Esordisce oggi su Internet, il sito web “www.vivailconcilio.it”, iniziativa promossa da alcuni teologi italiani con l’obiettivo di valorizzare la fruttuosa eredità del Concilio Vaticano II. Il sito si rivolge in particolare ai giovani, con l’intento di consegnare loro idealmente una stagione fondamentale nella vita della Chiesa.
RadioVaticana - Vivailconcilio.it offre la possibilità di consultare interventi magisteriali e saggi teologi, ma anche di conoscere iniziative sul Concilio Vaticano II. Fabio Colagrande ha intervistato due dei promotori dell’iniziativa: il prof. Marco Vergottini, vicepresidente dell’Associazione Teologica italiana, coordinatore del sito, e il teologo don Severino Dianich:
R. – Quando uno parla su Internet deve usare un linguaggio che è quello del mezzo. Noi stiamo parlando ad un pubblico prevalentemente di giovani e quindi bisogna dare un messaggio. Il messaggio è: “Viva il Concilio”, che vuol dire che il Concilio è vivo, il Concilio è una benedizione per la Chiesa. Il Concilio - diceva Giovanni Paolo II - sarà una bussola per la Chiesa del Terzo Millennio. In questa prospettiva, allora, il Concilio è anche compito per noi di fare un atto di memoria per tenere viva questa storia, e poi è anche un momento di restituzione, perché il Concilio è come un albero e quindi bisogna irrorare questa pianta, fecondarla, perché possa essere viva.
D. – Don Severino Dianich, lei che è teologo, ma anche docente come il prof. Vergottini, sa che gli studenti oggi, chi si avvicina alla teologia, alla storia della Chiesa, spesso non si ricorda bene dell’importanza del Concilio, lo confonde magari con Concilii che appartengono, quelli sì davvero, all’antichità...
R. – Certamente il problema di tener vivo il Concilio anche in maniera esplicita è un problema importante, al quale vogliamo dare un piccolo contributo, anche con il nostro sito. Perché alcune cose del Concilio, l’ho sperimentato negli incontri con i giovani, sono diventate ormai patrimonio comune, per cui a loro sembra, citando alcuni passaggi importanti del Concilio, di sentire cose ovvie, mentre nel momento in cui queste cose sono state discusse e dette erano tutt’altro che ovvie. Quindi, questa è la parte più positiva che ci rallegra. Il Concilio è passato, è diventato linfa vitale di molti cattolici di oggi, di molti cristiani, perché ha coinvolto ovviamente anche i cristiani delle altre Chiese. Mentre ci sono altre parti, soprattutto quelli in qualche maniera più innovativi sul piano della vita comune, della vita sociale, della cultura diffusa, che invece chiedono ancora di essere molto pensati, oggetto di riflessione e anche molto capaci di produrre frutti effettivi.
D. – Prof. Vergottini, mi sembra un’iniziativa che vuole assolutamente smarcarsi dalla contrapposizione così presente sulla rete tra cosìddetti tradizionalisti e cosìddetti progressisti, non è vero?
R. – Sì, questo vuole essere un sito rotondo, pacifico, ospitale, il Concilio non ha bisogno di avvocati difensori – noi certo non vogliamo farlo – non ha bisogno di uno spirito di reducismo. Quindi, in questa linea, appunto, io credo davvero che il nostro intento sia quello di riuscire a leggere la storia della nostra Chiesa innanzitutto con la bussola del Vaticano II, e questo lo diceva Giovanni Paolo II; nel cono di luce del Concilio, come ripeteva Paolo VI, e infine, come ha continuamente richiamato Benedetto XVI anche di recente, noi non possiamo arretrare rispetto al Concilio. Mi sembrano tutti messaggi, che ci fanno dire: “Noi dobbiamo trovare le parole facili e le immagini intense, per parlare ai nostri figli, per non perdere la memoria, per non dimenticare la lezione e lo spirito del Vaticano II.
RadioVaticana - Vivailconcilio.it offre la possibilità di consultare interventi magisteriali e saggi teologi, ma anche di conoscere iniziative sul Concilio Vaticano II. Fabio Colagrande ha intervistato due dei promotori dell’iniziativa: il prof. Marco Vergottini, vicepresidente dell’Associazione Teologica italiana, coordinatore del sito, e il teologo don Severino Dianich:R. – Quando uno parla su Internet deve usare un linguaggio che è quello del mezzo. Noi stiamo parlando ad un pubblico prevalentemente di giovani e quindi bisogna dare un messaggio. Il messaggio è: “Viva il Concilio”, che vuol dire che il Concilio è vivo, il Concilio è una benedizione per la Chiesa. Il Concilio - diceva Giovanni Paolo II - sarà una bussola per la Chiesa del Terzo Millennio. In questa prospettiva, allora, il Concilio è anche compito per noi di fare un atto di memoria per tenere viva questa storia, e poi è anche un momento di restituzione, perché il Concilio è come un albero e quindi bisogna irrorare questa pianta, fecondarla, perché possa essere viva.
D. – Don Severino Dianich, lei che è teologo, ma anche docente come il prof. Vergottini, sa che gli studenti oggi, chi si avvicina alla teologia, alla storia della Chiesa, spesso non si ricorda bene dell’importanza del Concilio, lo confonde magari con Concilii che appartengono, quelli sì davvero, all’antichità...
R. – Certamente il problema di tener vivo il Concilio anche in maniera esplicita è un problema importante, al quale vogliamo dare un piccolo contributo, anche con il nostro sito. Perché alcune cose del Concilio, l’ho sperimentato negli incontri con i giovani, sono diventate ormai patrimonio comune, per cui a loro sembra, citando alcuni passaggi importanti del Concilio, di sentire cose ovvie, mentre nel momento in cui queste cose sono state discusse e dette erano tutt’altro che ovvie. Quindi, questa è la parte più positiva che ci rallegra. Il Concilio è passato, è diventato linfa vitale di molti cattolici di oggi, di molti cristiani, perché ha coinvolto ovviamente anche i cristiani delle altre Chiese. Mentre ci sono altre parti, soprattutto quelli in qualche maniera più innovativi sul piano della vita comune, della vita sociale, della cultura diffusa, che invece chiedono ancora di essere molto pensati, oggetto di riflessione e anche molto capaci di produrre frutti effettivi.
D. – Prof. Vergottini, mi sembra un’iniziativa che vuole assolutamente smarcarsi dalla contrapposizione così presente sulla rete tra cosìddetti tradizionalisti e cosìddetti progressisti, non è vero?
R. – Sì, questo vuole essere un sito rotondo, pacifico, ospitale, il Concilio non ha bisogno di avvocati difensori – noi certo non vogliamo farlo – non ha bisogno di uno spirito di reducismo. Quindi, in questa linea, appunto, io credo davvero che il nostro intento sia quello di riuscire a leggere la storia della nostra Chiesa innanzitutto con la bussola del Vaticano II, e questo lo diceva Giovanni Paolo II; nel cono di luce del Concilio, come ripeteva Paolo VI, e infine, come ha continuamente richiamato Benedetto XVI anche di recente, noi non possiamo arretrare rispetto al Concilio. Mi sembrano tutti messaggi, che ci fanno dire: “Noi dobbiamo trovare le parole facili e le immagini intense, per parlare ai nostri figli, per non perdere la memoria, per non dimenticare la lezione e lo spirito del Vaticano II.
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