martedì, ottobre 27, 2009
La Repubblica della Corea del Sud è divenuta nel 2007 un paese “abolizionista di fatto”, che quindi mantiene nel proprio ordinamento la pena di morte per reati ordinari e politici, a volte emettendo sentenze capitali, ma senza applicare esecuzioni da almeno un decennio.

Radio Vaticana - Come riportato dall’agenzia Fides, la Chiesa coreana si impegna a mantenere alta la speranza di una totale abolizione della pena di morte, attraverso una campagna di sensibilizzazione dal nome “La via della vita, la nostra via”, organizzata e messa a punto dalla sotto-commissione per l’Abolizione della pena di morte, in seno alla Commissione episcopale “Giustizia e Pace”. Secondo il segretario esecutivo della “Commissione Giustizia e Pace”, padre Thaddaeus Lee Ki-rak, “il solo modo di ridurre il crimine è un impegno costante del governo per la protezione dei cittadini, cambiando la cultura della morte e della violenza in cultura della vita”. “L’abolizione della pena di morte - ha proseguito il religioso - sarà il primo passo verso una società pienamente rispettosa dei diritti umani”.
In occasione della “Giornata Mondiale contro la Pena di morte”, il 10 ottobre scorso, la Commissione episcopale “Giustizia e Pace” ha aderito alle manifestazioni abolizioniste che si sono tenute in tutto il Paese, a fianco di altre Ong e associazioni internazionali che hanno celebrato la Giornata. (C.P.)


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