, si utilizzeranno le immagini dettagliate fornite dal satellite per stabilire, una volta per tutte, come sono composti gli slum dell'India e quanta gente vive al loro interno. L'idea è del ministro Kumari Selja, la quale ha dichiarato che verrà utilizzata allo scopo una tecnologia sviluppata dall'ente spaziale di ricerca indiano.
I fautori dell'iniziativa. Secondo le statistiche ufficiali, un settimo della popolazione urbana dell'India vive in quartieri di baracche. Nelle città come Bombay la proporzione è decisamente maggiore. Alla luce di questi numeri, i sostenitori del programma dicono che la mappatura precisa della zona e il censimento degli abitanti permetterà alle autorità comunali di colmare i deficit medici sanitari e scolastici di tali zone, al fine di poter ottimizzare programmi di utilità di base.
Le preoccupazioni. L'iniziativa lascia molti dubbi agli abitanti degli slum. L'organizzazione Sramek Segathan, che opera a Delhi, nel dare voce alle inquietudini popolari, sostiene che l'indagine può avere soltanto due scopi: avvantaggiare gli speculatori immobiliari per individuare dove la terra è potenzialmente libera e individuare dove i bassifondi sono illegali, al fine di giustificare il trasferimento forzoso degli abitanti.
La situazione attuale. Spostamenti coattivi della popolazione indigente stanno ultimamente interessando giganteschi insediamenti come quello di Dharavi a Bombay, luogo diventato famoso per essere teatro della pellicola Slumdog Millionaire. L'amministrazione ha infatti approfittato della scusa dell'organizzazione dei giochi del Commonwealth, che si terranno in India in ottobre, per sfrattare e spostare circa 800 mila abitanti dello slum. Negli ultimi mesi le autorità di Delhi hanno intensificato il programma di demolizione delle baracche nel centro della città e lungo le strade principali e a grande traffico. Come ad esempio lo slum di Hanuman Masdoor, edificato per il 70 percento su terreni pubblici, lungo la strada che conduce dal centro di Delhi all'aeroporto internazionale, in cui il mese scorso i bulldozer sono arrivati senza avvertimento. L'obiettivo era demolire una striscia larga cinque metri, dove installare cartelli pubblicitari. Nell'ultimo anno più di 300 baraccopoli sono state sgomberate, ma solo metà delle oltre 250 mila persone che si stima potessero viverci ha trovano una nuova casa.
Per questo e altri motivi, la gente povera degli slum indiani non crede più alla buona fede dei politici e alla trasparenza dei loro programmi. E, soprattutto, si interroga su quanto potrà giovare alla loro situazione l'impiego dei satelliti.
di Alessandro Ingaria

PeaceReporter - Gli slum sono luoghi dove vagano i fantasmi. Esseri saprofagi che vivono nutrendosi dello scarto prodotto dalla parte ricca della città. Oppure, utilizzando le parole di Dominique Lapierre, sono spazi in cui "..la canicola pietrifica uomini e bestie per gli otto mesi dell'estate e il monsone trasforma stradine e catapecchie in laghi di fango e di escrementi".
Questa è l'India, queste le sue baraccopoli.
L'utilizzo del satellite In questi giorni il governo nazionale ha annunciato, con un'iniziativa senza precedenti, di voler mappare i bassifondi delle città indiane mediante l'utilizzo delle più avanzate tecnologie satellitari. Nell'intenzione del ministero dell'alloggiamento, si utilizzeranno le immagini dettagliate fornite dal satellite per stabilire, una volta per tutte, come sono composti gli slum dell'India e quanta gente vive al loro interno. L'idea è del ministro Kumari Selja, la quale ha dichiarato che verrà utilizzata allo scopo una tecnologia sviluppata dall'ente spaziale di ricerca indiano.
I fautori dell'iniziativa. Secondo le statistiche ufficiali, un settimo della popolazione urbana dell'India vive in quartieri di baracche. Nelle città come Bombay la proporzione è decisamente maggiore. Alla luce di questi numeri, i sostenitori del programma dicono che la mappatura precisa della zona e il censimento degli abitanti permetterà alle autorità comunali di colmare i deficit medici sanitari e scolastici di tali zone, al fine di poter ottimizzare programmi di utilità di base.
Le preoccupazioni. L'iniziativa lascia molti dubbi agli abitanti degli slum. L'organizzazione Sramek Segathan, che opera a Delhi, nel dare voce alle inquietudini popolari, sostiene che l'indagine può avere soltanto due scopi: avvantaggiare gli speculatori immobiliari per individuare dove la terra è potenzialmente libera e individuare dove i bassifondi sono illegali, al fine di giustificare il trasferimento forzoso degli abitanti.
La situazione attuale. Spostamenti coattivi della popolazione indigente stanno ultimamente interessando giganteschi insediamenti come quello di Dharavi a Bombay, luogo diventato famoso per essere teatro della pellicola Slumdog Millionaire. L'amministrazione ha infatti approfittato della scusa dell'organizzazione dei giochi del Commonwealth, che si terranno in India in ottobre, per sfrattare e spostare circa 800 mila abitanti dello slum. Negli ultimi mesi le autorità di Delhi hanno intensificato il programma di demolizione delle baracche nel centro della città e lungo le strade principali e a grande traffico. Come ad esempio lo slum di Hanuman Masdoor, edificato per il 70 percento su terreni pubblici, lungo la strada che conduce dal centro di Delhi all'aeroporto internazionale, in cui il mese scorso i bulldozer sono arrivati senza avvertimento. L'obiettivo era demolire una striscia larga cinque metri, dove installare cartelli pubblicitari. Nell'ultimo anno più di 300 baraccopoli sono state sgomberate, ma solo metà delle oltre 250 mila persone che si stima potessero viverci ha trovano una nuova casa.
Per questo e altri motivi, la gente povera degli slum indiani non crede più alla buona fede dei politici e alla trasparenza dei loro programmi. E, soprattutto, si interroga su quanto potrà giovare alla loro situazione l'impiego dei satelliti.
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